Capitolo 1

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Due mesi dopo...

Louis spalancò gli occhi, quando la sveglia di Zayn lo risvegliò bruscamente. Ma come diamine faceva a svegliarsi tranquillamente con una canzone metal alle sette di mattina?! Maledizione a lui.
Si rigirò nel letto, stringendo il cuscino sul viso e ricadendo in uno stato di dormiveglia che però fu interrotto quando un quarto d'ora dopo suonò il suo telefono.

Louis non aveva difficoltà nel prepararsi in mezz'ora, e riusciva anche a fare colazione tranquillamente, al contrario del ragazzo suo coetaneo, figlio di Des. Zayn ci metteva un quarto d'ora solo per sistemarsi i capelli. Assurdo, a suo parere. Ma non lo riguardava più di tanto.

Si alzò dal letto, aprì l'armadio e afferrò un paio di skinny neri e una semplice maglietta bianca, afferrando anche una camicia in jeans abbastanza leggera. Dove diamine erano finite le sue vans?
Se c'era qualcosa che Louis perdeva sempre, quelle erano proprio le scarpe. Le lasciava ovunque, con la conseguenza di farlo girare per casa alla ricerca di quest'ultime.
Avrebbe dovuto davvero smettere di farlo.

Dieci minuti dopo si ritrovò seduto al tavolo in cucina, mentre sua madre preparava la colazione. Era strano, si ritrovò a pensare Louis, perché sua madre non aveva mai cucinato nulla per colazione, anzi, nemmeno la faceva. Adesso invece si sedeva anche lei, mangiando dei cereali e bevendo tea.

Molte cose erano cambiate rispetto a prima, e Louis ancora non riusciva ad abituarcisi, ritrovandosi sempre sorpreso. Oppure in difficoltà.
Ad esempio, Louis si era ormai abituato a consumare i propri pasti da solo, a tenergli compagnia solo il telefono e raramente, la televisione. Adesso, invece, il tutto era animato su conversazioni sui più disparati argomenti, e a volte, gli venivano poste anche delle domande, che occasionalmente lo prendevano contro piede.
Un'altra cosa a cui Louis, nonostante i due mesi passati, non riusciva ad abituarsi, era la noia che lo assaliva la sera.
Prima di trasferirsi, la sua routine era sempre la stessa: prima a scuola, il pomeriggio studiava o dormiva, e la sera andava a lavorare, fino all'una. Una volta ritornato a casa continuava a studiare, spesso facendo le ore piccole, oppure andava direttamente a dormire, dopo essersi fatto una doccia veloce.
Adesso, invece, dopo aver finito i compiti, Louis davvero non sapeva come occupare il proprio tempo. Probabilmente si sarebbe cercato un lavoro. Dei soldi da parte non dispiacevano a nessuno.

<<Lewis, oggi ho gli allenamenti, non mi aspettare.>> Gli comunicò Zayn.

Louis cercò di non fare caso al modo in cui pronunciava il suo nome. L'aveva corretto tante volte, ma l'altro continuava imperterrito. Louis aveva buttato la spugna dopo circa due settimane di convivenza.

<<Okay.>> Rispose semplicemente, prima di alzarsi e andare a prendere lo zaino.

<<Buona giornata, tesoro.>>

Louis si scansò quando sua madre cercò di abbracciarlo. Non lo faceva di proposito, ma proprio non ci riusciva. Il suo stomaco avrebbe iniziato a contorcersi, e uno strano sentimento di diffidenza lo avrebbe pervaso, impedendogli di respirare.
Tuttavia, la donna sembrava capire, e ogni volta gli rifilava un'occhiata dispiaciuta.

Non avevano mai parlato di quell'anno in cui non si erano visti. Johannah non aveva chiesto come se l'era passata, cosa avesse fatto e domande la cui risposta non avrebbe cambiato nulla. E da una parte Louis ne era immensamente grato, perché la sua voce avrebbe parlato in un modo più acido del dovuto. O meglio, del consentito.
Si rendeva perfettamente conto di portare ancora del rancore alla donna, ma probabilmente questo non sarebbe mai cambiato.

Hi, I exist |Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora