Ero davanti a scuola, con le cuffiette nelle orecchie, mentre ascoltavo "Don't let me down".
Mi guardavo attorno annoiata, scrutando per bene le facce di tutti gli studenti presenti davanti a me.
Erano tantissimi, 300 minimo.
Cercavo il viso tranquillo e rilassato di Eleonora, che fin ora è stata l'unica a farmi rilassare solo guardandomi.
Purtroppo però non lo trovavo, ed era anche inutile cercarlo: quella mattina mi aveva mandato un messaggio per avvisarmi che non sarebbe venuta a scuola oggi, per colpa di Antonio, un nostro compagno, che le aveva letteralmente starnutito in faccia, attaccandole un virus che poi è peggiorato.
Erano ormai quattro giorni che stava a casa, ed io mi sentivo terribilmente sola.
Ele è sempre stata l'unica persona ad avermi capito veramente, ed essere rimasta al mio fianco in tutte le situazioni.
Era la mia complice, la mia spalla.
Da quando la conosco ho sempre fatto tutte le cose con lei, dalle più tranquille alle più pazze.
Era molto divertente stare in sua compagnia, non per niente era piena di amici e conosceva quasi tutti la scuola.
Esattamente il contrario di me, che (da quando è successo il fatto della discoteca) sono sempre più timida e riservata, e molte volte scontrosa.
La canzone finì, e decisi di mettere a posto gli auricolari e prendere il mio posto in classe, dato che sarebbe suonata a breve.
Quando entrai nella mia aula, la 4° B, notai subito che erano già entrati quasi tutti, e rimanevano solo banchi a due con un posto già occupato e uno libero.
Nonostante conoscessi molto bene i miei compagni, non avevo legato particolarmente con nessuno di loro.
Infatti cercavo sempre o un posto vicino a Eleonora, oppure da sola in un angolino della classe.
Oggi però erano tutti a due, e quindi decisi di mettermi accanto a Leonardo, Leonardo Cecchi.
Quel ragazzo era la cotta stratosferica di Eleonora, ma non era come gli altri ragazzi.
Era semplice, non se la tirava, abbastanza simpatico ed estroverso.
Appena mi sedetti mi rivolse un sorriso, ed io ricambiai per non sembrare una di quelle ragazze che già di prima mattina sono arrabbiate col mondo. Anche se in realtà lo ero, non avendo nulla da fare.
Ma lo facevo solo per Eleonora, perché lui sapeva bene che io ero la sua migliore amica, e dato il carattere che ha lei, magari Leonardo avrà pensato che noi due fossimo piuttosto simili.
Così per non spaventarlo con il mio caratteraccio, gli chiesi cosa avevamo alla prima ora.
-Ora abbiamo Chimica, Beatrice.- Disse. -Sai come mai Eleonora non sta venendo a scuola?-
-Si, è ammalata. Oggi la vado a trovare, poi ti faccio sapere come sta.-
-A che ora vai da lei?-
E che cavolo te ne frega?
-Alle 15, perché?-
-Se non è un problema mi unisco a te, vorrei vederla di persona. Ti dispiace?-
Si, e tanto.
-No figurati, ci vediamo là.-
Dopo aver concluso quell'inutile conversazione, entrò il prof, e le ore passarono veloci.
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Elevator || Beatrice Vendramin
Storie d'amoreSono sempre stata una ragazza semplice, tranquilla e dolce. Ora però è tutto cambiato. Ho paura di tante cose, ma se mi fai arrabbiare te ne penti di sicuro. Dico sempre le cose in faccia, e sono sincera con tutti. L'unica capace di tenermi a bada...