Ginny Weasley, ovvero il coraggio

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Spesso, nel cuore della notte, le pareva ancora di vederlo.








Era appena trascorsa la prima settimana del suo primo anno di scuola, e Ginny non poteva essere più triste e insoddisfatta di così.

Tanto per cominciare, sua madre l'aveva messa in ridicolo davanti a tutti- davanti a Harry- con la Strillettera apocalittica indirizzata a Ron, gridando talmente forte che la sua voce roboante si era sentita perfino nel lontano tavolo dei Serpeverde. E, naturalmente, le conseguenze erano state inevitabili: prese in giro, imitazioni provette della signora Weasley e altre infantili provocazioni si susseguirono instancabili per almeno tre giorni interi.

La mattina dopo, durante l'ora di Pozioni, il suo esausto calderone di seconda mano, dopo anni di onorato servizio, decise puntualmente di abbandonarla e smettere di funzionare, facendole guadagnare per grazia ricevuta una sufficienza scarsa nell'infuso della Buona Notte, il più banale di tutti.

Ma non solo.

Ciò che più aveva mortificato Ginny era stata un'altra cosa, e non si calcolava in termini di voti o popolarità scolastica: si chiamava Hermione Granger, o altrimenti conosciuta come la 'fidanzata segreta di Harry Potter'.

Ginny sapeva di non dover dare credito alle dicerie, sua madre gliel'aveva ripetuto tante volte, ma quella volta non poté farne a meno, i fatti parlavano chiaro: quei due erano perennemente e inesorabilmente appiccicati come due ventose.

Ogni volta che la bambina intravedeva il suo beniamino per i corridoi o lo vedeva solo soletto in sala comune, ecco che compariva subito quell'altra e si sedeva vicino a lui.

Harry e Hermione.

Hermione e Harry.

Sempre insieme, sempre vicini, sempre inseparabili.

La piccola Ginny questo proprio non riusciva a sopportarlo, provava una fortissima gelosia per quella ragazza del secondo, bruttina e con i denti da castoro. Eccetto Luna Lovegood, tutte le sue amiche erano convinte che Harry Potter ed Hermione Granger fossero fidanzati, anche se suo fratello Ron l'aveva valorosamente smentito per tutta l'estate, come se la cosa lo riguardasse direttamente.

Ma quando mai lei ascoltava Ron!? La ragazzina si era messa in testa che i due dodicenni stessero insieme, e nessuno al mondo avrebbe potuto dissuaderla... Eccetto forse il diretto interessato.

"Non ho potuto nemmeno parlargli" pensò dispiaciuta, mentre cercava tra i bauli semi vuoti il calderone di riserva "Mi sembra ancora di sentire Ron: Tranquilla Ginny! In treno ti siederai vicino noi e io te lo presenterò, vedrai... Sì, vedrò un corno! Quella lumaca di mare l'ha portato a scuola in macchina, mi sembra ovvio!-

Dopo aver rovistato tra le sue cose con malagrazia, Ginny trovò finalmente il calderone ammaccato e arrugginito di suo padre, che usava come porta libri.

Tolse immusonita la copia autografata di Magicamente io, il libro del professor Allock che aveva comprato al Ghirigoro, un rotolo sgualcito di pergamena, due riviste e... E un quaderno nero che non aveva mai visto.

Ginny lo guardò sorpresa, il diario aveva una copertina di pelle nera, liscia al tatto e opaca alla vista, e sul davanti c'erano incise tre piccole iniziali, rispettivamente una T, una O e una R, che Ginny non riuscì a decifrare.

"E questo?" pensò stranita, mentre lo sfogliava. Le pagine erano intonse, pareva nuovo.

Ginny non poté trattenere un sorriso, e il pensiero le corse subito a suo padre. Gliel'aveva regalato lui e le aveva fatto una sorpresa, non c'era dubbio...

Le sette fiamme di Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora