Prologue part 2

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La vita di ogni essere umano è caratterizzata dai singoli momenti. Anche se, qualche volta, mentre li stai vivendo questi sembrano irrilevanti, spesso sono proprio certi momenti ad aiutarti a cambiare come persona e a rendere la tua vita interessante, degna di nota. E ci sono quei momenti che rimarrano sempre impressi nella nostra mente, tanto ci hanno segnati, anche se forse al momento non ce ne siamo resi conto.

Probabilmente, il mio incontro con Luke Hemmings rientra proprio in questi momenti.

Non avrei mai pensato che quel gigante biondo dagli occhi dello stesso colore della piombaggine a casa di mia madre potesse diventare in poco tempo così importante per me, altrimenti non avrei mai accettato di condividere la mia casa, il mio affitto e la mia vita con lui.

Quando bussò alla porta, il 18 aprile 2017, temevo fosse il proprietario che da un po' diceva di volermi sfrattare, ma invece c'era un ragazzo biondo con il ciuffo all'insù, occhi azzuri, portava un paio di skinny neri e una maglietta dei Nirvana. Aprii la porta e lui varcò la soglia di casa mia, mostrandomi il mio volantino con scritto "cercasi coinquilino". Sembrava simpatico, nella norma. Appena vide che lo stavo fissando sorrise. Aveva un sorriso dolcissimo. 

-Vuoi sederti? - indicai il divano malmesso nel salone. -Tanto per conoscerci meglio. Io sono Elizabeth

Lui osservò un po' l'ambiente, poi con lo stesso sorriso mi guardò fisso negli occhi. 

-Io Luke. Luke Hemmings. Piacere. - si buttò sul divano e io mi sedetti vicino a lui-Certo che per essere vecchio questo appartamento è in ottime condizione.

-Se tu continui a buttarti ovunque così, non lo sarà per molto. -dissi schietta.

Si scusò e stavolta gli sorrisi io. "Finalmente una persona che non manca di rispetto"

-Tranquillo. Comunque, ad essere sincera, l'ho trovato molto peggio, ma sono una maniaca dell'ordine e amo le case organizzate.

Lui si lasciò scappare un sospiro e guardò la vecchia tv, spenta.

-Quella non funziona.- bisbligliai.

Un'altro sospiro. Sorrisi forzatamente, sicura a prescindere che avrebbe rifiutato, come gli altri prima di lui.

-Il resto delle cose?

-Beh, la maggior parte funziona. Ho un tostapane molto carino. -tentai di sdrammatizzare. Rise e aveva una risata stupenda, contagiosa. Mi mise di buon umore

-Intendo cose burocratiche: dove dormirò, cosa ti da fastidio, cosa no. Le regole. 

-L'affitto è 1500 diviso per due, quindi ti basterebbe pagara 750 dollari al mese.

-Bello. 

Mi alzai di scatto. Avevo sempre sognato di fare il tour di casa mia ad uno sconosciuto. 

-La tua camera è quella lì- indicai una stanza piccola, di fianco alla mia. -Il bagno, invece è di fianco alla cucina. Mi sporsi un po' per indicare entrambi. Abbiamo solo un bagno quindi trattalo con cura.

Si mise a ridere, mentre diceva "tranquilla" e nonostante la risata contagiosa io continuai.

-Non puoi entrare in camera mia senza permesso. - annuì - Ognuno lava la sua roba, ognuno cucina per se e poi lava i piatti.

Lui intanto si alzò dal divano e entrò in quella che sarebbe stata la sua nuova camera. 

-Bel posto- mormorò. Infatti nonostante fosse piccola, aveva una vista stupenda di New York e una veranda abbastanza grande. C'era un letto matrimoniale beige, un vecchio armadio dello stesso colore, due comodini sempre beige e una scrivania vicino alla vetrata.

-Allora? - era passata quasi mezz'ora, con lui che osservava ogni angolo della casa.

-Beh, ti va di avere me come coinquilino? - sorrisi e gli porsi il documento che doveva firmare

-Grazie. - mi era andata proprio di culo, poteva capitarmi di peggio.

-Ah, ultima regola: non si invitano amici, parenti, fidanzate senza aver avvisato l'altro.

-Agli ordini mamma. - sorrise e mi riporse il documento ormai firmato. -Ci vediamo domani, così mi organizzo per bene. - mi salutò con un cenno della mano e io ricambiai timidamente.

Come ultima notte da sola, organizzai un pigiama party con le mie due migliori amiche, Zoe e Coco

-Hai davvero trovato un coinquilino? - squittì Coco -Finalmente.

Stava abbracciando forte il mio peluche di Stitch, mentre mangiava una pesca. Coco era una modella, anche abbastanza famosa. Era dolcissima, bellissima, ma troppo ingenua.

Io annuii col capo mentre Zoe leggeva uno dei miei libri.

-È carino? - borbottò.

Zoe invece faceva l'università per psicologia. Era un genio, molto scorbutica, svogliata e schietta, ma estremamente intelligente.

Annuii anche alla sua di domanda.

Non vedevo l'ora di rivederlo ed era strano. Molto strano, ma mi aveva colpito. Volevo conoscerlo più a fondo.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 18, 2017 ⏰

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