Capitolo 5

286 13 20
                                    

Suonò il campanello del dottor Agasa. Conan si risvegliò dal torpore in cui era caduto e, sbadigliando, si diresse verso la porta. Aveva passato tutta la notte sveglio a pensare a ciò che aveva fatto a Ran, a ciò che aveva fatto Ai...e a come lui non era riuscito a impedirlo. Alla fine aveva deciso: per Ai purtroppo non poteva fare più niente, doveva solo cercare di non farsi scoprire, in modo che gli sforzi fatti da lei per proteggerlo non fossero vani. Per Ran invece...Quando aveva ricordato il volto di lei mentre le rivelava tutto, si era odiato. Per quanto cercasse di evitarlo, non riusciva a fare altro che farla piangere. Perfino a Londra, quando lui era riuscito a dirle quello che provava per lei, Ran aveva le lacrime agli occhi. Londra...Stavolta, però, era stata lei che aveva cercato di fermare lui, che se ne stava andando, come sempre, per la sua strada. Ma, forse, se le avesse ripetuto quello che le aveva detto in quell'occasione, sarebbe riuscito a farsi perdonare di averla lasciata di nuovo indietro. Si era quindi alzato e diretto verso la porta, ma era così stanco che aveva finito col stendersi su un divano. Sul punto di addormentarsi però, qualcuno aveva suonato alla porta.
<<ehi, Kudo!>> urlò la persona alla porta quando vide il bambino.
<<hattori?>>
<<finalmente ti ho trovato! All'agenzia non rispondeva nessuno, ho provato perfino a vedere a casa tua, e alla fine eri qui! A proposito, che ci fai qui?>> chiese Heiji entrando.
<<quello dovrei chiederlo io! Che ci fai qui?>>.
<<oh, beh, ho ricevuto un messaggio da quella bambina strana, quella scappata dall'Organizzazione, che mi diceva di venire qui perché ti trovavi nei guai. Ma mi sembra che vada tutto bene>> spiegò il ragazzo dalla pelle scura.
<<ai? Perché mai ti avrebbe mandato un messaggio del genere? Comunque, va tutto bene, più o meno...>> Shinichi si mise a fissare il pavimento.
<<che è successo?>> chiese Heiji, visibilmente preoccupato.
<<beh, ho raccontato tutto a Ran, e non l'ha presa molto bene...>>.
<<ma se è solo quello si può rimediare!>> esclamò Heiji, dandogli una tale pacca sulla spalla che quasi lo faceva cadere.
<<no, c'è anche dell'altro>> riprese Conan recuperando l'equilibrio <<ai è tornata nell'Organizzazione. L'hanno scoperta e l'hanno costretta a tornare sotto minaccia di morte. Non aveva altra scelta>>.
<<ma allora sei davvero nei guai! E se ti beccano...>>.
<<hattori>> lo interruppe Conan <<lo so, non è una bella situazione. Ma rimanere dentro casa e nasconderci non è una soluzione. Dobbiamo riuscire a incastrarli prima che mi scoprano. E il primo passo perché non mi scoprano è che tu la pianti di urlare "Kudo" quando mi chiami. Io vado a casa di Ran>> gli disse Conan infilandosi le scarpe <<se non vuoi venire dì al professore, quando si sveglia, dove sono; se vieni, scrivi un biglietto e ricordati di chiamarmi Conan>> e uscì.
Heiji rimase per un attimo interdetto da così tanta serietà, poi scrisse sul primo foglio che si trovò fra le mani dove erano diretti, lo mise in bella vista sul tavolo e lo seguì.
<<te l'ho detto che non c'è nessuno, vero?>>.
<<kogoro mi ha mandato stamattina un messaggio dicendo che era al lavoro, ma Ran dovrebbe esserci; dato che è vacanza, probabilmente stava ancora dormendo. Per questo non ti ha aperto. Comunque, dov'è Kazuha? Non è venuta con te?>> chiese Conan tentando un accenno di conversazione. Il bambino sentiva una strana sensazione nel cuore, che aumentava a ogni passo che faceva. Ma doveva assolutamente parlare con Ran e sistemare tutto, o non se lo sarebbe mai perdonato.
<<no, aspettava un'amica e non è potuta venire>> gli rispose Heiji.
Rimasero in silenzio per il resto della strada. Heiji era preoccupato per l'amico, l'aveva visto così serio solo poche volte, quando gli parlava dell'Organizzazione. Ma adesso stava andando a parlare con la sua ragazza; per quanto lui avesse potuto farle del male, Ran era una ragazza d'oro, e lo aveva sempre perdonato, lo dimostrava il fatto che l'avesse aspettato per così tanto tempo, senza avere una spiegazione precisa. Però, ora, Shinichi sembrava andare al patibolo mentre andava da lei.
Finalmente iniziarono a vedere l'agenzia investigativa e rallentarono il passo.
Conan tirò un sospiro di sollievo. Durante tutto il tragitto aveva temuto di imbattersi in uno degli uomini in nero, tanto che si era quasi messo a correre, ed era piacevole scoprire di aver sbagliato.
I due avanzarono di qualche metro. E, poco dopo, l'edificio loro meta saltò in aria.

Finalmente raggiunsero la loro meta. Sarebbero arrivati prima, dato che non era molto lontano dal luogo da cui erano partiti, ma qualcuno li aveva seguiti per tutto il tempo, e finché non erano riusciti a seminarlo non erano potuti arrivare lì -probabilmente l'avrebbero sistemato più tardi- senza contare la sosta in cui Vermouth si era volatilizzata per andare chissà dove, affermando di aver ottenuto il permesso del capo.
Ai guardò l'edificio che aveva di fronte: era una semplice farmacia. Chi avrebbe mai immaginato che in quel luogo si trovava una delle sezioni di una pericolosa organizzazione criminale? Anche se non era lo stesso posto in cui aveva lavorato per anni, Ai sapeva cosa l'aspettava. Lì si trovava solo la sezione scientifica, dedicata alla creazione di farmaci. Probabilmente il suo primo compito sarebbe stato quello di trovare un antidoto per l'APTX, dato che in un corpo da bambina non era molto utile, e poi era lei quella che aveva lavorato su quel prodotto per anni, dopo la morte dei suoi genitori. Shiho non vedeva l'ora di mettersi al lavoro: era fastidioso stare nel corpo di una bambina; sebbene le fosse stato utile per nascondersi, e grazie a quello aveva anche trovato degli amici, ora non era più necessario.
<<forza, muoviti>> le intimò Gin, con lo sguardo gelido.
<<sì, sto andando>> gli rispose lei.
E avanzò per rientrare nel mondo delle ombre.

I due ragazzi rimasero fermi a fissare l'agenzia, poi Heiji si riscosse, si allontanò di qualche passo e chiamò la polizia: si era accorto che l'amico era troppo scosso per poter fare qualcosa; dopotutto, aveva appena visto quella che era stata la sua casa per gli ultimi mesi saltare in aria, e forse anche...
Terminò la chiamata e si voltò verso Shinichi, ma non era più lì: lo vide correre in mezzo alla folla che si era radunata per vedere cos'era accaduto.
<<oh, no>>.
Cercò di raggiungerlo, ma lo perse di vista.
Intanto Shinichi cercava di passare in mezzo alla gente.
<<ran>>.
Non poteva essere, non poteva essere finita così. Pregò in cuor suo di essersi sbagliato, che lei non fosse lì.
Era quasi arrivato quando sbattè contro le gambe di un'anziana signora e finì a terra.
Conan la guardò: aveva i capelli grigi e corti su un viso paffuto, e dietro agli occhiali...dove aveva già visto quegli occhi azzurro ghiaccio?
<<mi scusi>> e scappò via. Ora non aveva importanza la signora.
Ma la donna lo trattenne per un braccio.
<<era casa tua?>> gli chiese accovacciandosi.
Conan annuì e cercò di liberarsi dalla presa. Ma la signora non lo lasciò andare. Anzi, l'abbracciò.
<<anche se cerchi di nasconderti, prima o poi ti troveranno. Fa' quello che devi fare>> gli sussurrò.
Poi lasciò andare il bambino, e se ne andò.
<<aspetta!>> la chiamò Shinichi. Ma lei se era già sparita.
Conan l'aveva riconosciuta. Era Vermouth. Perchè l'aveva avvertito?
Si voltò per tornare indietro, e poco dopo Heiji lo raggiunse.
<<ti ho trovato finalmente! Oggi non faccio altro che cercarti! E quindi...?>>.
Non finì la frase: gli occhi di Shinichi parlavano da soli.
<<e' opera loro. Me l'ha detto Vermouth>>.
Heiji trasalì. L'aveva immaginato, ma era duro averne la conferma.
<<e quindi, cosa facciamo?>>.
Shinichi pensò a Ran. Se lei era rimasta dentro casa, essendoci loro di mezzo, non aveva avuto scampo. Ma ne avrebbe avuto la conferma quando la polizia lo avrebbe chiamato.
Con lo sguardo spento e acceso allo stesso tempo, guardò Heiji:
<<Ci mettiamo al lavoro. Ecco cosa facciamo>>.

Angolo dell'autrice
"Tanti auguri a me, tanti auguri a me..." eh si, oggi è il mio compleanno!! 17 anni...sto diventando vecchia! Comunque, spero che la storia vi piaccia ^_^ d'ora in poi i capitoli usciranno piú ...lentamente, diciamo; questi primi capitoli li avevo già scritti, quindi li ho messi piú in fretta. Ma faró il possibile per scrivere regolarmente!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Tutto a rotoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora