Capitolo 3

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La biblioteca della città è molto affollata. È il luogo dove si riuniscono i giovani studiosi e gli amanti della lettura e della tranquillità per scappare dal rumore di Gotham. È molto grande e oltre ai vari libri,giornali e riviste ospita molti computer con una connessione Wi-Fi libera. Harleen passa molto tempo qui, essendo anche lei appartenente della categoria dei topi di biblioteca. Soprattutto negli ultimi mesi ha cercato varie notizie sul suo paziente e studiato i suoi modi di fare, come incanta le persone. Ormai era diventata un'abitudine, così anche oggi si accomoda davanti al monitor. Sa bene che i giornalisti a volte ingrandiscono o modificano la realtà, per questo vuole scrivere un libro accurato sul Joker. Ha letto cose assurde per esempio che Batman gli ha tolto un pezzo di cervello, oppure che è suo fratello scomparso da piccolo (anche se nessuno sapeva di questa storia) e addirittura che è un alieno come Superman. Ora che l'ha incontrato capisce che tutto è falso. Solo lui può raccontargli la verità è sembrava disposto a farlo.
Cerca su internet delle foto del suo costume, se così si può definire. Oltre i soliti capelli verdi e i tatuaggi, ha un trucco occhi molto pesante, ovviamente nero, e il rossetto rosso. Decide che potrebbe fargli piacere ricevere un make-up completo la prossima volta che lo vedrà. Si alza di scatto e afferra la borsa bianca, modello a bauletto. Ne è molto affezionata, l'ha regalata una sua amica, anzi l'unica, dell'università, morta durante un incendio. La polizia pensava fosse doloso, ma non ha mai investigato a fondo. Sperava in una comparsa di Batman, ma non fu così.

Cerca una piccola pochette per mettere i trucchi. Prende una matita nera, un ombretto anch'esso nero, un fondotinta che ha comprato ma troppo chiaro per il suo incarnato, un rossetto rosso abbastanza scuro con una nota di ciliegia e un pennellino per essere più precisa. Vuole apparire bella davanti a quel mostro così apre l'armadio per scegliere i vestiti migliori. Deve essere raffinata, elegante, professionale e allo stesso tempo sexy e misteriosa. Prova una camicia di raso azzurra dentro una gonna ampia nera fino al ginocchio. Indossa la sua solita collana a forma di H e un paio di bracciali. Decide di lasciare sciolti i capelli mossi con la linea di lato.
Esce di casa nervosamente. Si sente come una liceale al primo appuntamento. Durante i suoi studi, i professori hanno raccomandato gli studenti di non entrare troppo in confidenza con i pazienti. Anche se potevano sembrare persone normali, non si può sapere di cosa sono capaci e come riescono a manipolarti. In quei giorni pensó che fosse una sciocchezza, non si sarebbe mai innamorata di un maniaco!

"Buon pomeriggio, signorina Harley. La posso chiamare signorina? Non ci sarà mica un signor Quinzel? AH AH AH" sempre quella risata che le provoca mille sensazioni. Piacere, angoscia, felicità, paura...
"Oh no no.. Vivo da sola" risponde nascondendosi il volto tra le mani. Davanti al Joker perde la sua sicurezza e la sua lucidità.
"Che strano. Una ragazza bella come lei" le sorride sinceramente.
"Grazie" gli occhi risplendono di gioia, le guance diventano rosse, le labbra si incurvano, il cuore impazzisce.
"Allora" continua quando riprende a respirare normalmente "come mai il suo costume si ispira al jolly, quello delle carte?"
"Il jolly è un pagliaccio e io adoro.. I pagliacci" alza la voce sull'ultima parola tanto che la fa sobbalzare sulla sedia "il mio sogno è sempre stato quello di diventare un comico, sin da bambino. Ma sa com'è il mondo della comicità.. Alcune persone non la capiscono. Come il mio papà! O come BATMAN!"
"Cosa le ha fatto di male Batman?"
"Che cosa mi ha fatto? CHE COSA MI HA FATTO?"urla per poi scoppiare a ridere "vede la mia faccia? È stato lui a ridurmi così! Sono carino,vero? AH AH AH"
Rabbrividisce e abbassa la testa.
"Le ho portato questo" mostra la pochette "ho pensato che le facesse piacere riavere il rossetto rosso"
La faccia del signor J si illumina.
"Certamente. Ti prego mettimelo Harley. Hai portato anche qualcos'altro?"
"Matita e ombretto nero.."
"Perfetto. Truccami"
Si avvicina sul tavolo e stende il coloro sugli occhi rendendoli ancora più infossati. Sente il suo respiro caldo sulla faccia. Passa poi al rossetto. Una volta finito si sposta all'indietro per ammirare l'opera. Non capisce se è più spaventoso o affascinante.
"Harley non immagini quanto felice sono adesso. Tanto che ballerei!"

NOTA DELL'AUTRICE
mi scuso per la lunghezza, ma è un capitolo di passaggio. Nei prossimi, credo, inizierà il vivo della storia. Ringrazio tutti quelli che leggono e sostengono. Grazie mille😃

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