Capitolo 22

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<amoreee> gridiamo in coro io e la mia amica. Ci giriamo di scatto l'una a guardare l'altra, con occhi sgranati e confusi.
<cosa?!> dalla mia bocca, quello he doveva essere una tranquilla e civile richiesta di spiegazioni, esce, invece, come un furiosa e risentita condanna a morte.
Valeria è visibilmente terrorizzata.
<ciò che ci lega è più forte di ciò che ci divide...giusto?> la sua voce trema.
Non capisco cosa c'entri questo con ciò che sta succedendo.
<e questo cosa c'entra ora?> vorrei calmarmi, ma non ci riesco, soprattutto ora che il monitor della macchina vicino al mio letto, ha iniziato ad accelerare i "bip".
Ho sempre odiato i rumori costanti.
<rispondi...> mi supplica, guardandomi negli occhi.
La fisso incredula, scuotendo leggermente la testa.
Una lacrima scende lungo il suo zigomo e solo ora realizzo ciò che ho appena fatto: Ho detto alla mia amica che il mosto legame non è più quello di un tempo, che non tengo poi chissà quanto alla sua amicizia.
<No> nega singhiozzando <non può essere>.
Si alza e cerca di andare via, il "bip" della macchina accelera sempre di più.
La sto perdendo di nuovo?
Non posso lasciare che questo accada!
- NON DEVI- mi incoraggia la mia vocina interiore.
Mi sporgo dal letto quel tanto che basta per raggiungerla e le afferrò il polso per impedirle di andare via.
<ti prego...resta. Perdonami> le chiedo con le lacrime agli occhi. <non è vero niente!> la rassicuro.
Un po' titubante si siede ai piedi del letto e mi fa un debole sorriso.
Non è per niente convinta.
<ciò che ci lega è più forte di ciò che ci divide, perché noi siamo sorelle, sorelle non di sangue, ma di cuore...giusto?!> chiedo citando le sue parole.
La sua  espressione riamane immutata, se non per gli occhi che le brillano ed il sorriso che le si allarga, diventando sempre più vero.
Cerco di raggiungerla per abbracciarla, ma con scarsi risultati. Valeria se ne accorge e si avvicina, in modo che io possa adempiere al mio obbiettivo.
Ora è tra le mie braccia, per l'ennesima volta, mentre spero che sia per sempre.
<per sempre> sussurra la mia migliore amica, quasi mi avesse letto nella mente.
<per sempre> ripeto.
Vorrei aggiungere che dovrà poi spiegatemi perché ha chiamato "amore" il mio ragazzo, ma non mi sembra opportuno rovinare il momento, così decido di rimandare a più tardi.

Drew P. O. V.
Busso alla porta della camera della mia ragazza.
<avanti> mi invitano due voci, seguite da dei risolini e schiamazzi. Una è quella di Anastasia, la riconoscerei ovunque, l'altra non so a chi appartenga.
Forse finalmente le hanno assegnato una compagna di stanza.
Ne sono felice, anche se mi dispiace l'idea di non essere più soli, ogni volta che verrò a trovarla.
-ma se domani la dimettono...!?!- mi ricorda la mia vocina interiore.
Quando sto per abbassare la maniglia della porta, arriva Sandra.
<shh...> sussurra premendosi l'indice sulle labbra <non le dire che sono qui: facciamole una sorpresa> spiega nascondendosi dietro lo stipite della porta.
Annuisco ed entro.
Appena varco la soglia, i miei occhi incontrano subito quelli della mia amata ragazza.
<amoreee> grida, seguita da un'altra ragazza che noto solo ora.
Rimango completamente spiazzato quando realizzo come mi ha chiamato quella perfetta sconosciuta.
Anche Anastasia sembra piuttosto sorpresa, senza escludere l'altra ragazza.
Ora le due amiche (?) si fissano incredule, come se si fossero dimenticate della mia presenza.
La mia fidanzata è apparentemente infuriata. Sto per dirigermi verso di lei, per cercare di calmarla, ma vengo interrotto da Sandra, che mi afferra per un gomito, portandomi via di lì.
<ehi...!> mi lamento.
<"amoreee"?!> mia cugina scimmiotta la ragazza sconosciuta <che diamine significa?> continua furiosa.
Non ho idea del perché si comporti così.
< che ne so...> rispondo.
<lo so io cosa significa...e io che le ho assicuro che la ami...dovresti fare l'attore...piangere per te, poi..."se ne accorgerebbe anche un cieco"... "lui ti ama"...certo! Come no?! Sono stata solo una stupida: dovevo dirle di mollarti tramite una chiamata telefonica... ma come ti è saltato in mente?! Eh?!> inizia a formulare frasi senza senso.
<ma cosa stai dicendo?> chiedo un po' alterato.
<pensi che Anastasia non se ne sia accorta?!  Già, tu pensavi fosse talmente stupida che non se ne sarebbe mai accorta, no?!> continua.
<mi spieghi di cosa stai parlando?> dico in tono autoritario.
< okay...: vuoi far finta di non sapere nulla? Va bene! Allora anch'io fingerò che sia così. Lascia che ti spieghi: la mattina del giorno dell'incidente, la tua ragazza, o meglio dire ex ragazza ( perché sì, spero che ti lasci, per il suo bene)...>confida.
<cosa?! Ex? Per quale motivo? Cosa stai dicendo?> la interrompo.
<chiudi il becco e fammi finire!> mi ammutolisce mia cugina <dicevo... ah si...Anastasia sarebbe dovuta venire a casa. Dopo mezz'ora però, non si era ancora presentata, così ho deciso di andare io da lei. Arrivata a casa sua, l'ho trovata in lacrime, perché pensava che tu l'avessi tradita (ed in effetti è stato proprio così). Io ho cercato in tutti i modi di farle capire che tu l'amassi (ma a quanto pare, l'ho soltanto illusa!) Quando poi si è tranquillizzata, ha iniziato a correre, per venire da te e nel momento in cui ti ha visto dall'alto lato della strada, ha attraversato incoscientemente, troppo euforica per ragionare, facendosi investire> conclude.
Rimango, per la seconda volta in un giorno, pietrificato.
Non so che dire.
Accorgendosene, Sandra chiede <quindi... ora dimmi: dove eri la sera prima dell'incidente, dopo aver sistemato le tue cose nella nuova casa che avete acquistato tu ed Ethan?>



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Buongiorno bellissime!!!😻
Come state?
Oggi non mi prolungo più di tanto: vi chiedo solo di commentare, pubblicizzare e votare.
Vi ringrazio per esserci e vi prometto che aggiornerò presto.
Baci EmeryBieber 😘
P.s.
Vi amo un casino 😉
E...buona scuola!💋

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