<<Anf...anf...>> una bambina con il camice imbrattato di sangue correva per i corridoi con sulle spalle un ragazzino della sua stessa età.
Arrivò ad un bivio.
Destra? Sinistra? Destra? Sinistra?
Sentì dei passi e delle voci provenire dal corridoio da cui era arrivata lei.
Decise di svoltare a destra.
Il ragazzo sulla sua schiena intanto riposava tranquillamente; aveva scelto il momento sbagliato per svenire.
Continuò a correre arrivando finalmente davanti ad una scala infinita.
Con le snelle gambe iniziò a farsi tutti i gradini ad una velocità impressionante.
Inciampò anche per la foga e il ragazzo rischiò di cadere.
Degli uomini con strane armi erano alla fine delle scale.
<<Prendeteli! Non devono fuggire!>>
I camici bianchi si gettarono all'inseguimento dei due.
La ragazza scorse finalmente una luce buttandocisi dentro.
Si ritrovò in mezzo ad una foresta con alle costole i loro nemici e un ragazzino sulle spalle.
Cosa doveva fare? Dove doveva andare?
Il suo corpo, dopo lo sforzo eccessivo a cui lo aveva sottoposto per ore, cedette.
La ragazza crollò a terra mentre le gambe non riuscivano più a sostenerla.
I medici erano sempre più vicini, lo sentiva.
Percepiva il loro odore nell'aria e i loro passi avvicinarsi.
Era nel panico.
Il ragazzo non accennava a volersi svegliare e i camici bianchi erano sempre più vicini.
Con le poche forze rimaste trascinò il compagno sotto un albero.
Appoggiandosi al tronco si mise in piedi mentre le gambe tremavano e sembravano non voler ascoltare gli ordini loro impartiti.
Con il fiatone, il corpo coperto di sangue -suo e dei suoi compagni-, le forze che la stavano abbandonando e i medici sempre più vicini, la ragazza si diede uno schiaffo.
Fissò il compagno a terra e gli accarezzò i capelli.
Gli uomini con il camice bianco erano di fronte a loro ormai; pochi passi e li avrebbero raggiunti.
Impugnavano strane armi, diverse da quelle usate in laboratorio.
Regolarizzando il respiro la ragazza iniziò ad avanzare verso i loro inseguitori.
<<Eccola lì!>> gridò uno buttandoglisi contro con una spada.
Lei fece una piroetta e gli assestò un calcio sul fianco che lo fece volare via.
Si scrocchiò il collo e il secondo cercò di ferirla con una strana pistola.
Lei con un gesto fulmineo gli spezzò il braccio e lo fece finire a terra.
Gli tolse l'arma lanciandola lontano e passò al terzo.
Lui era disarmato; lui era un guerriero.
Si preparò a respingere un qualunque colpo.
L'uomo gli apparve di spalle ad una velocità impressionante e lei non fece in tempo a parare il colpo diretto alla sua schiena.
Finì contro un masso enorme mentre dei passi lenti e cadenzati arrivavano dalle scale.
Un odioso odore di vaniglia si diffuse nell'aria.
Dove farlo fuori prima che quella persona arrivasse.
Prendendo un respiro profondo iniziò a riempire il corpo del gigante che gli si parava davanti di pugni e calci.
Lui ne parò alcuni ma il colpo in pieno viso non fece neanche in tempo a registrarlo.
Con la mano dolorante la ragazza si diresse verso l'albero a cui aveva appoggiato il suo amico.
Per la terza volta le sue gambe cedettero e la sua faccia entrò a stretto contatto con la terra piena di foglie.
Un forte profumo di vaniglia le inondò le narici e in quel momento un dolore lancinante si diffuse per tutto il suo corpo.
L'uomo prese la spada di prima e, avvicinandosi alla sua nuca, esclamò: <<Il regno è stato distrutto>>
Poi calò la sua arma sulla testa della ragazza:<<Humpty Dumpty cade dal muretto e tinge la terra di rosso>>
Lei chiuse gli occhi istintivamente.
Poi il nulla.
**Spazio pazzoidi in libertà (vigilata)**
Ehm...spero vi piaccia.
PER QUESTA FOTTUTA STORIA HO DOVUTO FARE LA CRISTIANA, LETTERALMENTE.
Turky, ti prego, calmati.
E niente, ditemi cosa ne pensate :3CHESHIRE~
Turky!