Cap.3

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Ieri sono stata tutto il giorno con Shawn e ci siamo messi insieme. Infondo la cosa non ha senso. Io sono in aeroporto per partire per una città dall'altra parte del mondo e lui che mi dice di essere innamorato di me.
Ma perché mentire a me stessa? Ci conosciamo sin da piccoli e siamo amici strettissimi, nonostante nessuno dei due sappia tutto sull'altro, ci siamo sempre voluti bene e considerati sempre come 'brother&sister', ovvero 'b&s'.

Quando ho finalmente salutato tutti i miei amici e parenti, tocca a lui, il ragazzo che amo. Davvero o é una cosa che mi sta facendo credere la mia immaginazione? Non so dirlo con certezza, e se fosse la mia immaginazione che sogna una relazione perfetta? Smetto di tormentarmi e lascio un bacio sulle labbra di Shawn. Ieri inoltre ho confermato il nostro fidanzamento ufficiale, e tutti hanno approvato fortunatamente.

"Ti amo." riesco a dirgli soltanto in preda alle lacrime, tengo così tanto a lui, ne abbiamo passate tante da piccoli.

"Ti amo anch'io, mi mancherai, ti verrò a trovare fra 1 mese e mezzo, non é troppo. Buon viaggio, scrivimi, chiamami e non dimenticarti di me." Sussurra vicino al mio orecchio lui. "Non potrei mai dimenticarti. Grazie, Shawn, a presto. Mi mancherai.." queste sono le mie ultime parole. Ci stringiamo fortissimo e io comincio a camminare via da quel gruppo di persone che mi sono sempre state vicine, quelle che non dimenticherò mai.

Quando sono abbastanza lontana, lentamente, mi giro e guardo la mia seconda famiglia, e quel ragazzo che sin da piccola, mi ha sempre rassicurato. Alzo la mano per l'ultima volta e li saluto e tutti loro ricambiano.

Arrivo nel luogo dei controlli e li eseguo tutti, non scatta nessun allarme e posso definirmi salva per questa volta.

Corro verso l'aereo e infilandomici dentro cerco  con lo sguardo il mio posto da quattro persone con il tavolino presente, trovo i miei genitori e mia sorella già ai posti e un posto libero internamente. "Grazie" dico riferendomi a tutti, mia madre mi fa passare, dato che é lei quella che mi starà a fianco per tutto il viaggio.

***

Dopo lunghissime ore di viaggio da Londra fino a Miami, devo dire che sono molto ma molto soddisfatta del fatto che sia venuta ad abitare in una villetta bellissima, in una città perfetta e una scuola enorme. Ma i compagni? Ho soltanto una settimana di tempo per tutto, nonostante mi abbiano già iscritto  due giorni fa a questa nuova scuola e spero soltanto che ne sia valsa la pena. Vado nella mia nuova camera, ovviamente quella più vicino all'entrata al pianoterra. É già ben arredata, le pareti sono state spennellate di giallo chiaro e rosa chiaro, non so come, ma sono i miei colori preferiti, anche perché sono colori pastello.

Mi dirigo all'entrata e trascino nella mia nuovissima e bellissima camera la mia pesantissima valigia. La appoggio momentaneamente sul letto e comincio a svuotarla e riempire l'armadio di indumenti estivi, dato che siamo a inizio luglio e qui fa caldissimo. Miriam entra nella stanza e mi porta una valigia media.

"E questa cos'é?" chiedo confusa io. "È una delle tue tante ma tante valigie, cara Victoria." comincia lei "e l'ho ritrovata in camera mia" conclude la peste tirandomi i miei capelli neri.

"Ahiaa!" strillo. "Non c'é bisogno di arrabbiarsi, Miriam!"

"Sì invece, mi ritrovo cose tue sempre a caso in camera mia! Devi smetterlaa!" Urla come una pazza lei.

"Smettila di urlare cazzo!"

"Ah si?" mi guarda con aria di sfida.

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