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Erano circa le 18:30 ed il curato era intento a passeggiare per le vie del paese con la sua solita Bibbia, finchè ,stanco a causa del lungo tratto di strada percorsa, decise di sedersi su una panchina adiacente ad un piccolo parco.

Don Abbondio inizió ad osservare l'ambiente che lo circondava ma ad un certo punto la sua attenzione cadde su un'enorme casa situata nel lato opposto alla sua panchina.

La dimora era di color grigio e esteriormente era composta da piccole decorazioni inserite sopra la porta d'ingresso... "Chissá come sarà l'interno?!"Pensó tra di sè  il curato ma,all'improvviso, la sua attenzione cadde su una finestra con i contorni neri dove una piccola luce fuorisciva.

L'uomo di chiesa si alzó e inizió ad avvicinarsi pian piano a codesta casa finchè vide un volto familiare a lui e capì subito di chi si trattava,Don Rodrigo.

In quel momento il giovane si affacció dalla finestra dicendo :-"Buona sera Don,cosa ci fa qui a quest'ora?!"-   :-"Emh... Stavo facendo una rilassante passeggiata per scaricare anche un po' di tensione accumulata oggi"- rispose il curato in modo sincero ma Rodrigo gli chiese:-"Volete entrare e prendere un thè caldo?"-In quelle parole si poteva leggere la timidezza e anche la paura di un rifiuto ,così Abbondio rispose:-"Certo! Sempre se non disturbo"-  Rodrigo senza farselo dire due volte ,chiuse la finestra e fece accomodare nella sua dimora il curato.

La casa era magnifica, era costituita da tre piani ,la parte più bella peró era il salone che aveva le pareti color panna e al centro di esso vi era un enorme tavolo di legno ,molto probabilmente ciliegio, con delle sedie della stessa materia poste ai lati.

I due si accomodarono al tavolo iniziando  a parlare delle loro vite in generale e anche delle loro passioni, così Rodrigo nel bel mezzo della conversazione si alzó e si diresse in cucina dove una manciata di minuti dopo usci da quello stesso luogo con due tazze contenenti del thè fumante.

:-"Vuoi dello zucchero o lo gradisci senza?!- chiese Rodrigo :-"Emh gradirei due zollette ,mi piace molto dolce il thè!"- a quelle parole il giovane si alzó prendendo il composto dolce al palato e glielo porse al curato:-"Allora di cosa stavamo parlando padre?"- "Stavamo parlando della partita che ci sarà sabato"- :"Ah ,Giusto! Staró nella squadra avversaria di Renzo Tramaglino!"-:" Sono sicuró che vincerete !"-:"Mh,non ne sarei sicuro perchè nella squadra di Lorenzo ci sarà anche Azzecca-garbugli e lui è molto bravo".

I due continuarono a discutere a lungo sull'esito dell'imminente partita e così facendo non si resero conto del tempo che stava passando , finchè il curato non ricevette una chiamata da Perpetua, la quale era in pensiero per Don Abbondio e così dopo essersi salutati quest'ultimo lasció la dimora di Rodrigo.

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