*il giorno dopo*
È mattina ed Emma dorme ancora. La notte è passata tranquillamente apparte il fatto che gli scoppiava la testa. Non faceva che pensare a quel Riccardo e a quello che le aveva promesso: la lettera di come si sono messi insieme.Ad un tratto un rumore improvviso svegliò Emma dal suo sonno: era l'infermiera. Una giovane donna, sicuramente un'apprendista
"Signora, non potrebbe fare più piano per favore?"disse Emma svegliata dall'infermiera che le portò la colazione
"Si mi scusi, è che pensavo che fosse sveglia. Comunque mi chiami pure Cassandra" rispose tranquilla la donna
"Va bene, Cassandra" disse Emma ridacchiando. "Tu invece puoi darmi del tu e chiamarmi Emma" continuò la ragazza dall'aria triste.
Cassandra annuisce
"Hai fame, Emma?" chiese porgendogli un vassoio con una colazione abbondante. Emma annuisce e comincia a mangiare, non lasciando niente sul vassoio.
"Avevi proprio fame eh?!"
Emma rise annuendo.
"Io vado a portare via questo, poi torno qui" disse Cassandra prendendo il vassoio dal letto di Emma.
Quando Cassandra tornò aveva in mano un pacchetto.
"Cos'è Cassandra?"
"L'ha mandato un certo Ricardo"
Quando pronunciò il suo nome, Emma sorrise e capii che è la sua lettera. Ma allora perché è un pacco?
"Cassandra, puoi lasciarmi sola?"
"Certamente" rispose l'infermiera.
La ragazza aprì il pacco e vide dei diari e le rispettive chiavi per aprirli. Aprì il primo e notò che c'era scritto il suo nome. Era il suo diario. Attaccato al pacchetto c'era un foglio 'questi li hai scritti tu da quando è cominciato tutto. Spero tu ti ricorda di tutto. Con affetto il tuo fidanzato Riccardo.' Sarà stato molto difficile scrivere una storia lunga tre anni. Comprendo perfettamente la sua scelta e sono felice comunque. Cominciò a leggere e si immerse nel "libro".
[Diario]
7 luglio 2016
Oggi, dopo tre lunghissime ore su un pullman, siamo arrivati in campeggio. Siamo solo tre ragazze (Io, la mia migliore amica Anna e una di nome Sofia) in mezzo a nove luridi maiali che si fanno chiamare ragazzi (Luca, il mio miglio migliore amico Ricardo, Carlo, Daniele, Elia, Leonardo, Marco, Alessandro e Francesco). Di questi conosco solo Ricardo. Lui è il mio migliore amico da circa 10 anni. Quando ci siamo conosciuti eravamo molto piccoli (5 e 7 anni), ora ne abbiamo 15 e 17. Ci siamo conosciuti con un ciao e siamo diventati subito amici. Non mi aspettavo che durasse ed invece è durata eccome. Noi ci raccontiamo tutto, dalle cose più imbarazzanti e strane, a quelle serie (anche se non credo sia mai successo, ma se succederà ce le racconteremo). Insieme non abbiamo mai fatto cose serie e nemmeno ora. Lui è molto alto rispetto a me ed è per questo che a volte mi chiama bimba o piccola. Ha gli occhi color ghiaccio e i capelli ricci tendenti al biondo. Il suo ciuffo ribelle mi piace parecchio, ma mi piace di più cercare di sistemarlo inutilmente. Ha il fisico scolpito ma non troppo e una carnagione semplicemente perfetta. Anche il suo sorriso è perfetto, lui è perfetto. Dalla scorsa estate mi sono accorta di essere innamorata di lui, ma non so se ricambia i sentimenti. Quindi terrò tutto nascosto e cercherò di scordarmi di questo sentimento. Io invece non sono molto alta. Ho gli occhi sono azzurri e i capelli rossi. Sono abbastanza magra e mi piace vestirmi elegante (quando ne ho voglia). Circa metà della scuola mi viene dietro e dice che sono la ragazza più bella della scuola, anche se non mi sento così. Ho iniziato a scrivere su questo pezzo di carta perché mi è stato consigliato dalla mia migliore amica che ha detto che può calmati quando ne hai bisogno (perché a volte sono un po' nervosa). Anna è molto simpatica e impulsiva al massimo. Ha i capelli biondi con dei colpi di sole azzurri e lilla. Ha gli occhi verdi con sfumature marroni. Hai presente la metà scuola che mi viene dietro? Ecco, l'altra metà va dietro a lei. Noi due ci siamo conosciute alle elementari. Da piccola non amavo i cambiamenti, ma lei è stato uno di quelli e ora che ci penso, è stato il più importante.
Ora devo proprio andare. Ti aggiorno questa sera di come è andata la giornata.La tua Emma
8 lu...
[Realtà]
La sua lettura viene interrotta da un rumore proveniente dalla porta. Qualcuno stava bussando."Emma, siamo i tuoi genitori. Possiamo entrare?" disse la voce di una donna, sua madre.
"Si entrate" disse Emma mettendo via il diario.
Entrarono tutti quanti, erano in quattro: suo papà, sua mamma, un ragazzo (suo fratello) e una bambina (sua sorella).
"Come stai tesoro?" disse la donna avvicinandosi ad Emma.
"Bene grazie, mamma" le sorrise debolmente
Parlarono del più e del meno quando, ad un tratto, la porta si aprì di nuovo e pensando che fosse Cassandra le chiese di andarsene, peccato che non fosse lei.
"Ciao piccola" era la sua voce, era il suo fidanzato.
"Riccardo! Alla fine sei venuto. Non sai quanto mi sei mancato" disse Emma mentre Ricardo si fece strada fra i suoi famigliari, fino a sedersi sul letto.
"Si sono riuscito a venire appena finito l'esame."
"tu la conosci la mia famiglia?"
"Si tesoro" disse il biondo guardando la famiglia.
Dopo aver parlato a lungo con i comunque dentro la sua stanza, ad Emma venne un mal di testa assurdo. I dottori intervennero, ma dovettero mandare via la famiglia di Emma. Emma svenne appena la famiglia se ne andò e rimase a dormire per tutto il giorno, per tutta la notte e per tutto il giorno seguente.
Quando si svegliò nuovamente sentì i medici parlare di come stava con la sua famiglia. Non fece vedere che era sveglia e ascoltò con gli occhi chiusi.
"non le resta più di un mese di vita" disse uno dei due dottori nella sala
"Si può fare qualcosa per evitare tutto questo?" disse suo padre cercando di consolare la moglie che piangeva disperata tra le sue braccia.
"Si potrebbe operare, ma sarebbe rischioso. Questo intervento potrebbe anche ucciderla"
"Ma farete del vostro meglio, non è vero?"
"Si, basta che mi diate il consenso per operare"
"Certamente! Dove dobbiamo firmare?" chiese infine la madre.
Emma sentì piano piano le lacrime solcarle il viso e aprì gli occhi accorgendosi che tutti la stavano guardando.
"Tesoro..." sua madre si sedette accanto a lei nel letto e le prese la mano
"Si va bene, operatemi" acconsentì guadagnandosi un'occhiata mista tra il dolce e il preoccupato di sua madre. Vide poi suo padre piangere disperato, cosa che le fece esplodere il cuore.
"Va bene, fra poco le porteremo il foglio per il consenso e domani mattina opereremo. Arrivederci" se ne andarono i dottori.
In quel momento il pensiero andò a Riccardo e a come e quando glielo avrebbe detto, ma in quel momento aveva solo voglia di piangere stretta in un abbraccio dei suo genitori.
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PENSAVO FOSSE LUI
RomanceEmma dopo un grave incidente si sveglia in ospedale non ricordando più nulla degli ultimi 2 anni della sua vita (se non di più). Riccardo cerca di farle ricordare tutto anche se non vuole che scopra quello che è successo tra lui e la migliore amica...