Anche loro due mi videro, ma fecero finta di niente e continuarono a limonare mentre quell'estraneo le palpava il seno. Shockato, decisi di far finta di niente anch'io e andai al bagno, chiusi la porta e mi sedetti sul bordo della vasca da bagno per riflettere un po' e asciugarmi le lacrime. Avevo fatto una figura di merda colossale e in più avevo beccato la mia migliore amica tradire il suo fidanzato, sarei riuscito a trattenere tutto e non dire niente a Paolo? Poco probabile, tutti sapevano che io i segreti non li so mantenere. Mi sentivo una totale schifezza, ma presi coraggio e mi avvicinai al lavandino, aprendo il rubinetto. Lasciai scorrere l'acqua per qualche minuto perché ero occupato a fissare la mia figura mal ridotta allo specchio e poi mi misi a cercare di pulire i resti di pizza e di punch dalla camicia e dai pantaloni. Provai e riprovai, ma nulla: i miei vestiti continuavano a rimanere sporchi. Decisi perciò di andare in camera di Emanuele per "prendere in prestito" qualcosa da mettermi; entrai in più stanze notando che Gio e quel tipo non erano più nel corridoio, fino a quando arrivai alla sua stanza. Aprì la porta e mi ritrovai davanti una scena pietosa: quel tipo e la mia migliore amica sdraiati sul letto di Emanuele a baciarsi ancora. A quel punto infuriato me ne infischiai dei vestiti puliti e tirai con forza il braccio di Giovanna, portandola fuori dalla stanza.. si vedeva che qualcuno l'aveva drogata in qualche modo, chissà dove sarebbe arrivata se non fossi intervenuto. Lei cercava inutilmente di darmi dei colpi sulla schiena e mi insultava nei peggiori modi mentre la trascinavo con forza fuori da quella casa. Mancavano pochi metri per arrivare alla porta ma un'immagine ci bloccò: Paolo, evidentemente ubriaco marcio, stava limonando una tipa, anche lei ubriaca.
Cos'era quella? La casa dei cornuti?
Giovanna aveva gli occhi lucidi, ma non fece in tempo a far colare una lacrima che io la tirai per un braccio uscendo fuori da quella casa delle corna. Decisi di lasciare Paolo lì, alla fine era meglio sia per me che per Gio. Chiamai un taxi e decisi che lei non poteva ritornare a casa sua in quelle condizioni: sua mamma non l'avrebbe mai più lasciata uscire, così sarebbe venuta a dormire a casa mia. Chiamai sua madre per avvertirla e chissà come mai, non fece nessuna domanda in merito.
Fortunatamente quella sera a casa mia non c'era mia madre. Gio si era addormentata in taxi, perciò mi toccò prenderla in braccio e portarla fino a casa mia. Solo in quel momento mi accorsi di un particolare: non aveva le scarpe, le aveva lasciate a casa di Emanuele sicuramente.
Entrato in casa appoggiai delicatamente Gio sul divano, avrebbe dormito là quella notte.
Io mi tolsi i vestiti, e stanco di tutto, andai a dormire in camera mia.♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡
Nota autrice: Eccomi con il 4^ capitolo del libro incentrato per lo più sulla vicenda tra Paolo e Gio. Cosa succederà nel 5^ capitolo? Aggiornerò presto, promesso! Lasciate qualche stellina e qualche commentino se vi va ❤
STAI LEGGENDO
Quello strano.
Teen FictionQuesta è la storia di Peter, un ragazzo dal fisico atletico, dai capelli rossi e gli occhi verdastri. È un tipo piuttosto timido, certamente pigro ed emotivo. Vive a Gorgonzola, in provincia di Milano, insieme a sua madre Marianna e sua sorella Auro...