CAPITOLO 9

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AVVISO
D'ora in poi cominceró a scrivere al passato per il semplice motivo che è molto più semplice.
Buona lettura.

-Dai vieni a ballare!- mi disse Greg.
Come potevo rifiutare un invito da parte di Greg Sulkin?
Mi alzai e mi diressi in pista con lui al mio fianco. Partì subito un lento, Greg mi cinse la vita con le braccia, ed io portai le mie mani sulla sua nuca. Mi osservò sorridendo, aveva un sorriso così perfetto...
Piano piano, si avvicino fino a...
Bip-bip-bip-bip.
La sveglia.
La spensi sbuffando, realizzando che ciò che pensavo stessi vivendo, era solamente un sogno.
-Troppo bello per essere vero.- borbottai alzandomi dal letto.
Andai dritta nel mio bagno ed entrai nella doccia.
Alla fine la serata di ieri non si rivelò poi così male...
A tavola io, Taylor, Sophia e Dylan parlammo del più e del meno, e dopo ci guardammo un film, mentre i genitori continuavano a parlare di affari nella sala da pranzo.
L'unica cosa che non mi ha entusiasmato, è il fatto che i genitori vogliono portarci a visitare Las Vegas. Non che non mi piaccia Las Vegas, anzi...solo che ovviamente, ci sarà anche Taylor e chissà come andranno le cose. Tralasciando questa cosa, devo ammettere di essermi divertita.
Appena finii di insaponarmi, mi sciaquaii e mi avvolsi nell'accappatoio. Mi asciugai e mi vestii velocemente, visto che avevo ancora venti minuti a disposizione.
Una volta vestita, presi lo zaino e scesi al piano di sotto, per fare colazione.
Feci colazione velocemente e chiesi a Dylan se poteva darmi uno strappo a scuola.
Quella mattina non avevo voglia di andare a piedi, e neanche di prendere il motorino.
Salii in macchina e mi all'acciai la cintura.
-Allora?- mi chiese Dylan mentre accendeva la macchina.
-Allora cosa?-
-Che ne pensi del viaggio a Las Vegas?-
-Bella idea...sai quando si farà?-
-Penso verso novembre. 'Bella idea', anche se ci sarà Taylor..?- mi chiese ridendo.
Lui sapeva della rottura del legame che avevamo.
Annuii.
-Ciao Jen, a stasera.-
-Grazie, a stasera.- lo salutai dandole un bacio sulla guancia.
Scesi dall'auto e mi diressi verso il cancello della scuola.
Vidi Jade a sedere sul muretto, così la raggiunsi.
-Ehii.- mi saluto con sguardo malizioso.
-Ehi.- la salutai ridendo.
-Allora com'è andata ieri?- mi chiese.
-Bene da...- mi interruppe qualcuno.
-Ciao.- disse Emma col fiatone.
-Che hai fatto?- le chiesi.
-Sei mezza di sudore.- aggiunse Jade guardandola da capo a piedi.
-Non mi è suonata la sveglia e ho corso da casa mia fino a qui.- stava riprendendo fiato.
-Il motorino?- le chiesi io.
-È ancora dal meccanico, e i miei erano già usciti. Avrò bruciato mille calorie.-
-Hahahah.- io e Jade scoppiammo in una fragorosa risata per il modo in qui aveva detto l'ultima parte.
-Non c'è niente da ridere!- ci lanciò un'occhiata trucida -comunque com'è andata ieri?- mi chiese.
-Lo stavo raccontando a Jade... tutto bene, verso novembre andremo a visitare Las Vegas.-
-Cosa? Ma è fantastico!- esultò Emma.
-Sii che bello, poi con Taylor...- disse con fare malizioso Jade.
-Appunto! Con Taylor, non vorrei che si peggiorassero le cose...-
-No, secondo me legherete...- ci rifletté su Jade
-Parli del diavolo, spuntano le corna...- disse Emma.
Asher, Josh e Taylor stavano venendo venendo verso la nostra direzione.
Stavano parlando..
-Si, ci sto!- esultò Asher.
What?
-Ciao.- salutammo i ragazzi.
-Ciao belle fanciulle.- disse Asher mettendo un braccio attorno a Jade.
Taylor mi fece un sorriso che io ricambiai.
-In cosa ci stai Ash?- gli chiese Emma.
-Ad andare all'apertura dell'Avalon a Hollywood sabato.-
-Venite anche voi, vero?- ci chiese Josh.
Ci guardammo un attimo e poi io presi parola.
-Ma state scherzando? Ci sarà il pienone e si dovrà fare tre ore di fila.- dissi.
-No, ci lavora mio cugino come butta fuori, ci fara entrare senza problemi.- disse Asher.
-Allora si.- disse Emma.
La campanella suonò e ci dirigemmo all'entrata.
Alle prime due ore avevamo geografia, poi italiano ed in fine due ore di matematica, perfetto.
Mi sedetti al mio posto e la professoressa entrò.
-Buongiorno ragazzi, allora come già avevo anticipato, dovrà essere svolto un lavoro di gruppo...- continuò a parlare senza fermarsi, ribadendo per la milionesima volta gli aspetti principali del Giappone. Presi il diario ed incominciai a disegnarci cose a caso.
Amavo disegnare sul diario, era un modo per dire che quel diario mi apparteneva. Disegnare nelle ore di lezioni mi faceva portare la testa fra le nuvole, non che ammassi disegnare, ma a volte lo trovavo piacevole.
-Jen.- Emma mi dette una gomitata.
-Si?- le chiese tenendo lo sguardo fisso sul diario.
-Guarda la lavagna.- mi disse.
Alzai lo sguardo e non appena vidi la lavagna e ciò che c'era scritto, persi un battito.
Mi girai verso Emma che mi sorrise, e poi verso Taylor che mi fece l'occhiolino.
Ero in coppia con lui per il progetto sul Giappone.
Avrei preso un bel cinque, sicuro.
Con lui non era mai stato semplice studiare, non perché non fosse bravo, ma per il semplice fatto che ti distraeva.
Le restanti ore di lezione passarono lentamente, sopratutto quelle di matematica. I professori spiegavano di continuo.
La campanella che segnava la fine delle lezioni suonò, e tutti gli studenti cominciarono ad uscire velocemente dalla classe.
-Quella ha problemi.- commentò Josh ridendo.
-Davvero.- lo assecondò Taylor.
-Nooo! Devo farmi tutta la strada a piedi, e chi ne ha voglia.- si lamentò Emma.
In effetti aveva ragione, faceva caldo, e per arrivare a casa ci volevano circa dieci minuti, e dopo le stressanti ore di matematica era una sfacchinata.
-Vuoi che ti dia un passaggio io?- le chiese Josh.
-Siii, grazie grazie grazie.- gli saltò a dosso.
Ci salutarono e dopo di che anche Asher e Jade, andarono via con i rispettivi mezzi.
-Per il progetto quando ci vediamo?- mi chiese dolcemente Taylor.
-Facciamo oggi da me?-
-Va bene, ma te sei a piedi?- notò, dato che nella piazzola non c'era il mio motorino bianco.
-Si.- risposi.
-Monta, ti do un passaggio io.- disse passandomi il casco di scorta che teneva nel motore.
Gli sorrisi e mi misi il casco. Salii e mi aggrappati a lui sapendo che sarebbe andato veloce.
E fu così, andò ad alta velocità, ed i miei capelli svolazzarono a destra e a manca.
Una volta arrivati, scesi dalla moto e lo ringraziai.
-Ci vediamo dopo.- gli sorrisi.
-A dopo.- mi disse per poi andarsene.
Entrai in casa trovando solo mio fratello impegnato a cucinare.
-Ciao.- lo salutai.
-Ciao sorellina.-
-Che prepari?- gli chiesi non capendo cosa stesse facendo.
-Insalata di pollo.- disse mettendo quest'ultima in tavola -com'è andata?-
-Bene, dopo viene Taylor per fare un progetto, e a te?- gli chiesi mettendomi l'insalata nel piatto.
-Benissimo, sono mancati due prof quindi siamo usciti prima. Comunque dopo io vado da Jade.- ne era innamorato perso.
-Buona eh.- dissi riderendomi all'insalata.
-Dylan Carpenter è un ottimo cuoco!-
-Che fratello modesto che ho.- ridevo.
Dopo aver pranzato, misi in ordine la cucina, andai sul divano e mi misi al cellulare.
Scrissi un messaggio ad Emma chiedendole come era andata con Josh.
La sua risposta non tardò ad arrivare:
Benissimo! Comunque cos'era quello sguardo stamattina da parte di Taylor?
Gli risposi velocemente:
Nulla dai hahah, comunale dopo viene da me per il progetto.
Mi rispose che poi gli avrei dovuto raccontare tutto nei dettagli, bloccati lo schermo del cellulare e lo posai sul divano.
-Ciao sorellina.- mi salutò Dylan uscendo.
-Ciao fraaaaaa.-
Andai in camera mia al piano di sopra, trovai tutto in ordine, segno che era passata Mackenzie come ogni mattina. Svuotati lo zaino e preparai i libri di geografia per il progetto.
Il campanello suonò, così scesi velocemente le scale e prima di aprire gurdai chi fosse.
Era Taylor.
-Ehi, vieni.- lo salutai.
-Ciao.- mi stampò un bacio sulla guancia.
-Andiamo di sopra, così mi aiuti a prendere i libri.- gli dissi.
Una parte di me era felice che avrei dovuto fare il progetto con Taylor, chissà, si sarebbero potute aggiustare le cose... mentre una no, perché avevo paura che le cose peggiorassero.
Era una situazione nella quale non sapevi cosa sarebbe potuto accadere. Dovevi prenderla al volo e vedere cosa ne sarebbe uscito fuori.
-Sei ordinata.- notò Taylor.
-Mackenzie è ordinata.- lo corressi ridendo.
-Hahahah.- si mise a ridere pure lui.
-Tieni.- gli porsi dei libri.
Presi il pc ed un quaderno, e poi scendemmo al piano di sotto.
Ci accomodammo in salotto cominciando a decidere da dove incominciare.
-Dobbiamo trattare l'argomento dell'economia.- dissi sfogliando delle pagine.
-Si, ho trovato qualcosa di utile su questo sito...- disse scorrendo la pagina.
-Fai copia incolla, poi oltre a questo pezzo ci aggiungiamo qualcosa del libro.- gli dissi.
-Il progetto per quando è?-
-Per questo venerdì.- risposi.
Dopo due ore avevamo finito. Bisognava solamente stampare il progetto e poi studiarlo.
Alla fine lavorare con Taylor si rivelò divertente, si era dato da fare e era venuto fuori un bel lavorino.
Salvai tutto in una cartella.
-Ce l'abbiamo fatta!- esultò battendomi il cinque.
-Si, va solo stampato.-
-E studiato.- disse sbuffando.
-Che caldo.- dissi prendendo un pezzo di carta e sventolandomi.
-Facciamo un bagno in piscina, allora.- propose Taylor.
-Che?-
-Un bagno in piscina, fa un caldo bestiale, e fra un po finirà il bel tempo, quindi meglio godercelo, no?-
Aveva ragione. Stavamo morendo di caldo e un bel bagno in piscina sarebbe stato l'ideale.
-Va bene...- accettai -però tu non hai il costume...- notai.
-Pensi che dispiaccia a tuo padre se prendo un suo costume?- chiese retoricamente.
-Non credo proprio, vieni.-
Andammo al piano di sopra, presi un costume di mio padre insieme ad un asciugamano e glieli porsi, poi andai in camera mia, mi infilai un costume a due pezzi, presi un asciugamano pere ed uscii.
Trovai Taylor seduto sulle scale con il cellulare in mano.
-Ci siamo?- mi chiese guardandomi dall'alto al basso e deglutendo.
-Si, andiamo.-
Scendemmo le scale e andammo fuori.
-Ti dona il costume di mio padre.- gli dissi.
-A me dona tutto.- disse passandosi una mano fra i capelli e sorridendo.
-Modesto il ragazzo eh.- dissi mettendo il mio asciugamano sul lettino.
Andai nello sgabuzzino esterno e presi le due ciambellone, buttandole poi in piscina.
-Hai paura di affogare?- chiese guardando le due ciambelle giganti e ridendo.
-Si, ma tanta.- dissi ridendo.
Ci avvicinammo al bordo e osservai l'acqua, secondo me era fredda... Taylor mi avvolse un braccio al collo e mi avvicino a sé.
-E se ora io ti ci lancio?- chiese guardando la piscina e poi me.
-Non ci provare nemmeno! Sarà fredda l'acqua.- dissi.
-Be, ora si vede se è fredda l'acqua.-
Mi prese a mo di sposa e mi lanciò nell'acqua, senza darmi il tempo di ribadire.
Riemersi e guardai Taylor. Se la stava ridendo.
-Si sta bene buttati.- gli dissi e così si tuffo.
L'acqua non era né calda, né fredda, e si stava davvero bene.
Quando riemerse, si passo una mano fra i capelli bagnati. Aveva degli addominali così perfetti...
-Si sta dieci.- disse Taylor.
-Mi aiuti?- gli chiesi.
Volevo sedermi sulla cimabella gigante, ma non ce la facevo, così Taylor mi prese e mi sollevò, appoggiandomici sopra.
-Grazie.- lo ringraziati e lui mi sorrise.
Si posizionò anche lui sull'altra ciambella, senza punte difficoltà, ovviamente.
-Quanti ricordi in questa piscina...- sussurrai, sperando che Taylor non mi avesse sentito.
Probabilmente quel giorno la fortuna non era dalla mia parte.
-Si, ti ricordi quando si mise lo scivolo sul bordo, per poi cadere in acqua?- ricordò sorridendo.
-Si, e poi lo bagnammo con l'acqua perché non riuscivamo a scivolare.- sorrisi al ricordo.
-Oppure quando una sera accidentalmente cascammo in piscina vestiti.-
-Già hahaha, proprio accidentalmente. Ci prendemmo un bel raffreddore e anche una brontolata.-
-Si, ma ne valse la pena.-
-Che tempi...- dissi ricordando tutti i bei momenti passati insieme.
Taylor si spostò dalla ciambella gigante e la tolse dalla piscina.
-Che fai?- gli chiesi ridendo.
-Monta sulle spalle.- mi ordinò.
Scesi dalla ciambella gigante e come Taylor la tolsi dalla piscina.
Andò in apnea e io mi misi a sedere sopra le sue spalle.
Camminò fino a dove l'acqua era più profonda e poi mi lanciò.
-Ti è piaciuto?- mi chiese non appena riemersi.
-Si.- gli sorrisi.
Nuotai fino al bordo, al quale poggiai i gomiti. Taylor fece lo stesso.
-Oltre a ricordare quei bei momenti, dovremo ricordare anche questo....- disse avvicinandosi a me.
Si avvicinò ancora di più fino a sfiorare le mie labbra, ma la voce di mia madre ci interruppe. Ci scostammo subito e dopo due secondi che ebbi alzato lo sguardo, vidi mia madre.
-Ciao ragazzi.- ci salutò lei sorridendo.
-Ciao mamma.-
-Ciao Elizabeth.- la salutò Taylor.
-Si sta bene in piscina eh. Tesoro ho visto che in salotto ci sono diversi libri, cosa avete studiato di bello?- ci chiese.
-Abbiamo fatto un progetto sul Giappone.-
-Che bello il Giappone...- aveva girato il mondo lei.
-Taylor ti fermi a cena, vero?- chiese mia madre al ragazzo che avevo accanto.
-Ehm...- guardo me e poi di nuovo mia madre - va bene, grazie.-
-Perfetto, ho intezione di ordinare cibo giapponese. Tuo fratello dov'è?-
-È da Jade.- dissi ciò, lei annuì e se ne andò.
-Io incomincio ad avere freschino, usciamo?- chiesi a Taylor.
-Si.-
Uscimmo dalla piscina e io mi avvolsi nell'asciugamano.
-Che ore sono?- chiese Taylor.
Presi il cellulare e guardai l'ora.
-Sono le sei e mezza.- dissi poggiando il cellulare -direi di farci una doccia, che dici?-
-Si, andiamo.-
Rimisi a posto le mie amiche ciambellone, e dopo di ché andai in casa con Taylor, al piano di sopra.
-Allora la doccia te la fai nel bagno grande che sai dov'è e gli asciugamani sono nel mobile sotto i lavabo.-
-Okay.- disse e poi uscì da camera mia.
Anadai nel mio bagno mi spogliai ed entrai nella doccia.
Cominciai a bagnarmi e poi ad insaponarmi levandomi il cloro dalla pelle.
Taylor aveva provato a baciarmi, si stava comportando in modo diverso da un po e anche Emma me lo continuava a ripetere. era diventato più docile nei miei confronti. Era diverso da sempre...
Uscii dalla doccia, mi asciugai e mi misi l'intimo. Uscii dal mio bagno e andai in camera per vestirmi. Non appena ebbi finito, Taylor bussò alla porta.
-Posso?- chiese.
-Vieni.-
Si buttò sul letto e mi osservo mentre mi pettinavo i capelli.
-Che c'è?- odiavo essere osservata.
-Niente...vuoi no fon i capelli?- chiese dolcemente.
-Stai scherzando, vero? Non ci riusciresti.- dissi.
Si alzò dal letto e venne davanti lo specchio.
-Dammi.- gli porsi la spazzola.
Cominciò a spazzolarmi i capelli senza farmi 'male'. Poi prese il phone e me li asciugò.
-Sono senza parole.- dissi.
Li aveva fatti benissimo.
-Visto?-
-Ti assumeró come parrucchiere personale.- dissi continuando a guardare i miei capelli.
-Ti va di vedere un film?- chiesi a Taylor.
-Si.-
-Vado giù a prendere il pc.- gli dissi.
Scesi le scale di corsa, presi il pc e tornai in camera mia.
-Horror?- chiese Taylor.
-E va bene.- cedetti.
Cercammo su internet il film horror 'non spegnere la luce' in streaming e una volta trovato ci posizionammo sul letto.
Mi avvicinati a Taylor e gli stritolai il braccio per la paura. Quel film metteva i brividi. Eravamo anche a luce spenta cavolo.
Durante il film oltre a stritolare il braccio di Taylor e urlacchiare ogni due secondi, mi ero messa al cellulare per non guardare le scene più critiche.
-È finito siii!- esultai felice.
-Non era mica tanto spaventoso.- disse Taylor.
-Nono.- mi alzai dal letto -secondo te è pronto?-.
-Ragazzi è pronto.- gridò mia madre dal piano di sotto.
-Direi di si.-
Scendemmo al piano di sotto e dopo aver salutato mio padre incominciammo a mangiare.
-Ti piace Taylor?- gli chiese mio padre.
-Molto.- disse lui.
-Che argomento avete trattato del Giappone?- ci chiese mia madre.
-L'economia.- rispondemmo all'unisono.
-L'avete già studiata?- prese parola mio padre.
-Ancora no.- risposi io.
La cena passo velocemente dopo il terzo gradi dei miei genitori. Erano fatti così: si interessavano, a volte anche fin troppo, alle cose. Parlammo di ciò che avevamo fatto oggi, mio fratello ci raccontò della sua giornata scolastica nella quale non aveva fatto quasi nulla, insomma ci scambiammo diverse chiacchiere.
-Grazie mille della cena.- ringraziò Taylor sull'uscio della porta.
-Figurati, è un piacere averti con noi.- gli disse ma madre.
-Salutami tuo padre.- aggiunse mio padre.
-Certo, ciao ragazzi.- dette una pacca sulla spalla a Dylan e un bacio sulla guancia a me.
-Ciao.- lo salutammo noi.
Detti la buona notte e me ne andai in camera, sprofondando in un sonno profondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2016 ⏰

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