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Erano passati due mesi da quando Martina abortì e se ne pentiva ancora, si sentiva un'assassina, ma questo non era niente a confronto dell'odio che provava verso Leonardo, l'uomo che l'ha sedotta e poi abbandonata in una condizione di difficoltà.

Ma in quel giorno, in quel freddo giorno di ottobre, qualcuno bussò alla porta di casa sua, interrompendo il suo film preferito nel momento clu. "Che tempismo" pensò.

"Cosa ci fai tu qui?!" Urlò lei.

"Sono venuto a scusarmi" rispose lui con voce calma e sorriso rassicurante.

"Dammi una buona ragione per cui dovrei scusarti." Martina mise un braccio sul fianco e sbattè ripetutamente e velocemente il piede sul pavimento.

"Quando ti scrivevo le lettere il mio unico scopo era finire a letto con te per poi... si insomma una cosa da una botta e via... comprendi? Però, in questi due mesi sono stato tormentato dai rimorsi, ti ho lasciata con un bambino e miriadi di difficoltà, e poi chissà cosa avranno pensato i tuoi genitori, io... io non so che fare, so solo che sento come una strana sensazione proprio qui" Leonardo si portò una mano sul cuore, sperava che Martina lo perdonasse ma, nah-ah caro, in questi due mesi ha avuto il tempo di cambiare e di diffidare da persone come lui.

Ciò che Martina fece dopo lasciò di sasso Leonardo.

Gli sbattè la porta in faccia urlandogli un "va al diavolo, DiCaprio!" con tutta la voce che aveva in corpo. La sua rabbia non ambiva a limiti e lui la capì, in fondo, è stato davvero meschino e egoistico da parte sua, e, in effetti, immaginava che la sua reazione potesse essere simile a quella appena avuta.

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