<< Capitolo 3

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《Memento Mori》 

Un anno dopo

L'Analista

Tutto si dissolve pian piano, dando forma ad un ufficio.
Mi guardo intorno, c'è un uomo che guarda fuori dalla finestra.
-Prima di iniziare vorrei essere sicuro che tu capisca alcune cose.- Dice, per poi girarsi.
-Nessuno può cambiare quello che è successo. Il passato va oltre il nostro controllo. Devi accettarlo per poter andare avanti.- Dice mentre si siede.
Fá una breve pausa, poi continua.
-Ma questa rivelazione racchiude la libertà. Quello che fai, le decisioni che prenderai d'ora in avanti, apriranno le porte per il futuro.- ancora lui.
Guardo sulla scrivania, c'è una targa con su scritto "Dr. Hill".
-Voglio che lo ricordi. Voglio che lo ricordi mentre giochi la tua partita. Ogni singola scelta influenzerà il tuo destino e quello di chi ti circonda.- Spiega.
-Ok. Hai deciso di cominciare questo "gioco". È importante. E io voglio aiutarti a comprenderlo.- Prede in mano una cartella.
-A volte... a volte queste cose possono fare paura... o perfino terrore. Ma io sono qui e farò in modo che tu possa sempre trovare un modo per farcela... a prescindere da quanto siano penose.- Scarabocchia qualcosa su quella cartella.
-Ok. Iniziamo con un semplice esercizio. Potresti prendere la carta? Ora osserva la figura sull'altro lato e dimmi cosa provi. È essenziale che tu risponda onestamente per trarre il meglio da questa esperienza.- Dice, porgendomi un foglio.
Lo giro.

Uno saventapasseri ed una fattoria

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Uno saventapasseri ed una fattoria.
Piuttosto cupo come scenario.
Lo Poggio sulla scrivania.
L'uomo afferra la penna.
-Ok... Come ti ha fatto sentire quella figura? Onestamente.- Chiede.
Una cosa del genere mi farebbe sentire a disagio...
-Ok, l'onestà è un bene.- Dice.
Come ha fatto a saperlo... Io non ho detto nulla.
-E qual è la cosa che... ti innervosisce?- Chiede ancora.
Provo a dirlo, ma dalla mia bocca non esce nessun suono.
Lo spaventapasseri.
Se è come ho capito, lui mi legge nel pensiero.
-Capisco, capisco... Facciamo finta che lo spaventapasseri non ci sia... Ti sentiresti a tuo agio in questo posto, senza altri, per un certo tempo? Una settimana, per esempio.- Domanda, mentre continua a scarabocchiare un foglio.
Direi decisamente di no.
-No? E perché no?-
Soffrirei la solitudine.
-C'è un confine sottile tra il piacere dell'isolamento e la solitudine dell'emarginazione. Forse è qualcosa che potremmo approfondire... Temo che non ci sia più tempo... per ora. Alla prossima... E, fino ad allora, cerca di circondarti di amici in un posto che ti faccia sentire... al sicuro.- Si alza, afferra un bicchiere di vino e torna ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra, canticchiando.
Poi all'improvviso tutto diventa nero.
Mi sveglio, sono sulla panchina fuori dalla baita di Luca, che mi ha lasciato le chiavi.
Si è giustificato con un: "Non posso venire, vi lascio le chiavi e non fate casini".
Ma la vera domanda ora è chi era quell'uomo?
E perché l'ho sognato?

KeNoia

-Oggi è il primo anniversario dell'orribile tragedia che ha avuto luogo sul Monte Washington... sceriffo Clane, a capo delle indagini sul caso.- Annuncia lo speaker radiofonico. -Grazie dell'invito Marty.- Lo sceriffo.
-Di niente, i nostri ascoltatori vorrebbero un'aggiornamento su Anna ed Elena, le sorelle scomparse...- Ancora lo speaker.
-Esattamente un anno fa, le due Washington lasciarono la baita di proprietà di un loro amico e si avventurarono in una bufera di neve...- Sono le ultime parole che sento, perché la radio perde la connessione.
Dopo poco, riesco di nuovo a sentire le voci.
-...Di delitto?...-
-Non ufficialmente, no. C'è un individuo che consideriamo come persona di interesse, ma al momento non sappiamo dove si trovi. Ha un precedente interessante con la famiglia Washington... pare li abbia messi in guardia dal proseguire il loro progetto edilizio sostenendo che la terra fosse sacra per i suoi avi.- Evidentemente i genitori di Simone, Anna ed Elena volevano costruire qualcosa quassù, oltre ad aver comprato tutti i territori del monte ed averlo ribattezzato con il proprio cognome.
-Sappiamo che, sulla montagna, c'è ancora il vecchio sanatorio. Potrebbe nascondersi lì?- Chiede lo speaker radiofonico.
-I miei uomini hanno ispezionato la zona, le ragazze non avrebberlo mai potuto raggiungerlo.- Lo sceriffo.
-Qualcosa su quella montagna sembra attrarre tragici eventi...-
-Più di quanto immagini.-
-Grazie per essere stata con noi...- Spengo la radio e apro WathsApp, Simone mi ha appena inviato un video.
-Salve amici e spettatori... Aspetta, aspetta la rifaccio...- Sì avvicina alla videocamera e zoomma sulla sua faccia.
-Ok... Bene. Salve amici e spettatori! È davvero fantastico avervi qui anche quest'anno. Per prima cosa, voglio dire che sono super contento di dare il benvenuto ai miei amici all'annuale vacanza invernale a Blackwood! Dunque... per cominciare, vorrei parlarvi un attimo di una cosa che forse sapete già. So che siete tutti preoccupati per me è so che sarà difficile per tutti tornare qui dopo... quello che è successo l'anno scorso, però... Però... Voglio solo che sappiate... Il fatto... che siamo qui per me significa davvero molto e io so che Anna ed Elena sarebbero davvero felici di vederci ancora insieme, di sapere che le pensiamo. Quello che voglio fare è passare del tempo con voi, voglio condividere momenti che non scorderemo mai, anche, in ricordo delle mie sorelle. D'accordo?
Detto ciò, ringrazio chi di voi è venuto... Purtroppo non siamo tutti... Ma a me basta la vostra presenza.
Voglio che sia una festa davvero sfrenata, ok? Questo viaggio non lo scorderemo facilmente, Ok? Si!- Esclama infine, mentre una lacrima riga il mio volto.
Mi manca Elena.
Anche Anna.
Quando il bus arriva a destinazione scendo, ho portato solamente una valigia leggera.

••

Raga.
No ma capitemi.
Sono 950 parole, e 10 minuti di gioco.
Aiut.
Cooooomunque, chi è per voi il "Dr. Hill"?
Io e chi ha visto o giocato il gioco lo sa, come sempre su ↑
c'è il gameplay di Mike, casomai qualcuno lo voglia vedere.

Ah, "Memento Mori"
significa "Ricordati di Morire."

Già.

Eeeh niente,
Zatt.

-Nemy

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