Mi pareva così strano vedere Edward, il mio amico Edward, tenere in braccio un bimbo dai suoi lineamenti, e mi pareva pure strano che il mio amico, dal cuore di ghiaccio e testardo, avesse le lacrime agli occhi dall'emozione.
Io e Denise stavamo sulla porta della sala in cui Aubrey era ricoverata, a guardare Edward con un sorrisino ebete in faccia, era una scena troppo dolce.-Deni...- mormorò Aubrey ad un certo punto, così Denise la raggiunse subito -E' bello secondo te?-
-Aub...- sospirò sorridendo -E' davvero bellissimo.- Denise quasi si sdraiò nel letto per poterla abbracciare.
Aubrey era visibilmente distrutta, bianca in viso e occhi stanchi, ma la sua bocca continuava ad essere curvata in un sorriso.
Rimanemmo con loro fino alla chiusura, solo Edward sarebbe potuto rimanerle accanto, così alle 19.30 dovemmo tornare a casa.
-Ehi!!- ci accolse il nostro batuffolo di pelo, che corse addosso alla sua adorata padrona, non considerandomi nemmeno di striscio.-E menomale l'ho comprato io.- ironizzai, così facendola ridere mentre coccolava il cucciolo.
Denise andò a preparare la cena ed io a farmi una doccia, ci misi poco più del solito per darmi una sistemata a capelli e purtroppo pure ai brufoli, e quando uscii trovai Denise seduta in una delle sedie della cucina a piangere.
-Deni!!- le corsi incontro, con solo l'asciugamano in vita (ormai normale per lei) e mi accucciai alla sua altezza per poterla guardare negli occhi -Che c'è?-
-Oh- alzò il viso e si stropicciò gli occhi -attimo di debolezza.- ammiccò un sorriso, ma non ci sarei caduto, ormai la conoscevo.
-Denise...- sospirai -...come posso fartelo capire...- scoppiò ancora di più a piangere, sicuramente perchè pure lei sapeva che non poteva mentirmi -Non m'importa Denise, okay? A me basti tu!-
-Ma a me no!!- sbraitò lei, così facendomi sospirare ancora guardandola dispiaciuto -Voglio andare a casa. Mi ci porterai?- la guardai stranito -Con i miei vivevo in un paesino accanto Montrèal. Mi ci porterai?- sorrisi.
-Certo Denise. Quando vuoi.-
-Non abbiamo venduto la casa. Pensavo che prima o poi sarei tornata là quando mi sarei stufata di andare con gente a caso.- la seguivo guardandola semplicemente -Ho smesso di andare con gente a caso, quindi... potrei tornare a dare una sistemata.- sorrisi -Così la vendiamo e ci facciamo qualche soldo.-
-Sei sicura? Possiamo tenerla per andarci per le vacanze.- Denise scrollò le spalle.
-Non voglio tornare a vivere là Harry.- il suo tono di voce faceva trasparire qualsiasi cosa.
Così, quando il bimbo aveva già tre settimane andammo a Montrèal, loro si sarebbero fermati dai genitori di Aubrey, mentre io e Denise andammo in questo per me sconosciuto paesino. Era come fosse stato un piccolo insieme di quartieri a qualche chilometro dalla città, nulla di diverso.
Denise mi diceva dove andare via per via, sino a che arrivammo dinnanzi ad una casa color kaki, ormai rovinata dal tempo, fra piante rampicanti e erba gialla.-Era più bella una volta...- mormorò lei mentre aprì la portiera.
Salì i tre scalini che portavano al portone e lo aprì.Io la seguivo, rimanendo strabiliato da quanto fosse enorme quella casa all'interno.
-Che lavoro facevano i tuoi?- chiesi dunque, anche se mi maledissi per la mia curiosità.-Mio papà l'architetto, mia mamma arredatrice d'interni. Lavoravano insieme. L'hanno progettata loro questa casa.-
-Ammirevole.- benchè rovinata e trasandata, quella casa aveva una maestosità tutta sua.
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❇ My Temporary Fix ❇
FanficNon sono un'istruttrice, non insegno ma vengo pagata. Non lo faccio per dovere, ma per piacere. Sinceramente nemmeno capisco perchè sono finita in questo giro, ma non ho intenzione di tirarmi indietro. In tanti mi chiamano "La mia bambola", altri si...