Percy

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Stava per arrivare l'intervallo della terza ora.
Le parole di Annabeth gli erano frullate in testa per tutte le tre ore iniziali.
E quindi aveva preparato un discorso da fare a Clarisse, sul fatto che lui avrebbe potuto benissimo avvertire le 'autorità', e che il bullismo è dovuto a insicurezze psicologiche.
Sperò che 'insicurezze psicologiche' esistesse come parola.

Uscì dalla classe di informatica per ultimo(il duo promo errore) e con cautela si guardò intorno.
Sospirò di sollievo.
Nessuna grossa e brutta allieva dell'ultimo anno.

-Ehi ehi ehi! Eccomi qua! Puntuale come sempre! Cosa potremmo fare quest'anno?- Gli si era avvicinata con fare minaccioso e un sorriso diabolico.
Clarisse era alta almeno un metro e novanta, lui a mala pena arrivava a uno e ottantadue.
Deglutì rumorosamente.
Intanto tutti gli studenti erano entrati nelle loro classi.
Rimaneva solo Larry il bidello e, con i suoi settantun anni, non era per niente utile.

-Ma certo! Viaggetto nel gabinetto!*

Lo prese per la collottola e lo trascinò di forza fino al bagno delle ragazze.
Lui si fece forza- C-Clarisse, io...IO DIRÒ TUTTO AL PRESIDE!

Lei rise, e lo spinse verso il bagno delle ragazze.
-Ha-hai sentito quello che ho detto?

-Se lo farai, pivello- grugnì lei- ti verrò a cercare a casa tua. Tanto so dove abiti, chi pensi ti abbia inzuppato il pacco per il tuo compleanno?

E scoppiò a ridere.
Percy smise di dibattersi.
Alzò lo sguardo e guardò quel mostro negli occhi.
Perché era questo ciò che era.
Un mostro.

-Sei stata tu?- domandò flebilmente.
-Ma sei sordo oltre che stupido?
-Sei stata tu.- stavolta non era una domanda, era un sussurro.

I suoi occhi verde mare preannunciano una tempesta.
Quel pacchetto...
Quel pacchetto era da parte di suo padre.
Gli mandava solo il regalo di compleanno e di Natale.
E Clarisse gli aveva negato anche questo.

Intanto la castana gli aveva messo la mano sulla nuca, per mettergli la testa nel cesso.
Lui pensò solo ad una parola.

Basta.

Si sentì attraversare da una specie di freddo, all'altezza del petto, e una strana forza lo scaraventò dalla tra parte del bagno, poi, tutti i gabinetti esplosero.

Pezzi di ceramica che volavano ovunque, acqua da tutte le parti, un dolore al braccio e Clarisse che strillava.

Percy fu solo in grado di pensare "Ma cos?" Che un insegnante urlò e chiamò a gran voce aiuto.

Solo dopo Percy si sarebbe reso conto che quella cosa che quel giorno lo aveva colpito in testa con un pezzo di water, un giorno avrebbe salvato la vita sua e di molta altra gente.

*preso dal cartone Marvel Ultimate Spiderman: "Viaggetto nell'armadietto" detta da Flash Thompson 

)N.d.A.(

Allour, questa storia la aggiornerò non molto spesso

*Ma quando mai aggiorni le tue storie spesso?*

~Zitta coscienza~

Ebbene, dopo l'uscita non molto felice sui pezzi di water, ecco il nuovo capitolo!
Vorrei la vostra opinione, grazie a chi lo farà!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 17, 2016 ⏰

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