Egoista

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"Togliti la maglietta anche tu" Gli chiesi. Lo vidi esitare un momento ma poi si sfilò la maglia lasciando intravedere il suo corpo muscoloso ricoperto di cicatrici. Una in particolare attirò la mia attenzione, era una piccola mezza luna vicino al cuore. Presi coraggio e mi abbassai per baciargliela, prima piano poi leccandola. Questa volta fu Mark a gemere dal piacere. Mi afferrò la testa e mi spinse più vicino come ad incoraggiarmi a leccarlo. La sua pelle era morbida sotto le mie labbra e potevo sentire tutte le piccole cicatrici in rilievo. Gliele baciai una ad una, sfiorandogli i fianchi con le mani e sentendo che il suo respiro continuava ad accellerare.

Mi sollevò e mi buttò sul letto salendo sopra di me ed aprendomi le gambe. SI muoveva come un felino. Il suo corpo duro mi faceva eccitare più del previsto.

"Guarda Ali come mi fai impazzire. Senti come mi piace" Disse sdraiandosi su di me e lasciandomi sentire quanto fosse duro. Mi baciò l'ombelico e poi mi abbasso i pantaloncini e le mutandine. Ero completamente nuda ora. Mi sentivo esposta al suo sguardo languido che percorreva ogni mia curva, ma l'espressione meravigliata sul suo volto mi cancellava ogni tipo di vergogna.
 "Sei bellissima. Sono fortunato di poter vedere tanta meraviglia" mi disse baciandomi la pancia e poi abbassandosi sempre di più. Quando iniziò a leccare la mia parte segreta ero già sull'orlo dell'orgasmo. Afferrò le mie gambe per divarcarle maggiormente ed iniziò a leccarmi più velocemente con un bisogno crescente.
La sua presa era salda, quasi dolorosa a tratti ma questo non faceva altro che ampliare ogni mia emozione. Erano talmente intense le sensazione che faticavo a trattenere le urla di piacere.

Stavo impazzendo, con una mano mi coprivo gli occhi e con l'altra gli afferravo i capelli. Non ci misi molto nemmeno questa volta a venire, a rompermi in mille pezzi per poi tornare ad esserne uno unico. Per quando possibile, era stato ancora meglio dell'ultima volta.
Mark si rialzò e mi posò un bacio sulla guancia. Lo guardai mentre si alzava per infilarsi di nuovo la maglietta.
"E tu?" Gli chiesi ancora con il fiatone non del tutto ripresa da quel orgasmo magnifico.

"Io cosa Ali?" mi disse lui coprendosi le cicatrici con la maglia bianca.
"È il secondo orgasmo che mi fai provare ma tu non ottieni mai nulla. Insomma.."
"Sono le cose migliori quelle che fai per non avere nulla indietro" Mi rispose lui pensieroso.

Mi lasciava perplessa la situazione. Era stato bello ma mi chiedevo perché non volesse che lo toccassi anche io. Pensai ad Ivan, al fatto che lui non aveva mai fatto qualcosa solo per me. Anzi, era spesso noncurante se non riuscivo a raggiungere l'orgasmo.

"Mi sento in colpa così." gli dissi abbassando gli occhi. "Si insomma io sono qua tutta soddisfatta mentre tu te ne vai senza aver ottenuto nulla."
Si avvicinò a me e si sedette di fronte. Mi sfiorò il ginocchio con un dito.
"Questo è molto più di nulla" Mi disse serio. Gli sorrisi. Forse aveva bisogno del suo tempo per lasciarsi andare. Misi a tacere quella vocina che mi suggeriva che forse non gli piacevo abbastanza. Mi sistemai i pantaloncini della tuta e mi rinfilai la maglia che avevamo lanciato per terra, per poi tornare a sedermi accanto a lui.
Restammo così vicini per alcuni minuti finché il battito del mio cuore non cominciò a rallentare. Nel frattempo lui continuava a disegnare piccoli cerchi sul mio ginocchio.
"Partirò questa notte io. Devo portare il tuo sangue a Jack" Mi disse indicandomi una fialetta sistemata sulla mia scrivania. Si alzò a prenderla e prese una piccola lametta.

"Non ti farò male e subito dopo ti guarirò ok?" Mi disse serio. Gli porsi il braccio fidandomi completamente di lui e accavallai le gambe, pronta a dargli ciò di cui aveva bisogno. Bruciò un po' quando mi fece un piccolo taglietto sul polso. Il sangue sgorgava rosso vivo dentro al contenitore riempiendolo di questa materia così speciale per tutti e che mi stava mettendo in pericolo di vita.
Una volta finito Mark leccò la mia ferita che subito smise di sanguinare.
Si allontanò da me di scatto andando a sbattere contro la parete.
"Mark va tutto bene?" Gli chiesi preoccupata.

"Stai li Ali, non muoverti cazzo." Mi disse Mark respirando forte. il suo sguardo era spaventato e mi guardava come se fossi un mostro. Teneva il suo corpo schiacciato contro la parente, il più lontano possibile da me e tentava di ritrarre i canini che si erano allungati subito dopo che aveva assaggiato il mio sangue.
Rimasi ferma in piedi intontita non sapendo bene cosa fare. Avevo paura ad avvicinarmi ma mi dispiaceva vederlo così.
"Scusami" disse lui passandosi la mano tra i capelli. "Scusa non pensavo fosse così delizioso il tuo sangue. Per un attimo ho avuto la tentazione di morderti"Disse tornando vicino a me.
"Va tutto bene, non lo hai fatto" Lo incoraggiai posandogli le mani sul petto e guardandolo fisso in volto. Respirò pesantemente un paio di volte ancora e poi mi diede un bacio sulla fronte, come faceva solitamente quando stavamo per salutarci.
"Scusami se ti faccio paura alle volte. È difficile riuscire a domare il nostro istinto soprattutto quando non siamo preparati a farlo. Non mi perdonerei mai se ti dovessi fare del male."
"Stai tranquillo Mark, io mi fido davvero di te. Hai avuto mille momenti per farmi del male ma non è mai successo." Sussurrai al suo orecchio.
"Ci vediamo domani piccola" Mi disse e si avvicinò alla porta. Quando si girò il suo sguardo era ancora turbato.

"Ciao Mark, resta al sicuro".

                                                                                 ****

Scesi i gradini velocemente e aprii la porta porta di casa catapultandomi fuori, respirando a pieni polmoni l'aria fresca. Sentivo ancora i suoi gemiti di piacere nelle orecchie e il sapore della sua tenerezza in bocca. Ero stato vicino a perdere il controllo, volevo togliermi i pantaloni e scoparmela selvaggiamente.. Ma in realtà non ero ancora pronto per questo. Non volevo che con lei succedesse come con le altre, volevo guarire prima. Lei  si meritava di più di una semplice scopata a pecorina, da un pazzo che faticava a non provare schifo durante il rapporto sessuale.
E quando avevo assaggiato il suo sangue il mio istinto mi aveva urlato di morderla. C'ero andato vicino cazzo! "Stupido" mi dissi tirandomi un pugno sulla testa "Devi stare attento con lei"
Ma come potevo saperlo che sarebbe stato così delizioso? Che avrebbe risvegliato tutti i miei sensi scendendo nello stomaco e mi avesse fatto sentire così vivo?
Salii in camera mia e guardai verso di lei. Aveva le luci spente, probabilmente dormiva.

In così poco tempo era diventata così preziosa per me. L'avrei protetta contro tutti. Non mi importava chi avessi dovuto sfidare. L'avrei protetta anche da me stesso e da tutto lo schifo che c'era nella mia vita ne ero sicuro. Mi chiesi ancora se fosse giusto cogliere un così bel fiore per tenerlo ad appassire nelle mani di chi non avrebbe saputo prendersene cura. Non sarebbe stata più felice se io l'avessi lasciata andare?

Ero un egoista. Mi odiavo per questo. L'avevo portata dentro lo schifo della mia vita, l'avevo lasciata entrare anche se mi ero promesso di non farlo. Ora era tardi per mandarla via, anche se sarebbe stato meglio così per lei, ero troppo egoista per allontanarmene.

"Buona notte piccola mia" Sussurrai piano.

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