Nonostante gli sbalzi continui e decisamente noiosi, i medici riuscirono a far andare giù la temperatura, per cui gli fu concesso di andare a casa.
Fu Des ad accompagnarlo; sua madre aveva preso alcuni giorni liberi per tenergli compagnia, ma secondo il suo capo erano già troppi, per cui quella mattina aveva dovuto recarsi al lavoro obbligatoriamente.
Salì le scale, chiudendosi all'interno della propria camera. Decise che nel pomeriggio avrebbe inviato un messaggio a Niall, in modo da aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti a scuola.Il ragazzo era andato a trovarlo in ospedale, e Louis non poteva fare a meno di sorridere al ricordo. Era entrato in camera con un'espressione terrorizzata, avvicinandosi al letto e prendendolo per mano. Lo aveva rimproverato - quasi fosse stata colpa sua se si fosse preso la febbre - e poi aveva iniziato a baciarlo ripetutamente sulla guancia, urlando che si era preso uno spavento bello e buono. Si beccò anche il rimprovero di una delle infermiere.
Era felice di averlo accanto. Niall era come un sole, che nonostante ti faceva bruciare gli occhi se lo fissavi troppo a lungo, era indispensabile e piacevole dopo una tempesta.
Avrebbe fatto una doccia più tardi, pensò. Era sul punto di addormentarsi, quando qualcuno bussò alla sua porta.
Si tirò a sedere, dando il permesso a chiunque fosse di entrare.
Dalla luce del corridoio, fortemente contrastante con il buio denso della camera, comparve Zayn.<<Hey...>>
Sembrava agitato.
<<Ciao. Tutto bene?>> Domandò, alzando le sopracciglia.
<<Sì, ehm. Tu stai meglio adesso?>>
<<Sì, grazie.>>
Zayn annuì, abbassando lo sguardo. Cosa gli era successo?
<<Ascolta, io... Volevo chiederti scusa.>>
La mascella di Louis quasi toccò terra. Zayn che si scusava? Probabilmente un evento più unico che raro!
Però non capiva il motivo.<<Se quel giorno io fossi venuto a prenderti, magari... Non saresti andato a finire in ospedale. Per cui, ehm... Scusa.>>
Louis sbatté un paio di volte le palpebre, prima di lasciarsi andare ad un sorriso.
<<Stavo già male da prima. Nel senso, avevo mal di testa e tosse. La pioggia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.>> Si chiese se il proprio discorso avesse un senso logico. Aggrottò la fronte, infastidito.
<<In poche parole, sto cercando di dirti che non è colpa tua. Quindi scuse accettate, ecco.>>
Zayn annuì diverse volte.
<<Allora ti lascio riposare.>> Detto questo, si chiuse la porta alle spalle.
Probabilmente spesso si dà tutto per scontato. Viviamo in una società consumistica ed arrogante, che non capisce che ha l'oro tra le mani, fin quando non lo perde.
Ecco, al momento per Louis l'oro era la doccia. Che avesse gemuto non appena il getto d'acqua gli finì addosso, non era dato saperlo a nessuno.
Scese in cucina, verificando che ancora non c'era nessuno. Zayn era agli allenamenti, Des era ritornato a lavoro e, come sua madre, non sarebbe rientrato prima delle otto. Harry... Beh, non aveva idea di dove fosse.
Dopo quella notte abbastanza... imbarazzante, l'aveva visto poche volte, dovuto anche al fatto che l'orario delle visite era di breve durata, e sua madre - decisamente testarda - era riuscita a convincere le infermiere per poter rimanere durante la notte.
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Hi, I exist |Larry Stylinson
Fiksi PenggemarLouis non parla con sua madre da quando i suoi genitori hanno divorziato, e lei ha deciso di ritornare e rimanere nella propria città natale. Suo padre è praticamente assente, quindi si ritrova costretto a prendersi cura di se' stesso. Un anno dopo...