Capitolo 3

12 2 0
                                    

Quel giorno avevo impegni, dovevo stampare scartoffie per la scuola, e compilare delle liste per mia madre.

Lei è di certo una donna impegnata, il tempo che passa a casa è minimo, porta avanti diversi lavori contemporaneamente da anni ormai, con turni mattutini e notturni combinati, cameriera, aiuto cuoco, lavapiatti, inserviente... è stanca. Lo vedo dai suoi occhi sempre socchiusi e cerchiati, ma che brillano di azzurro quando mi vedono.

Da quando papà non c'è più è costretta a lavorare così tanto, deve mantenere tre figli all'università e una al liceo, e ci riesce benissimo. Mio fratello porta a casa dei soldi ricavati da alcuni lavoretti ma nulla di più. Eppure non mi manca assolutamente nulla, mia madre è una donna forte, non dorme solo per far star bene noi. È la persona che più ammiro.

Quell'estate c'eravamo solo io, mia sorella e mia madre a casa. I miei due fratelli frequentavano l'universitá all'estero e sarebbero tornati soltanto a Novembre. Dio solo sa quanto mi mancavano. James mi aveva promesso di andare ad un concerto a Novembre, gli voglio così bene, e beh anche a Davide.

Dopo aver finito il cornetto mi vestii, shorts neri, maglietta verde menta e le mie solite Vans. Raccolsi i capelli biondi in una coda alta e frettolosa, agguantai le monete per pagare la stampa dei documenti e scesi di corsa le scale. La tabaccheria non era lontana, in circa tre minuti già intravidi la porta finestra riempita di adesivi e pubblicità sotto alla veranda arancione. Mi mancavano pochi passi quando vidi sbucare Christian dal vicolo di fianco. Rimasi sorpresa vedensolo, e mentre si avvicinava a me dovevo sembrare una completa idiota, con quello sguardo imbarazzato. Lui subito ricambió il saluto, quasi accavallando il mio. Mi sembrava un tipo estroverso, non come Matteo, Matteo sembrava essere molto timido e allo stesso tempo affascinante, Matteo, Matteo, Matteo, ero convinta di averlo dimenticato, insomma era solo uno sconosciuto completamente casuale, perché pensavo a lui? E sopratutto perché pensavo a lui mentre davanti a me c'era Christian?

Con tutti i pensieri che mi torturavano mi pare ovvio il tono di risposta confuso e imbarazzato con cui risposi alla sua domanda:
"Che ci fai da queste parti?"
"Beh io, ceh mhh, s-stavo andando a stampare delle diciamo, cosuccie eheh"

Devo dire che è stato un incontro imbarazzante, il TUTTO è stato imbarazzante ma alla fine non si era trattenuto troppo a parlare perché andava di fretta. Io ero felice di aver stampato la roba ed essermi guadagnata il resto, ma non di aver incontrato Christian che, per carità è un figo raro, ma che mi ha fatto dannatamente ricordare Matteo.

Una sola domanda risuonava in testa contro il mio ego, "perchè diamine pensi a quel tizio che nemmeno conosci?" il problema era che no, non riuscivo a darmi una risposta, e stava diventando definitivamente una frustrazione come poche pensai. Forse avrei dovuto non vederlo più, mi sarei dimenticata il suo viso di sicuro prima o poi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Baci al CianuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora