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Luke e io passeggiavamo per la città, lui mi aveva indicato vari posti che conosceva.
E lui, consceva praticamente ogni angolo di quella città, era come la mia mappa con le gambe, sapeva tutto di ogni locale e continuava a raccontarmi storie che non sarei nemmeno riuscito ad immaginare.
«quella è la mia vecchia scuola» mi informò dandomi un colpetto sul braccio, per poi indicare un edificio non esattamente moderno.
«non sembra tenuta molto bene» affermai, anche se vedevo degli studenti appena fuori dall'edificio, quindi, era ancora in uso.
«era già vecchiotta quando ci andavo io» sospirò Luke.
«ho tanti ricordi di quella scuola» ammise «uhm, vuoi parlarmene?» domandai gentilmente «nah, troppi rimpianti, mi fa male parlarne» rispose.
«scusa non volevo farti sentire co-».
«non fa nulla, solo, ero molto timido e mi sono perso tutto il lato bello delle scuole superiori, ma è acqua passata» disse abbozzando un sorriso.
«perché non mi parli un po' di te invece?» chiese «non ho una grande storia, sono venuto qui per dimostrare agli altri che potevo farcela anche senza di loro, il problema è che non so se è davvero così» ammisi io.
«oh» borbottò Luke.
Mi mancava un po' la mia famiglia in effetti, avevo lasciato anche il mio unico amico per venire qui.
E forse, stavo rimpiangendo la mia scelta di vivere da solo.
«non ci credo, è Sara? Dio come si è ridotta» bisbigliò il ragazzo a fianco a me, così gli chiesi di cosa stesse parlando,
«guarda! La vedi quella? Era la troietta della classe» ridacchiò Luke indicando una donna, visibilmente rifatta, che camminava per strada.
Mi misi a ridere anche io guardando le sue labbra gonfie e il suo seno chiaramente di silicone, era ridicola.
Lei ci passò a fianco, e dovetti trattenere le risate, pensavo che notando la presenza di Luke, sarebbe rimasta scioccata, ma non fu così, mi guardò per pochi secondi e poi distolse lo sguardo «ma lei non ti vede?» domandai «no, mi faccio vedere solo da chi voglio, e non voglio certo che un oca piena i silicone come lei, mi veda per strada» rispose lui.
Io annuii e continuammo la nostra passeggiata per un po', finché Luke non si imbatté in un altra persona.
Era una ragazzina, avrà avuto qualche anno in meno di lui, era seduta sulla panchina del parco e stava ascoltando la musica con le cuffie.
Era vesta completamente di nero e aveva i capelli dello stesso colore.
«Hailey?» mormorò lui avvicinandosi alla ragazza, lei alzò il viso per un secondo e vidi Luke leggermente confuso.
Dopo poco una donna sulla quarantina si avvicinò e la chiamò, prendendola per un braccio.
«Dio» mormorò Luke.
Guardava quella donna in modo strano, «che c'è?» chiesi «qu-quella signora lì era la mia migliore amica» rispose «quella deve essere sua figlia, Dio, è uguale a sua madre» continuò mentre il suo sguardo si faceva più cupo.
Scrollò la testa e mi chiese di tornare a casa, con fare angosciato.

Era senz'altro successo qualcosa tra lui e quella donna, e io, non so non farmi gli affari degli altri.

Ehilà gente !
Probabilmente di qui in avanti i capitoli saranno più lunghi perché le cose si fanno interessanti MHHH. Ok no sono scema perdonatemi.
Sto pensando di allungarli un po' tutti, Mh boh.

Ghost ; muke Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora