Capitolo 15

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Anastasia P. O. V.
Apro gli occhi di scatto, quando sento qualcosa bagnarmi il viso.
Vedo Sandra che mi osserva preoccupata.
< stai bene? Come ti senti?> mi chiede.
< qualcuno mi ha appena buttato addosso dell'acqua?!> evito la sua domanda. Non so se essere arrabbiata o felice per il fatto di stare bene.
< Vedo con piacere che stai meglio> ribadisce sollevata la mia amica.
<aiutami ad alzare> chiedo aiuto, porgendole la mano.
Mi rimetto in piedi è noto che tutti ci fissano.
<che hanno da guardare?!> sbottò scontrosa.
<sei svenuta solo qualche minuto fa.> mi ricorda Sandra.
<che si facciano gli affari loro!> dico con un tono di voce abbastanza alto, in modo che tutti mi sentano. Infatti, appena termino la frase, gli impiccioni si dileguano.
La ragazza al mio fianco sospira rassegnata, per poi prendermi a braccetto e trascinarmi in un negozio.

< questo è troppo corto?> chiede la mia amica, dopo essersi provata l'ennesimo vestito.
<nah> rispondo disinteressata.
Odio aspettare che decida cosa comprare. Odio il fatto che che mi chieda continuamente consigli, quando poi sappiamo entrambe che farà di testa sua. Odio il fatto di essere di pessimo umore. Odio Ethan per essersi spacciato per Drew. Odio il fatto di aver baciato il fratello de mio ragazzo. Odio il fatto di non saper distinguere due gemelli.
Odio Drew per non essere venuto al nostro appuntamento. Odio me stessa per aver pensato di odiare il mio fidanzato.
Amo Drew Samuel.
< nah> mi scimmiotta Sandra. < che razza di risposta è "nah"?!>
<non è troppo corto, ma questo colore non ti sta bene> ribatto annoiata.
Non riesco ancora a credere a ciò che è successo...
<stai bene ?> mi chiede la mia cognatina.
<no, cioè sì > sono così confusa...
<tesoro... Scusami: tu sei svenuta da poco ed io invece di prendermi cura di te, sto stressandoti con dello stupido shopping... Forse è meglio se torniamo a casa. Che ne dici?> penso che sia una buona idea, così annuisco.
Andiamo alla cassa e paghiamo tutto ciò che Sandra aveva provato prima, cioè quasi mezzo negozio.
Prima di uscire, la commessa alla cassa, ci confessa che poco fa ha ascoltato la nostra conversazione, così mi chiede come mi sento e rimprovera la mia amica per aver detto che lo shopping sia stupido.
Appena finisce il suo discorso, scoppiano entrambe a ridere, mentre la ringrazio per il suo interesse e la riassicuro dicendole che mi sento bene.
Dopo aver salutato la simpatica commessa, usciamo definitivamente dal centro commerciale e ci dirigiamo verso il parcheggio.
<dove hai la macchina?> domanda Sandra.
Ora cosa le rispondo?
<io...ehm... Penso di doverti parlare di una cosa...Mi dai un passaggio?> le dirò tutto durante il viaggio verso casa!
<certo, sali> dice aprendomi la portiera dell'auto.
<guarda che posso benissimo fare da sola...> non ho mica qualche malattia che non mi consente di muovere le braccia?!
<prego, ma non serve che mi ringrazi, tu faresti lo stesso per me!> ribatte lei sarcastica, mettendo il broncio.
<grazie> dico dandole un bacio sulla guancia, al che sorride.
Oramai siamo in viaggio da cinque minuti.
<cosa devi dirmi?> chiede.
<chi? Io?> non penso sia una buona idea raccontarle ciò che è successo oggi.
<ci sei solo tu qui, aperte me...> risponde ovvia.
< beh...io non devo dirti niente> sto facendo la cosa giusta?
<mah...> penserà che sono pazza <oggi sei proprio strana!> afferma convinta.
<non è vero!> la contraddico.
< si invece, sei di pessimo umore!> ora è preoccupata < sarà perché sei svenuta?!> ipotizza.
< è per colpa di Ethan...> sussurro.
Che stupida che sono: avevo deciso di non dirglielo!
Sandra accosta immediatamente. <che ti ha fatto?> chiede allarmata.
<nulla...> mento.
< sei una pessima bugiarda!> ribadisce.
<uffa... Non mi ha fatto niente!> non glielo racconterò!
<sicura?> fissa i suoi occhi nei miei.
<sicura> confermo.
Non le avevo mai mentito così. Ora mi sento una schifezza.
<ok> sospira, per poi riprendere il viaggio.

Arrivate a casa mia, la mia amica parcheggia in fondo al vialetto.
Scendiamo insieme dall'auto e ci dirigiamo dento.
Dopo un paio d'ore di chiacchiere, Sandra riceve una chiamata da sua madre, che le chiede di tornare a casa. Così accompagno la ragazza al piano di sotto e, non appena va via, mi fiondo in camera mia.
Prendo il computer e cerco su Facebook il profilo di Ethan Samuel.
Mi viene un colpo quando vedo la sua immagine di copertina.
Nella foto ci sono lui e Drew.
Ridono: proprio come nel mio sogno. Scaccio quel pensiero e cerco tra le informazioni il suo numero cellulare. Appena lo trovo esulto, vittoriosa.
Avrei semplicemente potuto chiederlo a Sandra, ma non volevo e non voglio che si insospettisca.
Salvo il numero tra i contatti dell'iPhone e decido di telefonare ad Ethan dopo cena.
Nel frattempo mi arriva un messaggio da Drew.
"Mi dispiace che l'appuntamento di oggi sia "saltato". Rimedierò il prima possibile. Sei libera domani?
Ti amo, tuo D."
Lui non lo sa?!
Menomale.
Rispondo frettolosamente:
"Domani passerò a casa tua in mattinata.
Ti amo , tua A."
<la cena è pronta!> urla mia madre dalla cucina.
Scendo nuovamente al piano di sotto e mi siedo a tavola.


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