Is too late.

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Mi sveglio di soprassalto con il cuore in gola, lo stomaco sottosopra e le mani che tremano furiosamente. Alzandomi velocemente corro verso il bagno incurante del pulsante dolore alle tempie e vomito ogni cosa che avessi ingerito nella mia intera esistenza.

Non sono mai stata così male in vita mia: ogni parte del mio corpo sembra non volermi ascoltare. Cerco di alzarmi aggrappandomi furiosamente al muro ma la stanza gira intorno a me quasi danzasse. La vista è offuscata ed io avanzo così lentamente che dubito dei miei stessi passi.

Raggiungo il lavandino a tentoni e l'acqua fresca mi dà sollievo per qualche istante.

Eppure l'immagine che riflette lo specchio non è la mia.

Gli occhi rossi mi osservano minuziosamente ed il ghigno maligno persiste su quel viso mostruoso, il corpo da rettile è costituito da squame nere e appuntite ed una coda lunga all'incirca un metro.

La stanza continua a volteggiare ed io mi sento esterna a tutto ciò che mi circonda... Non avverto più nulla.Le gambe mi paiono fatte di gelatina e sento solo quello sguardo accarezzare il mio corpo e la coda frusciare lievemente intorno a me... Quasi avesse paura di toccarmi.

Mi esamina come se fossi un esperimento venuto male e mentre il suo girotondo continua io rimango lì impalata al centro del bagno, incredula e sotto shock.

Incubo o realtà?

Ma quando è ad un soffio dal mio viso qualcosa nel profondo della mia anima scalcia per uscire, si muove e urla prepotentemente, combatte dimenandosi a più non posso. E solo quando la sua coda si abbatte sulle mie gambe, facendomi urlare dal dolore capisco che non sto sognando.

C'è davvero qualcosa di inumano che sta cercando di uccidermi.

La sua coda mi stringe in una morsa violenta immobilizzando il mio corpo, le unghie nella mia carne mi fanno urlare dal dolore.

Sono ancora sotto shock per poter fare qualcosa di sensato.

Lo specchio mi rimanda l'immagine di una ragazza con gli occhi sbarrati, il respiro affannoso e il corpo intrappolato in una gabbia di squame.

- Ed io che pensavo che l'eletta fosse quasi una Dea con poteri sconfinati. – ruggisce scoppiando a ridere in seguito.

- Aveva ragione Baal, vali meno di zero.-

Sento la sua presa stringersi sempre di più attorno al mio corpo ed una furia omicida si impossessa di me.

Le sue parole hanno appiccato un fuoco dentro di me che temo non si sia mai estinto del tutto per quanto mi sia sconosciuto.

Le mani iniziano a formicolarmi, stringo i denti e c'è una strana sensazione che provo che mi eccita, mi fa sentire viva, mi scuote da dentro. Qualcosa di sbagliato, di diabolico, di diverso. Qualcosa che ho cercato di reprimere a lungo che ho soppresso, fallendo miseramente.

Lo scaglio lontano ed il suo corpo sbatte contro il muro lasciando un profondo solco.

E quella sensazione cresce, si ingigantisce. Sono euforica, drogata, non sono più me stessa.

Così si innesca un combattimento corpo a corpo fin quando non vedo entrare Dakota con al suo seguito i ragazzi dell'altra sera.

- Bene, bene ora sono al completo i paladini della giustizia- urla.

E approfitta della mia distrazione scagliandomi con la coda dall'altra parte della stanza.

Sento il sangue colare dalla mia testa, il suo sapore metallico in bocca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2016 ⏰

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