Ho evitato il ragazzo dagli occhi blu per tutto il giorno,non sono scesa neanche in spiaggia e con Camilla e Margherita siamo andati a pranzo al ristorante in piazza,alle quattro devo incontrarmi con Lorenzo,vicino al bar davanti al municipio,stasera alle 7 partiamo,per fortuna non devo prendere il pullman grazie ad Alfredo che ha la macchina avendo preso da poco la patente.
Il bar si trova sulla via principale dove numerosi alberi secolari mi proteggono dal sole troppo forte,Lorenzo è appoggiato su un muretto,ha i muscoli in tensione e ad ogni suo movimento la maglia blu si restringe,gli occhi neri come la pece mi cercano e dopo vari secondi si posano su di me,mi abbraccia e sorride
-Ciao Ali,ti voglio portare in un posto!-
esclama guardandomi divertito
-Dove?-esclamo curiosa
-Vedrai!-mi dice passandomi il casco
-Non amo le sorprese,la curiosità mi divora dentro!-
dico,forse così mi dirà qualcosa, non mi risponde,i suoi capelli si muovono con il vento,le mie mani stringono forte il suo addome,corre veloce questa volta,la stradina costeggia il mare,è leggermente in salita
-Quanto manca?- chiedo dopo una ventina di minuti,ormai siamo in mezzo ai campi,nella natura,vedo solo ed esclusivamente alberi e terreni
-Siamo quasi arrivati,poi dobbiamo proseguire a piedi-mi dice,aumenta la velocità e sono costretta a stringermi ancora più forte a lui.Sono completamente rannicchiata quando spegne il motorino e mi prende la mano
-Oltre il campo,c'è quello che voglio mostrarti-mi guarda negli occhi,saliamo e ciò che ho davanti è un panorama bellissimo, il ruscello è piccolo ma l'acqua scorre veloce provocando un sonoro rumore,agli argini numerosi cespugli
-Qui è stupendo!-lo abbraccio forte,amo i ruscelli,mi ricordano lui ma,in modo positivo, lui amava questi paesaggi,gli piaceva pescare i pesciolini durante i nostri periodi di campeggio,il ruscello è piccolo,puoi controllarlo,forse,il mare no,ti ammalia con la sua immensità e poi ti tradisce, ti inghiotte e ti porta via con sè,Lorenzo mi sventola una mano davanti agli occhi
-Scusa,stavo pensando!-dico arrossendo,ha portato una coperta,stiamo lì per circa due ore,dopo siamo costretti a tornare perché devo partire,non ha provato a baciarmi,ci sono rimasta male anche se non avrei acconsentito,mi godo questi ultimi momenti con il vento che mi accarezza la pelle sul motorino.Davanti casa c'è già la macchina di Alfredo pronta,guardo Lorenzo
-È arrivata l'ora di salutarci!-
lui scende dal motorino e mi bacia sulle guance
-A quanto pare!- dice grattandosi la nuca
-Mi ha fatto piacere conoscerti- gli dico con voce sincera
-Addio,Ali,sei davvero una bella persona!-mi dice infilando il casco
-Forse ci rivedremo,forse no!-gli dico,lui sorride e va via.Lorenzo ha una luce negli occhi particolare,ti trasmette tranquillità con pochi gesti o sguardi e non ha mai alcune pretese.
Entro in casa e noto i bagagli sulle scale
-Stiamo andando?-domando a Milla
-Pensavo non tornassi più!-esclama Alfredo prendendo le valigie
-Scusa,abbiamo fatto un pò tardi!-dico prendendo il borsone
-Perchè cosa avete fatto?-mi chiede Margherita con tono provocatorio mettendoci in macchina,la mia risposta è bloccata dalla visione di una bionda con curve mozzafiato che si appoggia allo sportello e saluta calorosamente Leo,Camilla fa con la mano gesti di coniati di vomito e io confermo sempre di più la mia opinione.
Siamo tutti in macchina,Margherita mi sollecita nuovamente
-Allora Ali,cosa avete fatto?-Milla ridacchia
- Nulla!-esclamo alzando la voce e muovendo le mani,tutti scoppiano a ridere tranne Leo che non mi ha degnato di uno sguardo.Il viaggio continua tranquillo,quando arrivo a casa trovo solo mio padre in salotto
-Oh Ali,sei tornata?Come è andata?-
mi chiede alzando gli occhi dal giornale
-Bene!La mamma?-domando prendendo un bicchiere d'acqua
- Al cimitero!-risponde sospirando
-Da quando sono andata via, è stata tutto il giorno lá,vero papà?Ma forse nemmeno tu sei stato a casa in questi giorni,papà tu la vedi come è diventata,non si preoccupa di nulla più,nè di me nè di te- inizio ad urlare- io non ce la faccio più! Tu sei sempre al lavoro e lei c'è sempre ma è come se non ci fosse mai,quasi come se fosse scomparsa quella notte ,con lui!-
una lacrima mi riga il viso
-Alice,non urlare,tua madre è una donna fragile e reagisce così a queste situazioni-
ogni volta è la stessa storia,lui la difende ma non la aiuta
-Sono passati due anni,due anni,non due giorni o due settimane ma due anni e lei peggiora sempre di più,si chiude nella sua stanza e piange,ha sempre gli occhi rossi,ma la vita continua, il tempo scorre,non si è fermato con la sua morte ma lei si! Non so per quanto tempo ancora resisterà!-
dico apertamente tutto ciò che penso,grido,sempre più forte come se alzando la voce potessi migliorare qualcosa, essere compresa finalmente, salgo velocemente le scale,non aspetto la risposta di mio padre che farebbe solo più male.Sbatto la porta,mi cambio,indosso una felpa grigia e dei jeans lunghi,prendo lo zaino e apro la finestra,c'è una scala di legno che mi permette di scendere giù in strada.
Ormai è buio,non c'è nessuno
tranne le macchine che sfrecciano,la via è illuminata da pochi lampioni,metto il cappuccio e le cuffie e proseguo verso la mia meta,per la rabbia non ho nemmeno cenato,infatti decido di fermarmi al carrellino dei panini,sento uno sguardo su di me,mi volto ma non vedo nessuno
-Ecco a lei il resto signorina!-mi dice il signore,ringrazio e proseguo.Ho scoperto questo posto quasi tre anni fa,in una delle mie abituali corsette serali,l'edifico si trova dietro la scuola media,prima era una fabbrica ora è totalmente abbandonato,di solito non amo i posti cosí ma il panorama che si vede dal tetto è stupendo e quando ho bisogno di pensare o stare sola vengo qui.
L'ingresso è bloccato da tavole di legno che sono facilmente spostabili,tramite una grande scala si arriva alla porta del tetto che sembra bloccata ma in realtà ha sola un'apertura particolare,sento un rumore leggero,come dei passi ma non vedo nessuno,mi siedo per terra e ammiro le mille luci,con una piccola torcia illumino le pagine del libro che sto leggendo che alterno alla scrittura,ormai sono due anni che ho un diario,la psicologa all'ultima seduta mi ha consigliato di scrivere tutto quello che penso per sfogarmi.
Nessuno sa della mia situazione attuale,della mia famiglia,di lui,delle notti insonni e delle lacrime trattenute,ho accennato qualcosa solo a Margherita,all'inizio,proprio dopo il trasferimento.
Dopo la sua morte mi sono ripromessa di essere forte,di dover vivere per due,di aiutare i miei genitori,di non lasciarmi andare,spesso è difficile,ma ormai davanti agli altri riesco a farlo,una promessa rimane una promessa.
Se dovessi chiedere ad un ragazzo della mia scuola un parere su di me,direbbe che sono una persona carismatica e felice,piena di sogni ma un pò fra le nuove,insomma Alice nel paese delle meraviglie dimenticate ma,spesso l'apparenza inganna.
I miei pensieri sono interroti da una presenza,un'ombra dall'altro lato del tetto,noto la luce di una sigaretta e sento l'odore aspro del fumo,mi volto impaurita
-Non pensavo fossi cosí intraprendente!-
l'ombra assume una voce a me nota
-Non sai nulla di me!-
rispondo secca,avvicina lentamente la sigaretta alle sue labbra,poi mi guarda -Sei tu quella che non vuole farsi conoscere-tolgo il cappuccio
-Come sei arrivato qui?-spegne la sigaretta sul muretto
-Ti ho seguita!-si avvicina e si siede affianco a me
-Di bene in meglio,ora ho anche uno stalker!-dico esasperata, faccio per alzarmi ma lui mi ferma,mi blocca per un polso,è ancora seduto ,io lo guardo dall'alto
-Smettila di fare così, di scappare,di mostrare solo il tuo bianco agli altri!-sta quasi urlando
-Lasciami!-le sue dita aumentano la presa
-Non sai niente,Leo-mi lascia il polso,lo guardo negli occhi
-Non sai niente!-
ripeto di nuovo,questa volta scandendo bene le parole.Corro per le scale,per le strade di una città che non mi ha mai capita,corro al buio,quel buio che temo,quel nero che mi affascina e spaventa, che rivela la mia parte peggiore,che mostra le mie debolezze.
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Di me e di te
Teen FictionLeo e Alice. Lui,scontroso e distante. Lei,sognatrice ad occhi aperti e un cuore grande. Non si conoscono se non di vista,frequentano lo stesso liceo. Due segreti da nascondere,silenzi ed emozioni,dolori e sofferenze. Un amore dietro l' angolo,un am...