cap 4 -Hate

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Durante l'intervallo mi nascosi in un cunicolo del giardino che i ragazzi di solito usavano per fumare, ma che a quell'ora era libero.
Dovevo riordinare i miei pensieri, troppe domande mi frullavano nella testa...

*Perché proprio lui? Perché ora? Perché è venuto proprio qui? Perché sono così sfigata?
Un momento... Ma che importa? Qualsiasi sia la ragione che lo ha portato qui, a me non importa, ho superato i drammi delle scuole medie, sono più forte ora, qui sono riuscita a farmi molti amici, vado bene a scuola e mi diverto, ho una bella vita e di certo non permetterò ad Alex di rovinarla ancora.

Mi ricomposi, ma appena voltai l'angolo per tornare in classe ecco che davanti a me comparve lui, mi prese per il polso, per poi guardarmi dall'alto in basso con i suoi occhi di ghiaccio che tanto ho odiato.

-Ti conviene non spifferare nulla agli altri, di ciò che ti é accaduto.-
-Chi sei tu per dirmi cosa posso e non posso fare? Tranquillo, in ogni caso non ho nessuna intenzione di raccontare dei miei momenti di debolezza agli altri, tu fai altrettanto e tieniti lontano da me-
-Non sei cambiata affatto, la stessa stupida di sempre.-
-Ti sbagli, sono più forte.-
-Lo sai, nonostante non mi sia piaciuto mai niente, tu invece, mi hai sempre incuriosito; sei una sciocca con quel "sono più forte" vuoi forse provocarmi? Bhe allora direi di testare la tua forza, che ne dici?-

Così senza dirmi nient'altro fece congiungere le nostre labbra, ero confusa tutto questo mi risultava inspiegabile, lui odiava me e io lui, quindi in un primo momento non feci nulla, se non chiudere gli occhi, ma decisi di riaprirli subito quando mi balenò in testa l'idea che per lui tutto questo fosse un gioco, io per tutti ero sempre stata solo un giocattolo , lo spinsi via e subito dopo uno schiaffo gli arrivo in pieno viso, sulla sua guancia di un rosso vivido c'era l'impronta della mia mano.
Il ghigno che le sue labbra avevano assunto dimostrava chiaramente la correttezza del mio pensiero.
Io ero un gioco ed ancora una volta li avevo permesso di usarmi. Mai più l'avrebbe fatto.

Lo guardai con indifferenza, dall'alto in basso come faceva lui con me, ghignando li dissi:
-Si sono cambiata-
Dopodiché me ne andai via, ricordando a me stessa di non essere come la fragile preda, ma come il possente predatore.


Spazio autrice: Ehila ringrazio e bla bla, tutti quelli che leggeranno la mia storia e lasceranno una stellina, fra non molto ci saranno svolte importanti, quindi ci prego di continuare a leggere, mi scuso in anticipo per gli errori di ortografia se ce ne sono e anche per quelli futuri.
A presto❤❤

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