4. Sean

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La neve si stava facendo più fitta.

«Dovremmo attendere ancora un po'.» Le labbra di Fred erano viola come l'aurora nel cielo. «Questa bufera potrebbe rallentarci.»

"Se non ci muoviamo adesso, tanto vale rassegnarci." Sean si tastò la barba mentre scrutava l'accampamento in fondo all'altura. Gli uomini di Brenden Glover erano impegnati a smontare le tende e a caricare le ultime casse di viveri sui carri. Due soldati stavano ricontrollando su una carta il percorso da seguire per raggiungere la capitale.

«Sono diretti a Northleach» sentenziò il comandante della Milizia Imparziale. «Farseli scappare ora vuol dire salutare per sempre i rifornimenti. Abbiamo trascorso due giorni nella foresta ad aspettare l'occasione giusta per attaccare. Non ci sarà momento migliore di questo.»

«Il ghiaccio sarà un problema» osservò Ric titubante.

«Non se lo useremo a nostro vantaggio.» Sean si volse verso i tre novizi che si erano uniti alla compagnia. «Lasciando le balestre ai ragazzi, avremo una buona copertura dall'alto della collina. La sfrutteremo per cogliere di sorpresa i tirapiedi del governatore e costringerli a combattere in campo aperto. Non dovrebbe essere difficile liberarsene.»

«Sei cosciente di ciò che accadrà se falliamo?»

"Fin troppo bene." La Milizia Imparziale poteva contare su abili combattenti e armi ben lavorate, ma non aveva nulla di proprio con cui nutrirsi. Qualsiasi alimento della sua tavola proveniva dalla casa di un lord del posto o dai bauli del signore del Nord. Rinunciare a rubarlo avrebbe significato morire di stenti.

«So a cosa andiamo incontro in caso di sconfitta» affermò il comandante. «Abbiamo bisogno di qualcosa con cui placare la fame, e vi assicurò che l'otterremo. I rifornimenti che vedete laggiù saranno nostri prima di mezzogiorno, ma dovete fare come vi dico. Chiaro?»

Fred e Ric si scambiarono uno sguardo d'intesa. I loro corpi tremavano come foglie sotto il sole sbiadito del primo mattino. Nemmeno la pelle dell'orso che avevano ucciso il giorno prima riusciva a scaldarli. Ogni loro respiro si trasformava in vapore non appena richiudevano la bocca.

«Se siete tutti d'accordo, andate a prepararvi.» Sean si avvolse il volto con una sciarpa nera, lasciando scoperti soltanto gli occhi marroni. «Assicuratevi che la vostra lama sia affilata. Ci sarà parecchio sangue da far versare oggi.»

Quando le guardie del governatore Glover si rimisero in marcia, ciascun membro della Milizia Imparziale si sistemò nel punto concordato. Le reclute si posizionarono con balestre e faretre in cima alla montagnola, mentre Fred e Ric si infilarono con il proprio comandante nei cespugli a lato della strada. La neve, candida e abbondante, offriva loro un ulteriore nascondiglio.

"Che i Cinque ci sostengano." Sean mise la mano fuori dagli arbusti come segnale d'inizio per l'assalto. Dalla sommità del colle, le matricole scagliarono tre frecce contro gli uomini di scorta al primo carro. Due di loro morirono sul colpo, il terzo riuscì a rifugiarsi sanguinante dietro una ruota. Una coppia di arcieri smontò dal pianale della cassa, dando tempo ai soldati del secondo mezzo di impugnare le proprie armi. I guerrieri del governatore cominciarono a rispondere al fuoco dei balestrieri, cercando di identificarli in mezzo al nevischio.

«È ora» annunciò il comandante alzandosi e sguainando la spada.

Alle parole del loro leader, Fred e Ric si lanciarono contro i nemici della Milizia. Il primo piombò addosso a un lanciere dalla corporatura scheletrica, bloccandolo a terra con il proprio peso; il secondo si scagliò sui due cocchieri, intenti a recuperare degli archi con cui difendersi. A Sean toccò il più grosso del gruppo: un individuo mastodontico, la mascella squadrata, il torace di un toro. L'armatura di ferro nero lo rendeva ancora più spaventoso.

«Maledetto brigante!» urlò estraendo il suo spadone.

Il comandante evitò il colpo per un soffio. Si ritrovò a rotolarsi sul sentiero, il fiato corto, i vestiti imbiancati. Riuscì a rimettersi in piedi giusto un istante prima del secondo fendente, energico come l'artigliata di un leone. Cercò di ripulirsi le orbite dalla neve, ma l'avversario gli fu di nuovo davanti.

«Non ti hanno insegnato a pulirti dopo la vittoria?»

"No, ma ho imparato a guardarmi sempre le spalle." Le frecce delle reclute trafissero il petto del gigante, spingendolo a voltarsi nella loro direzione. Sean colse l'occasione per colpire l'uomo al collo e decapitarlo, facendogli volare la testa tra i cespi.

«Mi ricordavo fossi più bravo.» Fred diede una pacca amichevole alla schiena del comandante. «Un anno fa avresti tagliato a pezzi quel mostro come un tacchino. Ti stava simpatico?»

«Non scherzare. State tutti bene, piuttosto?»

«Uno dei ragazzini si è ferito alla gamba» disse Ric aiutando il novizio. «Non so come, ma un bastardo è riuscito a beccarlo dall'altro lato della strada.»

«Sicuri che nessuno sia fuggito?» chiese Sean riponendo la lama nel fodero.

«Sicurissimi. Nove scagnozzi erano e nove cadaveri sono.»

«Bene, seppellite i morti e ricoprite le tracce di sangue. Non voglio una sola prova del nostro passaggio.»

Mentre gli altri seguaci della Milizia ripulivano la via, il comandante si avvicinò insospettito al secondo carro destinato a Brenden Glover. Al contrario del primo, il letto del mezzo non era occupato da casse e barili, ma da un'imponente struttura metallica coperta da un telo grigio. Soltanto con un'occhiata più attenta, Sean capì che si trattava di una gabbia.

"Non credevo che ci fossero dei prigionieri..."

Il ribelle sollevò il tessuto cinereo. Appoggiata alle sbarre, una ragazza piangeva in silenzio.

The Wings of TreasonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora