Guren si mise una mano davanti alla bocca per sbadigliare: la nuova riunione si stava dilungando troppo per i suoi gusti.
Con i capelli perfettamente in ordine guardò l'orologio.
"Basta, fatemi andare via"
Tenri Hiiragi, in via del tutto eccezionale, stava prendendo parte alla riunione dell'esercito, a causa della sua presenza Guren non poteva andarsene sbattendo la porta.
Scrutando con odio l'orologio che si divertiva a prenderlo in giro, si accorse che Tenri stava parlando.
<<Sarà una missione molto pericolosa, per questo parteciperanno tutti i nostri soldati.
Le probabilità che appaiano dei nobili sono altissime>> aveva poi continuato a parlare delle strategie di attacco e cose simili.Guren non lo aveva degnato di attenzione troppo intento a studiare la figura seria di Shinya.
Da qualche tempo il biondo infestava i suoi pensieri.
A volte si svegliava la mattina con ancora il ricordo di due acquemarine che lo fissavano.
Shinya si accorse dello sguardo del tenente colonnello e gli rispose con un sorriso enigmatico.
Finita la riunione, Guren si catapultò fuori dalla stanza mentre Shinya venne fermato da Tenri.
<<Shinya, tu ti apposterai su questo edificio>> gli comunicò indicando un punto sulla mappa.
Annuendo in silenzio Shinya cercò di congedarsi, venendo fermato da Kureto.
<<Shinya, coprici per bene le spalle e, se necessario, scendi anche tu in campo con la lama di Byakkomaru>>
Il biondo deglutì mentre i suoi occhi diventavano sempre più spenti.
<<La lama? Ne è sicuro?>> chiese con una punta di inquietudine.
Fu Tenri a rispondere alla sua domanda:<<Siamo sicuri Shinya>>
<<Padre, c'è forse qualcosa che mi state nascondendo? Perché questa missione è tanto pericolosa? Chi potrebbe comparir->> cercò di protestare venendo zittito da un'occhiataccia del vecchio.
<<Non ho chiesto il tuo parere Shinya>> il biondo fece un piccolo inchino ed uscì dalla stanza dirigendosi nel suo ufficio.
Camminando in modo svogliato per il corridoio quasi inciampò nel tappeto.
Sbattendosi la porta alle spalle impugnò Byakkomaru osservando la sua lama.
Una strana luce andò a far illuminare la spada.
Shinya lanciò l'arma sulla scrivania e uscì di corsa dalla stanza con in mano solo il cellulare.
Il senso di nausea e gli occhi che pizzicavano a completare il tutto.
<<Yuu-chan, sei lento>> lo sbeffeggiò Mika schivando il suo ennesimo fendente.
Il moro si arrabbiò ancora di più iniziando a colpire in modo furioso ogni punto raggiunto dalla sua lama.
In lontananza si udiva il rumore di un'arma che andava a colpire qualcosa di metallico.
Mitsuba stava scaricando un po' di stress.
In mezzo al parco semidistrutto, invece, si stava allenando Yoichi.
Il moretto lanciava frecce contro gli alberi cercando di essere il più preciso possibile.
Kimizuki, intanto, ripassava la lezione del giorno.
Una testolina lilla si stava avvicinando al gruppetto di ragazzi.
Tutti interruppero le loro attività per ascoltare ciò che la nanetta aveva da dire.
<<Abbiamo una nuova missione>>
<<Perfetto>>
<<Ed è molto rischiosa, quindi vedete di fare lavoro di squadra>> puntualizzò fissando male Yuu.
Guren stava camminando per i corridoi dell'edificio quando Shinya gli sbucò davanti.
<<Guren~>> lo chiamò sorridendo.
<<Ho visto che ti hanno trattenuto>>
<<Già>>
<<Perché?>> domandò curioso il tenente colonnello.
<<Mi hanno detto di scendere in campo in caso ce ne fosse bisogno>> lo informò guardando il gruppetto di Mika e Yuu che stava rientrando alla base.
<<Ma tu sei un cecchino!>> sbottò irritato il moro.
In un battito di ciglia il viso di Shinya fu a pochi centimetri da quello di Guren.
Gli occhi magnetici del biondo fecero perdere il filo del discorso al tenente colonnello.
Un sorriso enigmatico dipinto sulla sua faccia.
Shinya si avvicinò sempre di più al viso del moro e i suoi capelli solleticarono le guance di Guren.
Quest'ultimo chiuse gli occhi diventando paonazzo.
Tutto ciò che ottenne fu un mare di delusione quando, riaprendo gli occhi, non trovò più la figura del biondo davanti a lui.
Il battito irregolare del cuore lo portò a sbottonarsi l'uniforme.
"Qualcuno qui è innamorato~"
Lo prese in giro Mahiru mentre lui scuoteva la testa in senso di diniego.
Quello che provava per Shinya non era amore, di questo era certo.
Il biondo, intanto, era tornato nel suo ufficio, dove, ad aspettarlo seduto sulla scrivania, c'era Kureto.
<<Ci potrebbe essere uno dei progenitori>> Poi gli aveva lanciato Byakkomaru e aveva sguainato la spada.
<<Per questo ci serve che anche tu combatta non solo come cecchino>> gli aveva poi spiegato alzando la lama verso il suo petto.
<<Non voglio>>aveva detto stringendo con forse troppa forza la sua arma.
<<Non puoi rifiutarti>>
<<Non voglio Kureto! Non sono bravo come voi nelle distanze ravvicinate!>> aveva gridato con occhi sbarrati e lucidi.
Kureto rinfoderò la spada e aprì la porta.
<<Allora dillo a nostro padre>>
Poi se ne era andato lasciando Shinya completamente solo.
Lui aveva appoggiato la schiena contro la porta per sostenersi invano.
Scivolando verso il basso si sedette sul pavimento fissando un punto indefinito del soffitto.
Si tolse i guanti stringendo l'arma con così tanta forza da ferirsi da solo.
Chiuse gli occhi sbattendo la nuca contro il legno per poi buttarsi a terra.
<<Non voglio!>>
**Spazio pazzoidi in libertà (vigilata)**
Picchiatemi. Avete il mio permesso XD