Chapter 6

19 3 1
                                    

Scusate il ritardo🌞

Settembre,una fine o un inizio?
L'aria fredda delle sette mi fa tremare,alla fermata del pullman due ragazze stanno parlando fra di loro,un ragazzo con il cappuccio ascolta della musica,sono seduta su una panchina,la felpa chiusa e lo zaino sulle gambe.

È il primo giorno di scuola, ho un'ansia terribile,dicono tutti che il terzo anno sia il più difficile,il bus è in ritardo,la scuola dista un'ora da casa,è un edificio antico,il cortile immenso accoglie gli studenti,c'è un mormorio generale di rimpianto e tristezza per la fine dell'estate.

Dietro il muretto,al lato della palestra sento le voci dei miei amici,fin dal primo anno la mattina ci ritroviamo qui,è un posto isolato e nascosto
-Io non ce la posso fare,un altro anno mi distruggerà!-
la voce di Federico risuona fra le altre,saluto Margherita,è seduta spalle al muro,Andrea e Milla non sono ancora arrivati
-Io vorrei solo tornare nel mio letto- esclamo nervosa,la mattina sono un pò suscettibile
-Andiamo a prenderci un caffè- Margherita mi aiuta ad alzarmi e insieme a Federico ci avviamo al bar
-Tre caffè,grazie!-mi alzo sulle punte per far notare la mia mano al cameriere
-C'è un tavolino libero-Federico mi indica un tavolo vicino alla finestra
-Dai,cammina,se lo prendono se non ci muoviamo!-
Margherita ci spinge ed incita a muoverci.

Sento una mano sulla spalla,mi scuote leggermente
-Buongiorno Alice!-
Alfredo sorride a trentadue denti, mi abbraccia
-Sei così euforico di prima mattina!Beato te- lo guardo sospirando
-È il mio primo ultimo giorno di scuola!- veniamo interrotti da Milla che mi abbraccia,Andrea la segue
-Allora sei pronta per l'inferno?-
Milla ridacchia mentre io alzo un sopracciglio.

Dopo aver fatto colazione,il suono della campanella mi fa realizzare che realmente sto per tornare a scuola.

L'aula è piccola ma soleggiata,siamo pochi in classe,molti ci hanno lasciato nel corso degli anni,le ore passano con lentezza,io ho solo molto sonno,non aspetto che la campanella finale.

Sento chiamare il mio nome, un bigliettino di carta viene lanciato verso il mio banco,cade vicino lo zaino del mio vicino di banco,Aldo,un ragazzo misterioso ed introverso,di poche parole e non molto simpatico

"Oggi a casa mia,cioccolata e film?"
firmato Milla

La professoressa di storia sta parlando, spesso mi guarda,cerco di non far notare il biglietto

"Ottimo,scelgo io il film!"
le scrivo e glielo lancio.

All'uscita c'è tantissima gente,un fiume di persone con un'unica destinazione che non vede l'ora di abbandonare l'edificio,mentre esco mi scontro con un ragazzo,la spallata è forte,deve essere muscoloso,alzo lo sguardo e sbianco,Leo è davanti a me con uno zaino rosso,mi sorride e sorpassa,la mia  testa si volta nella sua direzione,questa notizia mi ha sconvolta,pensavo di non rivederlo più e invece per altri 9 mesi potrò ammirare il suo bel faccino.

Alle tre devo andare a casa di Milla,sarà un pomeriggio di totale divertimento, faccio una ricerca veloce di film da vedere e scelgo 'Into the wild',la trama sembra davvero carina.

Il cielo non è sereno,le nuvole sono grige, porto l'ombrello con me,devo raggiungere la casa a piedi e non vorrei trovarmi sotto un diluvio senza nulla con cui ripararmi.

Il film è iniziato da poco,siamo sotto una coperta con una ciotola di pop corn e della cioccolata calda
-Dov'è tuo fratello?-chiedo a Milla
-Ho bisogno di lui per il corso all'ospedale-
Per tre mesi seguirò un corso che mi permetterà di lavorare ed aiutare dei bambini con difficoltà,non vedo l'ora!
-È uscito con un amico,dovevano vedere una macchina!-
mi alzo per prendere altre patatine, ormai sono finite
-Quando inizia il corso?-
-Fra due settimane, tuo fratello mi deve dare gli orari-
Il film ormai è quasi finito, io e Milla  parliamo di Andrea,dei suoi genitori che sono sempre in viaggio e della gita che faremo in una meta ancora sconosciuta.

La stanza di Milla è davvero ampia,ha un letto matrimoniale e una grande scrivania in legno,una cabina armadio gigante e una parete interamente ricoperta di foto,c'è anche una nostra foto di Capodanno dove siamo abbracciate,lei sorride e io ho una faccia buffa,poi altre in piscina,al mare e anche a scuola
-Erano le sei di mattina,avevi le bolle ai piedi a causa delle scarpe-
Milla ricorda quel momento in modo nitido
-Tu invece eri ubriaca!- dico ridendo
-Barcollavi e avevi vomitato tutto in bagno!-ormai ridiamo come pazze ricordando i vecchi tempi e tutto quello che abbiamo combinato.

-Sono a casa!-la figura di Alfredo ha aperto la porta,è davanti a noi in tutto il suo splendore
-Ciao Ali,non sapevo ci fossi anche tu!-mi alzo e lo saluto
-Mi devi dare gli orari per il corso-
-Si,dopo te li stampo!-mi accarezza i capelli -ora devo scendere,giù c'è un mio amico- ci dice e se ne va.

Dalla camera sentiamo varie risate,la televisione ad alto volume e voci molto forti,alle otto devo tornare a casa,possibilmente prima di mio padre.
-Mandami le foto allora!-io e Milla stiamo scendendo le scale
-Si!Appena arrivo a casa-
Alfredo ci vede e mi viene incontro
-Ecco il foglio, torni a casa a piedi?-
Metti a fuoco la figura che si sta alzando dal divano,mi perseguita, è impossibile!
-Ciao Leo-Milla lo abbraccia calorosamente,lui le fa un occhiolino
-Ciao-mi dice freddo,io saluto con la mano
-Leo,puoi accompagnarla?Casa sua è di strada- Alfredo con queste parole mi fa perdere un battito,inizio a balbettare dei no insicuri,alla fine Leo accetta e io vengo costretta da i due fratelli che non vogliono farmi tornare a casa da sola.
Salutiamo i ragazzi e proseguiamo per il vialetto in silenzio,cerco di non guardarlo,dovevo insistere di più.
Apro la portiera e la sbatto leggermente involontarieamente
-Non sbattere la portiera- mi urla Leo
-questa ragazza è un gioiellino!-
-Fissato- lo guardo e incrocio le braccia -io non volevo accettare questo passaggio-
-Perché?Cosa ti ho fatto ragazzina?- ha un tono più calmo quasi duro
-Sei antipatico e superficiale- lo sfido con lo sguardo
-Tu dici sempre le stesse cose,ma io non te lo faccio pesare!- mi dice ridendo.

La macchina va veloce,siamo quasi davanti casa,dopo la sua riposta ci sono stati attimi infiniti di silenzio,lui con gli occhi dritti sulla strada e la mani strette al volante,io persa nei miei pensieri
-Perché sei così restia a conoscermi?-le sue mani stringono maggiormente il volante
-Non mi piace affezionarmi alle persone-lo guardo negli occhi,si ci può annegare dentro e io non ho la forza per resistere e salvarmi
-Prima o poi dovrai stabilire un contatto con qualcuno- sta rallentando -la solitudine è una bestia che ti divora,sei in equilibro precario,l'attimo prima sei su,l'attimo dopo sei caduta nel baratro-
le sue parole scorrono veloci, sono cariche, piene di significato,gli occhi sono ormai umidi
-La solitudine ti salva,ti aiuta salvare gli altri da te-
ormai siamo fermi già da un pò,scendo dalla macchina dopo aver salutato questo ragazzo che crea in me un vero e proprio caos.
-Oggi sei bella,davvero!- è sceso dalla macchina e mi ha fatto girare verso di lui -Come sempre- continua.
Uno di fronte all'altro, occhi negli occhi,il mio respiro è irregolare, la sua mano mi accarezza la guancia destra,siamo vicini,troppo vicini
-Vuoi entrare?-dico senza pensare.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 17, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Di me e di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora