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Di nuovo in battaglia. Per l'ennesima volta.

Questi umani sono maledettamente testardi. E resistenti. Pensava Ferid.

Schivò l'ennesimo soldato e gli spezzò il collo.
Non era difficile combattere con i soldati. Era solo lungo e terribilmente sfibrante. Senza contare che gli si stavano rovinando i capelli.

Con tutta la fatica che faccio per pettinarli la mattina, sospirò teatralmente.

Tutte palle me li pettina Crowley.

Era vero. Tutte le mattine, l'ex templare pettinava i lunghi capelli dell'altro vampiro.
Era molto delicato, checchè ne pensassero gli altri data la stazza imponente.
Quelle mani, così grandi e ruvide, erani capaci dei tocchi più delicati.
Ferid amava quando gli accarezzavano il corpo, esitanti e reverenziali come la prima volta.

Quanti ne aveva affrontati ? Dieci ? Venti ? Aveva perso il conto.

Ma cosa sono, formiche ?! sbottò quando ne vide arrivare ancora. Forse un altra ventina.
Aveva il sentore che fossero una sorta di Idra : ne ammazzi uno e tornano in due.

Ho perso di vista Crowley.

Un pensiero di sfuggita. Realizzato tra un combattimento e l'altro. Eppure lo aveva stravolto.

Crowley.

Crowley Eustford. Dove diavolo ti sei cacciato ?!

Ferid iniziò a cercarlo. Da una parte all'altra. Da un grattacielo distrutto all'altro.
Poi lo trovò.

Lì, intento a combattere con la rossa che aveva visto nel team del Tenente Colonnello, Mito gli pareva che si chiamasse.

Poi ne era apparsa un'altra, Shigure si chiamava.
Si mise in posizione, alle spalle del nobile, il pugnale in alto.
Ferid non ci pensò due volte.

Le arrivò da dietro ed alzò la spada.
Calò l'arma di netto.
Il sangue sporcò la lama, colando fino alla punta, mentre la testa rotolò lontano.

Mito aveva visto tutto. Era paralizzata.
Crowley fece per ucciderla ma comparvero due ombre, i capelli neri di Kureto e quelli biondi di Goshi.

Ferid non ragionò neppure, in quel momento.

Lo fece e basta.

***

Le lame cozzarono di nuovo. Guren stava combattendo contro un nobile particolarmente ostico. Un certo Lacus.

***

"P-perchè ?! P-perchè l-hai f-fatto ?!" Crowley non riusciva a mantenere la voce ferma.
Gli occhi lucidi gli davano una visione sfocata.
Sostenne il corpo magro del suo amato.
Una mano gli sosteneva la vita, l'altra gli circondava le spalle.

Lasciò che si appoggiasse a lui.
Era leggero. Magro. Forse troppo.
E freddo. Decisamente più del normale.

Il respiro flebile del più basso gli solleticava il collo.
Si inginocchiò a terra e lasciò che l'altro si stendesse, sostenendolo.

"Eh ? Perchè l'hai fatto ?" mormorò, scostandogli i capelli dal viso.
L'altro schiuse gli occhi.
"Perchè..." cominciò in un rantolo
"io..." alzò la mano, debolmente, per sfiorargli il viso. La mano del maggiore si strinse sopra quella più sottile e delicata.
"ti amo." mormorò infine.
Alzò la testa e lasciò che le labbra si poggiassero su quelle dell'altro.

In un casto, ultimo bacio.

"Ti amo anch'io, Ferid." Crowley non seppe se effettivamente l'altro l'avesse sentito. Eppure quel sorriso dolce gli diceva di sì.
Lo strinse fra le braccia e si alzò.

Per loro non c'era più nulla ormai.

Shinya...Why?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora