Chapter XXI

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Tengo a te più di quanto io possa nutrire affetto per altro essere umano. Ho creduto che sarei stata al tuo fianco. Sempre. Perchè in cuore non voglio lasciarti una vuota presenza ed esso non può che volermi accogliere.

Vaghi in queste stanze, dispersa nella tua interminabile ricerca.. ma in realtà non cerchi nulla.

Apri le tue mani e afferra le mie. Insieme, saremo luce unica.

Room L7

- Sai.. passavo spesso il mio tempo rinchiusa qui dentro, eppure è da molto che non ti facevi udire. - Melanie sentiva la presenza della stessa voce aggirarsi tra gli angoli della stanza.

Quel luogo era spoglio di ogni elemento. Era vuoto, ma non lo era sempre. La presenza o meno di qualcosa dipendeva dalla ragazza che sedeva a gambe incrociate nel mezzo di essa, ad occhi chiusi. Pensare fermamente a qualcosa faceva in modo che il suo opposto diventasse reale e riempisse quegli spazi attorno a lei.

- Non ero parte del tuo pensiero - disse la Voce con tono differente da quello che era solito utilizzare nei riguardi della ragazza.

- E cosa ti ha fatto diventare parte di esso proprio ora, Voce?

- Il tuo passato. Che da una finestra si è mostrato con quattro grandi occhi. La verità. - una luce di colore più chiaro illuminò il viso di Mel.

- Sono sola. - La ragazza si strinse nella sua maglietta blue navy toccandosi una spalla.

- Ti trovi nel luogo giusto dunque.

- Che.. che intendi?

- Sei in una nuova stanza. Ogni volta che fai il tuo ingresso in una di esse, non muta soltanto ciò che le quattro pareti custodiscono ma il cambiamento interessa anche te ed il tuo stato di essere. Vivi, respiri, pensi diversamente.

- Quindi.. questa dovrebbe essere una specie di stanza della solitudine. - nessuna risposta seguì quella affermazione.

- Avrei potuto immaginarlo prima. Insomma.. non ho nessuno. - Mel iniziò a pensare a G., a quello che avevano fatto frettolosamente la mattina del loro primo incontro e a quanto si sentì sollevata.

- Questa volta è diverso. Non sei mai entrata in questo luogo prima d'ora perchè prima la tua solitudine era intrisecamente diventata uno stato di essere che ha mutato ogni tua prospettiva nei riguardi del mondo esterno. Prima di entrare qui invece avevi una nuova consapevolezza: che qualcuno per te avrebbe potuto esserci. E questa l'hai maturata grazie a Grant che, peró, ti ha lasciata sola.

Davanti a lei, poco distante, si delineò la figura del ragazzo. Quegli occhi grigi non la lasciavano mai fuggire. Erano sempre accompagnati da un lieve sorriso.

Grant abbassò subito dopo lo sguardo, guardando ai piedi di Melanie. Pian piano si dissolse nel nulla trascinando con sè il conforto dato alla ragazza.

Mel lo guardò svanire. Si morse le labbra e rigirava tra le sue dita una ciocca di capelli che le scendeva sulla spalla - Credevo di fare la cosa giusta raccontandogli quel che avvenne.. Forse, mi sbagliavo. Non avrei dovuto coinvolgerlo. Riguarda soltanto me.. e le vite che ho distrutto.

- Nessuno deve scoprire. Nessuno potrebbe capire. E' e deve rimanere un segreto Sweetheart. Tra me e te.

- E' troppo difficile.. Tutto.. - le mani le si irrigidirono sul suo grembo - tutto questo mi sta distruggendo dall'interno. Costringermi a non provare sentimenti e privarmi della mia stessa vita non serve ad altro se non a strapparmela dalle mani. A questo punto non mi resta che compiere lo stesso gesto che feci nove anni fa. Saprei di non fare la scelta sbagliata.

- Accetta il mio aiuto. - delle leggere nubi si articolarono nell'aria soprastante la ragazza.

- Come potresti farmi evadere?! Voglio uscire da queste stanze. - Melanie chiuse gli occhi scuotendo leggermente il capo.

- Io sono l'unico modo per farlo. Accetta da me la chiave. - un eco si diffuse.

- Quale sarebbe la mia?

- Lascia che sia io a vivere. - il vento si alzò contro il volto della ragazza. Mel aprì gli occhi ed incontrò i suoi stessi occhi davanti al suo naso.

Si scostò con spavento, quasi perdendo equilibrio per aver cercato di indietreggiare.

Le parole la abbandonarono. Rimase a fissare quella copia identica a sè stessa, in ginocchio e con le braccia lungo i suoi fianchi. Si faceva avanti, a pochi centimetri dalla sua fronte.

Melanie era caduta all'indietro sui suoi gomiti, ancora mantenendo le gambe incrociate. Era davvero per lei in quel momento l'unica soluzione alla sua tragedia. Permettere a qualcun altro di vivere la sua vita al posto suo, non potendo lei stessa godere dei benefici che essa offriva. Cosa sarebbe accaduto a tutte le persone che le stavano intorno al vedere una Mel diversa dalla precedente? Avrebbero davvero notato la sostituzione?

Mel si privò delle energie. Nessuno avrebbe rimpianto la ragazza. Nè ciò che restava della sua famiglia, nè il ragazzo che a malapena aveva conosciuto per qualche ora.

Con le sole forze continuò a fissare la ragazza ipnotica. La nube sopra le loro teste si fece sempre più fitta fino a sprofondare su quei due corpi, colpendo verso il basso. Un vortice le chiuse l'una all'altra.

Il gelo trovò dimora nelle sue vene. Il respiro si rinchiuse nei suoi polmoni. Melanie schiuse le labbra e guardò per l'ultima volta quel viso davanti a lei. Il suo.

Hold me down.

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