Capitolo 4-Prima Parte-

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Sono tornata!! Allora vorrei subito spiegare il perché della divisione del capitolo, del quarto capitolo manca una parte molto importante per la storia e ci tengo che sia scritto bene ma come sempre i miei tanti impegni mi impediscono di scrivere quindi ho pensato che fosse meglio se pubblicassi la prima parte. Spero che questo capitolo vi piaccia. Buona lettura
<<Se guardiamo l'asse x possiamo capire il dominio>>
La professoressa Gallagher sta spiegando qualcosa riguardo qualcos'altro ,ma io non sto seguendo (non si era capito vero?),non perché non voglio ma perché non posso.
I miei occhi sono incollati alla sua figura, incollati alla ragazza dai lunghi capelli ramati.
È a due banchi di distanza ma anche da quì riesco a vedere i suoi occhi gonfi, il suo sguardo perso nel vuoto.. Lo stesso sguardo che ho io,e che ho sempre avuto nella maggior parte della mia vita.
Non vedo niente oltre al suo sguardo perso, non sento niente oltre al fruscio dei suoi capelli,quei capelli lunghissimi e ramati , come le foglie in autunno.
<<Signor Anderson!>> un libro sbattuto sul mio banco e l'urlo perforante della prof mi distraggono dalla visione della ragazza. Sobbalzo e mi girò verso la prof, i suoi occhi sono due fessure e il suo viso é rosso di rabbia.
<<Di cosa stavamo parlando?>>
<<Di...em..>>
<<Io non ammetto questo comportamento nella mia classe! Vada fuori!>> dice la prof indicando la porta. La sua voce è bassa ma molto ferma e minacciosa.
<<Prof mi scusi non...>>
<<Fuori!>> questa volta urla e io annuisco abbassando lo sguardo.
Mi alzò, prendo il mio zaino ed esco fuori dalla classe.
Cosa mi è successo? Io non sono mai stato cacciato, sono uno studente esemplare. Non mi sono mai distratto durante una lezione, figuriamoci per una ragazza...
Cosa mi hai fatto ragazza dai capelli ramati?
***
Sto seduto fuori dalla classe, con la schiena contro il muro e la testa tra le mani, fino al suono della campanella.
Iniziano ad uscire tutti gli studenti della grande porta dell'aula e io mi raddrizzo. Aspetto che escano tutti ed entro di nuovo nella classe
<<Professoressa, mi permetta 2 parole la prego>> sto correndo per le gradinate dell'aula per arrivare al grande tavolo dove la Gallagher sta scrivendo qualcosa senza badare minimamente a me. Continuo a correre e a chiamarla, (ma quant'è grande quest'aula?) quando la mia grazia da elefante entra in gioco facendomi inciampare e cadere. Urlo per la fitta di dolore che parte dalla caviglia e mi percorre tutto il corpo.
La professoressa si alza visibilmente scossa ma subito dopo si ricompone e viene da me porgendomi la mano,
<<Venga la aiuto ad alzarsi>> prendo la sua mano e mi metto in piedi, ma subito una fitta di dolore mi fa urlare di nuovo, e mi appoggio sulla prof
<<Mi scusi è che.. Mi fa così male>>
<<Stia tranquillo, la porto in infermeria, si appoggi a me>> faccio come mi ha ordinato e piano piano ci incamminiamo (sarebbe meglio dire ci inzoppichiamo, ma non credo si possa dire.. Oppure si? Ah! fa niente io lo dico!) verso l'infermeria
<<Professoressa sono profondamente dispiaciuto per quello che è successo oggi in classe. Io non volevo mancarle di rispetto non stando attento é che...non lo so.. Non mi era mai capitato io.. >>
<<Signorino Anderson a me non interessa niente del perché lei non seguiva, l'unica cosa che mi interessa è preparare dei ragazzi in modo perfetto per poter affrontare in futuro qualsiasi cosa, e chi non vuole questo disturba il mio lavoro ed è invitato ad andarsene dal mio corso>>
Ci fermiamo ormai arrivati a destinazione, la prof mi scruta per un po' per poi lasciarmi sul lettino e andarsene. Ma prima di uscire dice le parole che mi fanno immediatamente sorridere :<<Solo un'altra possibilità, non la sprechi>>
***
<<Ehi! Sempre qui! >> dice la donna sorridendo
<<Oh sempre e comunque, lo sai Grace>>
<<Chi ti ha fatto del male? È stato Oliver vero? Dio quel ragazzo lo odio, un giorno di questi lo infilo nel tritacarne e poi.. >>
<<Grace, Grace!! >> cerco di chiamarla ma è inutile.. Continua a sviluppare il suo piano di ridurre Oliver in polpette e poi friggerle
<<Aaaah!! >>urlo
<<Oddio che hai?? La caviglia?>>
<<No, cioè si, ma ho urlato soprattutto per attirare la tua attenzione>>
<<Ok, la hai.. Parla pure>>
<<Allora, non devi mettere nessuno nel tritacarne, e poi Dio quanto sei macabra!>> ridiamo entrambi <<Comunque, mi sono fatto male cadendo dalle scale dell'aula di matematica>>
<<Dio Luke quanto sei sbadato e maldestro>>
<<Ma chi io??? Ma che dici! Io che sono così aggraziato e leggiadro >> scoppiamo a ridere entrambi.
Grace inizia a fasciarmi la caviglia raccontandomi tutti i guai che combinava da piccola, facendomi piangere dal ridere
<<Una volta ero grande così.. >>alza la mano a mezzo metro da terra <<La mia mamma, donna molto graziosa, mi aveva vestito come una bomboniera per un matrimonio :avevo un vestito lungo fino alle caviglie di un bianco candido con calze e scarpine intonate. La poverina si allontanò un attimo per parlare con la sposa, e io bhe ovviamente decisi di arrampicarmi sul recinto della chiesa>>
<<Ovviamente>> preciso io ridacchiando
<<Comunque sia in cima al recinto vidi che dall'altra parte c'erano delle bellissime more, tu sai che io amo le more>>
<<Oh si, potresti uccidere per averle>>
<<Ci puoi scommettere! Insomma sono andata dall'altra parte e mi ci sono abbuffata, inutile dire che quando tornai da mia madre il mio vestito era tutto strappato e macchiato. Siamo dovuti tornare indietro e abbiamo fatto tardi per la cerimonia>>
<<Tua madre mi fa pena Grace>>
<<Oh si anche a me>> ridiamo entrambi
<<Caro io ho finito, se vuoi puoi restare qui sai che mi farebbe molto piacere, ma credo che sia meglio se tu torni a casa>>
<<Hai ragione, credo che lo farò>> mi alzo e provo a poggiare il piede ma subito urlo di dolore, solo ora mi accorgo che ho una spessissima fasciatura intorno al piede. Non credevo di essermi fatto così male, pensavo fosse solo una botta
<<Tesoro non era solo una botta, ti sei fratturato la caviglia>> mi specifica Grace leggendomi nel pensiero <<Beh non potrai camminare senza queste>> fruga dentro un armadietto fino a cacciare due grosse stampelle
<<Ma che cavolo sono queste??>>
<<Oh non dirmi che te lo devo spiegare davvero>>
<<No no sò cosa sono ma sono così... Ferrose>>
<<Be non possono essere fatte di gelatina non credi?>>
<<Sarebbero più belle>>dico imitando la voce di un bambino
<<Oh su tesoro vedrai che ti ci abbitui, dai ora vai>> mi da un bacio sulla guancia e mi accompagna fuori dalla stanza.
Mi incammino verso il corridoio. Sentendo la porta dell'infermeria chiudersi il mio cuore si stringe, non so perché ma avere Grace a vegliare mentre io me ne andavo mi dava un senso di protezione... Faccio un sospiro e continuo il mio percorso verso l'uscita. Inutile dire che mi sono dovuto fermare e appoggiare al muro almeno 20 volte data che le mie capacità coordinative sono pari a 0 (no ok scherzavo, zero è troppo alto credo che - 431 mi si addice di più).
Dopo un tempo interminabile e un durissimo percorso arrivo finalmente alla porta che conduce fuori da quel dannato edificio che mi reca solo dolore, ma appena il mio sguardo cade sulla parte vetrata della porta un alta delusione si insinua nel mio cuore. Ma io dico dopo una giornata (mi correggo mattinata, solo che a me sembra un'eternità) devastante come questa, almeno la gioia di poter andare al mio albero no eh?! Ovviamente no dato che piove!!
Sconfortato riprendo la mia stampella e la riposiziono al suo posto (Dio che fastidio che da!) e inizio a camminare per il lungo corridoio per poi fermarmi subito dopo, Ma dove sto andando? Dopo una lunga lista mentale di pro e contro su dove andare scelgo il posto più tranquillo di tutti (almeno spero):la biblioteca.
SPAZIO AUTRICE:
Nuovo personaggio! Che ne pensate di lei? Luke sembra adorarla e voi?
Compare di nuovo la ragazza dai capelli ramati.. Secondo voi chi è? Che ruolo avrà nella storia??
Questa prima parte è un po' di passaggio ma non inutile, dopo capirete perché.
Spero che il capitolo vi piaccia, se è così lasciate una stellina in caso contrario lasciate un commento, ci tengo molto ai vostri giudizi
Grazie della pazienza che avete avuto.
Baci Stela

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