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Shinya.

Quanto tempo è passato da quel giorno ? Una settimana ? Un mese ? Guren aveva perso la cognizione del tempo.

Aveva più senso il tempo, per lui ? No.

Il suo tempo era scandito da Shinya. Ora che era scomparso il tempo aveva perso significato.

Non era la sua voce a svegliarlo la mattina.
Non era la sua allegria a fargli compagnia a pranzo.
Non era la sua arma a guardargli le spalle.

Non era Shinya a scandire la sua vita.

E ora ?
Guren scosse il capo, ricacciando indietro le lacrime, per l'ennesima volta.
Spostò lo sguardo verso il comodino.
La sveglia segnava appena le cinque del mattino.

Si alzò comunque. Non aveva senso rimanere a letto.
Quanto tempo aveva passato in bagno ? Un'ora, forse ?
Aveva lasciato che l'acqua calda calmasse il suo animo, che si mescolasse alle lacrime di quella notte.
Si lasciò coccolare dall'acqua che scorreva sul corpo tonico e fra i capelli fradici.
Mezz'ora la passò sotto la doccia, ne era sicuro.
Uscito da lì si era vestito della sua solita divisa ed era uscito finalmente dal bagno.

E l'aveva trovata lì.
Una foto ?
Stava sul suo comodino, il vetro della cornice girato contro il legno.
Chi l'aveva messa ?
La prese tra le mani, guardando la persona ritratta.
E, sorridendo, si era risposto da solo : Kureto.

La foto era di Shinya. Scattata chissà quando. Il cecchino sorrideva, gli occhi Acquamarina brillavano di vita.

Shinya. Lui si è sempre considerato un passo dietro di noi. Dietro di me. Qualcuno che brillava di luce riflessa.
Shinya, amore mio, davvero non ti sei mai reso conto che ero io a brillare della tua luce ? Della luce dei tuoi occhi ? Mi hai lasciato senza luce, birbante. E ora come faccio ? Vedo buio tutt'intorno. Aiutami, amor mio, illuminami ancora la strada con la tua presenza.
Ho ancora bisogno della tua luce.

"Ti proteggerò sempre."

***

"Dobbiamo di nuovo affrontare gli umani ? Che palle !"
"Lacus ! Che volgare."
"Scusa Ferid." sbuffò il nobile.

"Oggi ci sarò anch'io ?"

"Mio signore ! Volete mostrarvi agli umani ?"

"Perché no ? Infondo mi conoscono già."

Il Primo Fondatore alzò lo sguardo.
Gli occhi scintillarono scontrandosi contro quelli del Settimo.
Ferid gli sorrise.

"Come è vostro desiderio, mio Lord."

Stavolta fu il turno del ragazzo sorridere, mostrando la dentatura perfetta.

Eppure l'ho già visto questo qui, pensò Lacus.
Dove l'aveva visto ? Diamine, non lo ricordava.

Mi tornerà in mente. Sennò Amen. Alzò le spalle il nobile, preparandosi per la battaglia.

***

"Questa cosa comincia a seccarmi."
"A cosa ti riferisci, Ferid ?" Crowley gli arrivò da dietro, circondandogli i fianchi con un braccio.
Cosa non difficile, vista la vita sottile dell'altro.

"Gli umani. Sono di nuovo in gruppo."
"Meglio no ?"
"Crolleranno tutti insieme." lo dissero insieme, guardandosi negli occhi.

Poi il Settimo gli circondò il collo con le braccia, coinvolgendolo in un bacio che di casto aveva ben poco.

"Non mi hai mai baciato in battaglia." osservò il più alto, sulle labbra dell'altro.
"Hai ragione. E mi dispiace." mugulò prima di dargliene un altro, giocoso, a stampo.

Il rosso fu reticente a sciogliere l'abbraccio.
Lo tenne stretto ancora un po', accarezzandogli la schiena e giocando con i lunghi capelli.
Possibile che il più vecchio fosse così agitato ?

***

"I vampiri !"
"Noo, guarda Baka-Yuu se non me lo dicevi avrei pensato fossero i cavalieri di Giovanni."
"Ohh, taci Baka-Guren."

"Tenente Colonnello, quale onore vederla." cinguettò Ferid.

Il Primo Fondatore si faceva agilmente strada tra i detriti, saltando da una maceria all'altro con un'eleganza delicata.
Difficile dire che quel figurino sottile avrebbe potuto compiere un'ecatombe senza nessuna arma.

Arrivò pochi passi dietro Ferid, continuando ad avanzare lentamente.
Lacus, sentendolo arrivare, si voltò a guardarlo.
Il mantello bianco, con il cappuccio tirato su ne celava il viso.

"Così sei tu il Primo ?" Guren sputò quelle parole con astio.

A Goshi cadde la pipa.
Le ragazze si voltarono a guardarlo. Ma lui non le vedeva, guardava il Fondatore.

No, non può essere. Norihito ti stai sbagliando.

Guardò Seishiro in cerca di una risposta. Gli occhi dilatati dall'orrore dei due fratelli Hiragi non lo rassicurarono per niente.

No, Norihito. Non ti stai sbagliando.

Si lasciò sfuggire un'imprecazioni fra i denti.

Poi il Primo alzò lo sguardo ed incrociò quello del Tenente Colonnello.

No. A Guren cedettero le gambe per l'ennesima volta.

Lacus schioccò le dita.
Ecco dove l'ho visto !

Shinya...Why?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora