Come ogni giorno il fiore si schiuse con il calare della luce. I suoi petali bianchi si aprirono per dare fiato al pistillo dal colore della luna. La sua bellezza prese il sopravvento nel buio del giardino quasi si vergognasse nel farsi rimirare durante le ore diurne. Sembrava non credere alla meravigliosità contenuta nei suoi colori tenui, nella fragilità dei suoi petali quasi trasparenti ai raggi lunari. Era proprio lì la sua magia, nell'incoscienza della sua grandezza, nel dubitare della sua bellezza. Ma nella notte restava il fiore tra i fiori, amato solo da chi sapeva cercare e che non si fermava a guardare, di giorno, giardini di ogni colore e profumo.
Quel fiore lo avevo trovato, timido e nascosto, nella sua notte più buia, spaventato e solo, e ho iniziato ad amarlo quando ogni sera si schiudeva per me. A quel fiore volli dargli un nome, un nome che divenne parte del mio cuore.
Quel fiore si chiamò Miriam.