Druella Rosier, ovvero la superbia

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Druella Rosier amava credersi perfetta e agli occhi dei più superficiali lo sembrava.

Fu una ragazza particolarmente bella, dotata di gambe lunghe e forme prosperose che amava celare come tesori sotto la divisa. I capelli lisci erano sempre sciolti e fluenti sulla schiena, le spalle dritte accompagnavano come un'armatura di gesso il suo portamento algido e sinuoso.

Gli abiti che soleva indossare erano tutti cuciti su misura e impreziositi con drappi di pizzo e orli di pelliccia, e se c'era una cosa che la giovane odiava, o meglio, disprezzava, quella era la divisa scolastica. Quei banali tentativi egualitari di mettere tutti gli studenti sullo stesso piano la facevano stizzire e arricciare il naso per il disgusto.
È evidente, per Salazar, che non tutti gli studenti sono uguali, che non si può paragonare la lana con la seta.

Lei, Cygnus e Abraxas erano almeno un gradino... che dico! Una torre più in alto: Erano Purosangue.

I cosiddetti Mezzosangue e, peggio ancora, i loro cugini Sanguesporco, costituivano per lei la feccia della società, creature immonde e immeritevoli perfino di venire al mondo. Era colpa loro se la magia sarebbe si sarebbe estinta, era colpa loro se il gene babbano era diventato dominante a quello magico.

Colpa loro e di quei farabutti che li sostenevano.

Quei fattucchieri che reputavano tutti i maghi sullo stesso piano erano per Druella poco meno che dei delinquenti, e come tali non meritavano neanche il suo saluto.

Lei, dal canto suo, si definiva una guerriera che aveva smesso di lottare.

Cosa poteva fare una delicata fanciulla dell'alta società per evitare questo imminente cataclisma? Nulla, si rispondeva con ovvietà.

Gli esseri inquinanti la magia ci sono stati, c'erano e ci saranno sempre, oramai bisognava imparare a conviverci. Bastava guardare Hogwarts, che più che una scuola le sembrava uno Zoo.

Comunque, Druella avevo uno scopo nella vita, che non era quello ambizioso di cancellare gli ibridi e i babbani dalla terra (che ci pensino gli uomini...), ma, più semplicemente, quello di diventare la nuova signora Black.

I Black... Al solo sentire quel cognome le venivano le ali ai piedi. Esisteva famiglia migliore dei Black? No, ne era sicura. I Black sono il ceppo più nobile, antico e Puro di tutto il Regno Unito di Gran Bretagna, e forse di tutta Europa.

Nessun'altra famiglia era paragonabile alla loro, il cui stemma, Toujours Pur, le sembrava il titolo di una meravigliosa poesia.

Druella Black, perfino il suono le piaceva.

E di Black papabili ne conosceva eccome. C'erano Orion, Cygnus e Alphard, tre giovanotti che non aspettavano altro che essere sposati, e a tal proposito la madre di Druella aveva già discretamente iniziato le 'trattative' con i rispettivi genitori.

La ragazza lo sapeva, i suoi non mancavano a nessuna festa o ballo organizzato dalla famiglia Black, sua madre non faceva altro che invitare Irma Black a bere il tè delle cinque e suo padre regalava talmente tante casse di vino elfico e di Ogden Stravecchio a Pollux Black da riempirne una cantina.

Insomma, il loro intento era chiaro, e i coniugi Black si eran dimostrati fin da subito meravigliosamente accondiscendenti e bendisposti.

Anche i due rampolli parevano gradire Druella, in special modo Cygnus, i cui occhietti finivano sempre per cadere nel décolleté della giovane.

-È bella, non è vero ragazzo?- gli chiese Pollux, dandogli una pacca sulla spalla tornita.

-Molto, padre- rispondeva Cygnus, ammaliato dal sorriso pudico della Rosier.

Le sette fiamme di Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora