Capitolo 3

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Chiusi con forza la porta di camera mia.

Mi appoggiai al muro e scivolai sul pavimento con la testa fra le mani.

Come avrei fatto?

Lil se ne era andata, io avrei dovuto seguire il suo esempio, sarei dovuta fuggire, ma tutto a un tratto non ne ero più così sicura.

Mi cadde l'occhio su un dettaglio che avrei potuto notare solo da quella posizione.

C'era un foglio sotto al letto.

Non un semplice foglio, una busta.

Mi ci avventai sopra. C'era scritto il mio nome. Mio malgrado sentii la speranza crescere.

Mi sedetti sul letto e fissai incredula quel pezzo di carta.

Finalmente mi decisi ad apririlo.

Cara Megan,

Se stai leggendo questa lettera vuol dire che non sono riuscita a fermare il fiume degli eventi e che ho già iniziato il mio lavoro.

Mi dispiace per la distanza che ho dovuto mantenere da te in quest'ultimo mese ma ho dovuto preparare tutto in ogni minimo dettaglio. Ho architettato la tua fuga perché ormai la questione non riguarda più soltanto te. Il console continua a fare pressione sui nostri genitori spingendoli a imboccare strade che forse non avrebbero intrapreso. Come forse avrai intuito io e altri scienziati stiamo lavorando a una specie di veleno da nebulizzare sulle masse di Contagiati ogni qualvolta la situazione diventerà critica. Ci è stato ordinato di analizzare il corpo di un Contagiato ucciso casualmente dalle guardie per scovarne i punti deboli. Per fortuna è difficile separare le particelle infettate per esaminarle.

Ma torniamo alla tua fuga. 

Ti ricordi di Lucas, il ragazzo Contagiato con cui abbiamo fatto amicizia? Ecco. Nella busta c'è anche un foglietto con il suo indirizzo, lui ti può aiutare.

Gli ho già spiegato la situazione, tralasciando solo alcuni dettagli, dovrai solo andarlo a trovare e lui ti fornirà le informazioni necessarie per raggiungere la base di un grande gruppo di Contagiati ribelli e ti procurerà un documento falso.

A quel punto tutto dipenderà da te, dovrai farti accettare dai Contagiati.

Mi raccomando, non mostrare le tue abilità speciali e non rivelare la tua identità fino a quando non sarà indispensabile e a quel punto cerca di metterli in guardia riguardo al veleno.

Mi dispiace non averti nemmeno salutata.                                    

                                            Lillian

Le lacrime avevano cominciato a scendere già dalle prime righe.

Lillian non mi aveva abbandonata senza nulla in mano, mi aveva dato una possibilità di riuscita. Si era allontanata da me per tenermi al sicuro. Toccava a me fare qualcosa per lei.

I miei genitori sarebbero tornati quella sera per poi ripartire subito l'indomani mattina. La mia fuga sarebbe avvenuta in quel momento.

La cena fu davvero deprimente: io non incontravo nemmeno il loro sguardo e loro di certo non favorivano la conversazione.

Salii di sopra appena possibile e per evitare di finire di nuovo a fissare il soffitto decisi di aggiornare il mio diario. Non lo facevo da un pezzo ma ora avevo qualcosa di interessante da raccontare.

Mi è sempre piaciuto raccontare alla carta le mie giornate esprimendomi liberamente, quindi perché non ricominciare?

Mi sedetti alla scrivania e iniziai a riempire quelle pagine vuote con le mie emozioni.

Alla fine mi sentivo soddisfatta così misi il quadernino nello zaino e andai a dormire.

ESCAPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora