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Erano passati due giorni da quando io e Luke eravamo usciti, lui aveva incontrato quella donna con sua figlia.
Non avevamo più parlato, la sua presenza si percepiva appena.
Finché oggi non lo trovai a guardare dalla finestra, con aria triste e pensierosa.
Così mi avvicinai, deciso a parlargli «uhm he-hey» mugugnai appoggiandomi al balcone delle finestra accanto a lui.
«che ti succede?» domanda insicuro «nulla» sospirò il biondo.
«sicuro? Sono due giorni che non ti fai vedere».
Lui non rispose, non disse niente, si limitò a rivolgermi lo sguardo più angosciato che avessi mai visto.
«non voglio che tu stia così Luke io voglio aiutarti ti pre-» lui mi fermò, allontanandosi da me e urlando «Cristo! Sono morto ormai! Non puoi fare più nulla per me!».
«scusa Luke io... Mi dispiace» sussurrai io, mi dispiaceva davvero vederlo così.
«non è colpa tu ma non cercare di aiutarmi ok? Non voglio che rinchiudano in un manicomio anche te» esclamò Luke asciugando una lacrima che era scesa sulla sua guancia pallida.
Mi avvicinai a lui e gli presi la mano, era fredda, biancastra «non piangere» gli sussurrai mentre continuavo a ad accarezzare la sua mano.
Solo in quel momento lo guardai davvero bene, aveva una maglietta nera, dei jeans dello stesso colore, rovinati, è una camicia a scacchi.
Dei capelli biondi che incorniciavano perfettamente il suo viso.
Le labbra piene, la pelle pallida e fredda.
E soprattutto un paio di occhi azzurri che avrebbero tolto il fiato a chiunque.
«che c'è?» chiese notando che mi ero imbambolato nel guardarlo.
«uhm, nulla» borbottai.
Io volevo sapere cosa era successo tra lui e quella donna, cosa poteva aver scatenato in lui una reazione simile.
Dopo poco mi decisi e glielo chiesi.
«era una mi amica, n-non voglio parlarne» rispose lui «se non mi dici cosa è successo, non posso aiutarti» affermai guardandolo negli occhi «ti ho già detto che non devi aiutarmi, non cambierebbe nulla, non cambierebbe il corso degli eventi, l'unica cosa che cambierebbe è che tutti inizierebbero a dubitare delle tua sanità mentale, come hanno fatto con gli altri» sospirò lui distogliendo lo sguardo.

Quello stesso pomeriggio andai a controllare per bene in casa per vedere se trovavo qualche indizio o cose del genere, questa storia mi incuriosiva incredibilmente.
Non trovai nulla, mi mancava solo la soffitta da ispezionare, e speravo di trovare qualcosa lì.
Salii velocemente le scale ed entrai in soffitta.
Non la avevo mai controllata bene, ed era arrivato il momento di farlo.
Iniziai a frugare fra vari scatoloni, finché non ne trovai una particolarmente interessante.
La aprii cautamente e iniziai a guardare il contenuto, ma nulla, erano solo dei libri, probabilmente di scuola, e a giudicare dalle loro condizioni, non erano nemmeno di Luke, probabilmente erano di qualche famiglia che era venuta ad abitare qui dopo prima di me.
Infatti mi avevano detto che questo appartamento ha avuto tantissimi proprietari.
Continuai a cercare, finché, aprendo un cassetto di un vecchio armadio, completamente vuoto e rovinato, trovai due foto, in un c'era Luke con la sua famiglia, o almeno credo, e nell'altra c'era sempre Luke, che però era con una ragazza, pensai che sarebbe potuta essere la donna del parco da giovane.
Infatti, controllando sul retro della foto, vidi che c'era scritto: "Hiley e Luke - 16/07/1992"
«non frugare tra le mie cose!» mi rimproverò Luke entrando bruscamente in soffitta.
«dove le hai prese?» mi domandò sorpreso «stavo sistemando e le ho trovate per caso, erano in un cassetto» mentii.
«perché tieni tanto a queste foto? C'è un sacco di altra roba lì» chiesi indicando dei vecchi scatoloni impolverati.
«erano foto del mio compleanno. L'ultimo che ho festeggiato, quei ridammele per favore» affermò per poi prendermele di mano.
Sarei tornato in soffitta non appena Luke si fosse levato dai piedi.

Ehilà gente !
Il capitolo era più lungo del solito ma vabbè.
Btw non aggiornavo da 561718 oc.

Ghost ; muke Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora