Mi svegliai tardi la mattina. Pioveva ancora, come sempre capitava in primavera da queste parti.
Guardai fuori dalla finestra e vidi che il cielo era completamente grigio. Una signora stava portando a passeggio il suo cane ed era molto arrabbiata perché continuava a fermarsi per odorare i cespugli.
Ero sola. Non avevo la minima idea di dove fossero i fratelli, non li avevo nemmeno sentiti uscire.
Mi addentrai nella loro camera comunicante alle mia e mi sedetti su uno dei letti. C'era un libro sul comodino, lo presi in mano e sfogliai alcune pagine della storia del Conte Dracula.
"Che hai da ridere?" Chiese Nate entrando dalla porta con il suo solito sorriso caloroso. "Ti ho portato un caffé e dei croissant."
"Grazie, sei sempre gentile. Mi faceva ridere questo" Gli dissi indicando il libro. "Vampiri che leggono storie di vampiri".
"Storie inventate da voi umani che non rispecchiano per nulla la nostra natura direi"
"Davvero?" Chiesi curiosa. "E qual'è la vostra vera natura"
Nate ci pensò su un po' e poi scosse la testa. "Non lo so in realtà. I libri ci descrivono come i cattivi. Uomini pronti a succhiare via la vita alle persone. In realtà non è proprio così. In qualche modo noi siamo morti e prima di questo abbiamo bevuto del sangue di vampiro e ciò ci ha riportati in vita. Questo ci rende diversi, sovrannaturali, abbiamo bisogno di cibarci di sangue per sopravvivere. Ma in realtà il nostro carattere non cambia molto da prima del mutamento. Ci cambiano le esperienze questo si, i lunghi anni che viviamo su questa terra. Ma non è il vampirismo a delimitare se siamo buoni o cattivi, compiamo delle scelte ogni giorno, siamo noi a decidere.
"Quindi non uccidete sempre le vostre prede?"
"Quasi mai Ali. Abbiamo molteplici poteri, uno di questi, che necessita una grande quantità di energie, è quello di alterare la mente umana. Riusciamo a far sentire emozioni positive a chi ci circonda e a placare l'ansia, così riusciamo a bere il sangue degli umani. In seguito possiamo rimuovere del tutto questo ricordo dalla mente della persona. Così facendo non dobbiamo eliminarli, ci cibiamo e loro non se lo ricordano nemmeno.""Quindi non hai mai ucciso nessuno? Chiesi sempre più curiosa.
"È un discorso lungo. Siamo nati in un altra epoca, dove forse si dava meno importanza alle vite umane. Siamo stati entrambi molto attenti a non uccidere mai, ma in realtà all'inizio la fame era tanta e controllarsi era difficile. Ma portiamo con noi i rimorsi di tutto ciò che abbiamo fatto."
"E l'aglio?Il sole?"
Nate scosse la testa facendosi una grossa risata. Addentò il suo croissant e proseguì a bocca piena.
"Bugie, inventate dagli umani o forse addirittura dai vampiri. Siamo insofferenti ad entrambi. Il nostro corpo non si ammala mai, si deperisce solo quando non mangiamo, e non intendo solo sangue,abbiamo bisogno di nutrirci anche come fate voi umani o semi umani nel tuo caso. L'unica cosa che può ucciderci è staccarci la testa o ficcarci un paletto di legno diritto al cuore. Oppure il morso di un licantropo, ma sono anni che non succede uno scontro. Loro vivono liberi nella natura e noi abitiamo le città ed inoltre la guerra è finita da tempo quindi non credo ci sarebbero possibilità di attacchi."
"E come siete stati trasformati voi?"
"È una lunga storia piccola, te la racconterò in un altro momento." Rispose Nate rabbuiandosi.
Mi dispiaceva enormemente di averlo fatto rattristare quindi provai a cambiare discorso.
"E di noi fate cosa sai? Cioè tranne le cose ovvie, che abbiamo un sangue diverso. Questo lo so anche io. Ma altro?"
"Non so molto in realtà. Come ben sai ce ne sono così poche da non sapere dove inizia la leggenda e dove finisce la verità. Si dice che i vampiri siano stati creati da una fata. Si narra che una strega molto potente diede da bere ad un uomo morente il sangue di fata e quando egli si risvegliò non poteva più fare a meno di berne. Uccise la fata e la dissanguò davanti alla strega impotente che non riusciva più a fermarlo. Si rese conto di aver creato un mostro e tentò di ucciderlo ma egli più veloce di lei, fuggì."
Inorridii a queste parole.
"Non so dirti se sia vero. L'ho letto tanto tempo fa in una biblioteca che vorrei dimenticare. Inoltre so che il vostro sangue è molto più che diverso per noi. Se beviamo dalla vostra vena diventiamo ancora più forti e non ci stanchiamo mai. Possiamo correre alla nostra velocità per giorni e spostare enormi massi senza fermarci. Anche entrare nella mente degli altri diventa più semplice e cambiare i loro pensieri. Potete salvarci dal morso del licantropo. E poi non so che altro. Alcuni dicono sia come l'eroina per noi, una droga."
"Quindi sono proprio incasinata che dici Nate?" Chiesi scuotendo le spalle. "un sangue tanto prelibato e zero poteri per proteggermi."
"Vampiri, fate, licantropi e umani sono sempre stati nemici dalla notte dei tempi. Chi lo sa, se una fata e due vampiri si unissero che cosa ne verrebbe fuori?"
Mi chiese alzandosi. Mi posò un bacio sulla fronte.
"Andiamo piccola, Mark ci aspetta in macchina ed è di pessimo umore."
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Indistruttibile
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