«Catellani ha confessato». Ricci non ebbe tempo di riferire l'incontro ravvicinato con la banda di Bottazzi. Al ritorno al comando provinciale fu chiamato a rapporto nell'ufficio del colonnello. Con lui nella stanza c'era anche il procuratore. «Ha confessato» lo accolse entusiasta De Castris. «Catellani ha confessato». Il capitano esitò un attimo su quello che doveva fare e si ritrovò a pensare, con sorpresa, allo strano giuramento di Bottazzi e si disse che non era quello il momento di raccontare l'episodio. «Cosa fa lì imbambolato?» lo investì il colonnello «Venga qua che dobbiamo pensare a pianificare il blitz per arrestare questa gente». Il procuratore, da parte sua, sembrava saltellare per la gioia: «Glielo avevo detto, eh Ricci, ma anche lei ha fatto la sua parte con il ritrovamento del deposito di armi». Il capitano esitò ancora un attimo sulla soglia poi si avvicinò al tavolo.
«Parliamo dell'operazione» disse.
Qualche ora più tardi, alle prime luci dell'alba, era acquattato nell'ombra del paese nella via dietro la casa di Bottazzi, insieme agli uomini migliori del nucleo operativo. Accanto a lui c'era il tenente Padoin, un veneto tutto muscoli che sembrava uscito dalle file della San Marco, anche per il modo in cui dava istruzioni agli uomini: «Se quello si azzarda ad avvicinarsi anche a un coltello da cucina noi gli spariamo. Se fa una mossa falsa gli spariamo. Io gli sparerei comunque a quel figlio di puttana» aggiunse rivolto a Ricci. «Vero, signor capitano?» Ricci stava rasente al muro e quasi non lo ascoltava: stava pensando che erano bastate poche ore per capovolgere la situazione con il muratore e aveva ancora in mente il loro incontro. «Perché l'ha fatto?» si chiedeva. «Perché ha fatto tutto questo e poi non mi ha sparato?» Ebbe anche modo di pensare al lato buffo della situazione. Le ultime parole di Bottazzi erano state una raccomandazione di passare da lui e lo stava accontentando portandosi dietro una fitta schiera di rinforzi. «Ci siamo capitano» disse Padoin. «Cosa stiamo a fare qui a lungo acquattati dietro il muro? Sa bene che in questo paese non ci si nasconde a lungo... se non si è dei loro». «Senta Padoin» disse Ricci, «guidi lei la squadra e metta lei le manette a Bottazzi. Io resto più indietro a guardare le spalle».
«Con piacere capitano», disse l'altro. Ricci esitò ancora un momento poi lanciò un grido: «Andiamo».
Quando scattò in avanti percorrendo con gli uomini del reparto operativo le poche centinaia di metri che li dividevano dall'obiettivo pensò alla «cosa» che il muratore aveva in serbo per lui. «E se fossero qui ad aspettarci con una mitragliatrice?»
Ma ora era troppo tardi per fermarsi: gli uomini di Padoin avevano già bloccato tutti gli ingressi della casa di Bottazzi e stavano tempestando di pugni l'entrata. La porta si aprì e i carabinieri del reparto operativo saltarono dentro. Il capitano aspettò qualche secondo, ma non accadde nulla. Quando entrò, vide i suoi che correvano dappertutto e, in un angolo, due anziani, un uomo e una donna: lei tremava terrorizzata. Poco discosta un'altra donna, più giovane, con un bambino che era scoppiato a piangere. Erano stati strappati dal letto e indossavano ancora le vesti da notte.
Di Bottazzi non c'era traccia. «Qui non c'è capitano, è scappato», disse Padoin ansimando ed emergendo da quella che doveva essere la camera da letto insieme a due dei suoi uomini.
«Che cosa volete da Dante?» A parlare era stato il vecchio che teneva tra le braccia la donna più anziana; lei nascondeva il viso e singhiozzava. Erano i genitori. Il padre aveva gli stessi grandi baffi, ma ormai più bianchi che grigi; il volto e le mani solcate da chi si era spaccato la schiena una vita a lavorare.
«Che cosa volete da lui?» ripeté. Intorno a loro gli uomini del reparto si muovevano freneticamente gettando tutto all'aria.
«Dov'è suo figlio» l'affrontò il capitano soffocando a stento la rabbia che gli era montata in corpo. «C'è un mandato di arresto per lui. Badate bene che vi conviene collaborare o saranno guai per tutti». S'accorse di aver incluso in quei «tutti» anche il bimbo che avrà avuto quattro o cinque anni e che lo guardava pieno di terrore e di paura; era il figlio della sorella dell'uomo che stavano cercando. Fu lei a parlare dopo un secondo che sembrò lunghissimo.
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L'oro maledetto e il Vaticano
Historical FictionNel torbido periodo che segue immediatamente la Seconda guerra mondiale, un parroco viene assassinato nel cosiddetto "triangolo della morte" fra le province emiliane. A investigare sull'omicidio è un capitano dei carabinieri che, partendo...