Nagini, ovvero la fiducia

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"Asciugherò le tue lacrime e ti insegnerò a sopravvivere, per trasformarti in cobra tra mille vipere"

cit

Estate 1940, orfanotrofio Wool

Il grido assordante della sirena antiaereo annunciò l'arrivo del terzo bombardamento tedesco.

Londra si svegliò nel tumulto, esagitata come se fosse inseguita dalla morte stessa: tante persone si riversarono verso i bunker sotterranei più vicini senza alcun ordine, le scale che conducevano al rifugio presto divennero stipate di persone che spintonavano, bambini che piangevano, donne che gridavano e uomini che si maledivano a vicenda.

I più fortunati potevano fruire di proprie cantine o mansarde, molti si erano anche creati baluardi ad hoc per evitare calamità come queste.

L'orfanotrofio Wool, ad esempio, nel suo malfamato squallore, poteva usufruire di un'ampia cantina sotterranea, che si era dimostrata quanto mai provvidenziale per proteggere i suoi giovanissimi ospiti dagli attacchi delle Potenze dell'Asse.

Spesso, la sirena suonava senza che ci fosse un reale pericolo, ma la Signora Cole, la rigida direttrice dell'orfanotrofio, ordinava che i bambini e i ragazzi fossero condotti comunque nelle cantine, anche quando era ovvia la falsità dell'allarme. Costoro venivano tutti contati e sistemati diligentemente, ma quella notte, la proprietaria e i suoi aiutanti si accorsero con sommo orrore che un ragazzino mancava all'appello...

-Dov'è Tom?-

Fuori, a piedi nudi sull'erba fredda, un ragazzino e il suo Famiglio guardavano il cielo.

-Un giorno volerete anche senza quelle ali di ferro, Mio Signore-

-Dici tante cose di me, Nagini, ma non mi dici come farò a raggiungerle. Come potrò volare? Come potrò epurare la società se sono privo delle armi per farlo?-

-La magia scorre potente in voi, abbiate fiducia nelle vostre forze, e queste non vi deluderanno. Salazar non può essersi sbagliato-

Tom la guardò per un momento, e poi rivolse nuovamente lo sguardo al cielo, verso gli aerei militari nazisti che sfrecciavano lontani e minacciosi sui tetti dei civili. Al primo boato distruttivo, un fulmine di luce illuminò per un istante il viso del tredicenne, che si deformò in un sorriso entusiasta.

-Whoo! Hai sentito, Nagini?- le domandò eccitato

-Ho sentito, Mio Signore- gli rispose lei, quasi materna

-Si potrebbe eguagliare una simile esplosione con la magia?-

-Voi solo potrete...-

Tom la guardò compiaciuto, sentendosi subito lusingato da tutta la fiducia che il suo animale magico gli riponeva. Giorno dopo giorno, la superbia e la presunzione cresceva in lui con forza esponenziale, parallelamente al bisogno di primeggiare e di essere il migliore tra i migliori. E nessuno meglio di Nagini soddisfaceva questo bisogno impellente, quasi vitale.

E non solo quello: con delicatezza si avviluppò sopra di lui e, conscia di pesare troppo per il suo corpo ancora giovane e parzialmente immaturo, rimase per buona parte sul suolo. Sfregò e strinse dalle parti della cintola, e il ragazzo chiuse subito gli occhi.

-Io comunque tifo per i nazisti-

-Lo sospettavo, Mio Signore-





7 anni prima, febbraio 1932.

-Hai di nuovo rotto il bicchiere! Maledetto diavolo che non sei altro!-

La signora Cole strattonò il piccolo Tom per un braccio, stringendolo talmente forte da fargli male.

Le sette fiamme di Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora