Aspettami

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Nello stesso momento nella serra del palazzo erano rimasti in tre, Obi, Mitshuide e Zen che faceva avanti e indietro di fronte agli altri due che lo osservavano smarriti senza riuscire a fermarlo. Improvvisamente Zen si bloccò e si diresse furioso verso Obi, afferrandolo per il colletto della maglia e strattonandolo verso di lui, portando il suo viso a un soffio di quello furibondo del giovane principe:" Ti avevo chiesto di fare una sola cosa, di proteggerla. Dov'eri mentre lei stava male? DOVE?! RISPONDI!" urlò mentre Obi non reagiva, consapevole di meritare quelle dure parole che gli venivano rivolte; lasciò quindi che il principe si sfogasse, aspettando la sua punizione.

 Dov'eri mentre lei stava male? DOVE?! RISPONDI!" urlò mentre Obi non reagiva, consapevole di meritare quelle dure parole che gli venivano rivolte; lasciò quindi che il principe si sfogasse, aspettando la sua punizione

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" ZEN! Che stai dicendo?Fermati!" intervenne Mitshuide, separando i due e afferrando Zen per le spalle e allontanandolo da Obi, che era rimasto immobile:"E' COLPA SUA!" gridò Zen, fuori di sé dalla rabbia. Il dolore e l'angoscia gli impedivano di pensare lucidamente, annebbiando la sua capacità di giudizio e razionalità, facendogli sputare sentenze ingiuste.

" Sono rimasto qui fuori per tutto il tempo, quando ho sentito un rumore di vetri infranti e poi un tonfo. Quando sono venuto a controllare l'ho trovata là stesa a terra e sono subito venuto a chiamarti" si giustificò Obi, tenendo lo sguardo basso:" Tutto quello che dovevi fare era starle accanto, non oziare sopra un albero!" esplose Zen, cercando di riavvicinarsi a Obi, fallendo data la presa ferrea di Mitshuide, l'unica cosa che gli impediva di andare là e staccare la testa di quell'inetto.

" Scusate il disturbo" pronunciò una quarta voce, facendo voltare i tre nella direzione dalla quale proveniva, rivelando la figura del capo erborista ferma sulla porta della serra:" Perdonate l'intrusione, principe Zen,sono venuta per controllare quale pianta ha maneggiato Shirayuki prima di svenire. Forse potremmo creare un antidoto e accelerare il suo recupero di memoria" "Come sta ora?" chiese velocemente Zen avanzando verso di lei:" Sta bene, le abbiamo medicato il taglio, non era niente di grave per fortuna. Ora sta riposando" disse tranquilla, mentre le spalle di Zen si afflosciarono, come se si fosse tolto un gran peso.

" Faccia quello che deve" disse Zen spostandosi per lasciare il passo alla donna, che gli posò una mano sulla spalla:

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" Faccia quello che deve" disse Zen spostandosi per lasciare il passo alla donna, che gli posò una mano sulla spalla:

" Tengo molto a Shirayuki, è una brava ragazza e una delle migliori apprendiste che abbia mai avuto, farò tutto ciò che è in mio potere per salvarla, anche di più se necessario" disse con voce tranquilla. Zen annuì e si fece da parte mentre la donna avanzava e si inginocchiava vicino ai vetri rotti, facendo attenzione a non ferirsi. Esaminò attentamente le piccole schegge finché non individuò il piccolo fiore di papavero che giaceva in mezzo ai mille pezzi di vetro: estraendo dei guanti dal camice bianco che indossava sempre, prese con cautela il piccolo stelo lo annusò lievemente, arricciando il naso:" Papavero..." disse sovrappensiero, osservando attentamente il piccolo fiore che teneva in mano: "Ma certo, è ovvio."concluse con un sospiro, sollevandosi da terra sentendo tre paia di occhi trafiggerle la schiena.

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