Pov's Cam
-"In verità gli raccontai di Amy, dicendogli appunto che era mia figlia,avevo bisogno di dirlo a qualcuno, lo tenevo dentro da troppo tempo. Quello che è successo è stato quando io avevo compiuto da poco sedici anni. Abitavo a New York e frequentavo uno dei tanti licei che ci sono. Era un nuovo anno di scuola, nuove persone... e tra esse era arrivata una ragazza, si chiamava Sophia, era più o meno alta come te bionda con gli occhi grigi era davvero molto bella e bhe...dire che mi ero preso una cotta è poco. Iniziai a metterle bigliettini nell'armadietto in anonimo, fino a quando non le chiesi di uscire. Quando la vidi seduta al tavolo ad aspettarmi le diedi buca pensavo fosse troppo per me. Dopo aver preso coraggio, precisamente due giorni dopo finalmente la conobbi veramente, ci fidanzammo, non subito, forse era passato un mesetto e qualche settimana... ma dopo due settimane scoprii che lei era incinta, sono stato stupido e troppo preso dalla situazione che mi ero dimenticato le precauzioni.E come ogni ragazzo mi sono comportato da infantile e per un periodo l'ho lasciata sola. Quando capii il mio sbaglio tornai da lei che però non mi volle vedere, aveva un fratello si chiama Jonathan così decisi di contattarlo per far ragionare la sorella ma la sua risposta fu quella di attaccarmi il telefono in faccia, stufo di essere ignorato ho lasciato perdere, continuando a drogarmi e a fare il coglione, avevo accettato di diventare quello che ero destinato a diventare,cioè papà, ma nessuno ha voluto darmi una seconda possibilità e un pò me lo meritavo, alla fine le avevo abbandonate io. Il giorno del parto non essendo stato avvisato da nessuno non mi presentai in ospedale. Ora che finalmente avevo accettato mia figlia... ma quando Amy nacque Sophia ebbe un emorragia e morì in sala operatoria, le fecero un parto cesareo perchè la bambina era podalica... mi chiamarono i suoi genitori dicendo che avrebbero tenuto la bambina, sono corso in ospedale piangendo perchè delle due persone che amavo di più ne era rimasta solo una e quella rimasta aveva bisogno di me più di prima. Ho preso in braccio Amy di nascosto, chiedendo a una delle infermiere di non dirlo a nessuno. L'ho coccolata e il giorno della sua uscita dall'ospedale ho parlato con i genitori di Sophia in persona e ho giurato che mi sarei preso cura di Amy e che potevano venire a trovarla quando volevano cosi la portai a casa..." ormai le lacrime scendevano da sole era doloroso parlarne ma volevo che lei sapesse tutta la verità, volevo sapesse il perchè non avevo accettato di andare oltre con lei quel giorno e volevo sapesse di mia figlia.
Vidi la sua mano avvicinarsi e chiusi gli occhi pronto per una sberla e invece mi asciugò le lacrime aggiungendo:
-"Non sei obbligato a raccontarmi tutto ora" disse abbracciandomi poggiando la testa sul mio petto.
-"Io devo raccontarti..." e dopo una pausa di silenzio continuai-"così portai via con me Amy per un periodo non le sono stato accanto come avevo promesso, perchè non ero andato in riabilitazione e sentivo il bisogno di farmi, i miei genitori furono obbligati a minacciarmi di portare via anche l'ultima cosa che mi era rimasta. Ma volevo davvero prendermi cura di lei e mi ero impegnato, avevo chiesto ai miei genitori di poter parlare con uno psicologo avevo bisogno di liberami la mente .
Un giorno mi alzai dal letto e decisi di imparare a farle da mangiare, ma la situazione era diventata complicata la tenevo in braccio cercando di calmarla, ma strillava talmente tanto che ho rovesciato tutto il latte a terra, ci riprovai mettendola un'attimo nella culla e ci riuscii. Dimostrai di essere davvero pronto per crescerla, volevo essere il padre di quella bambina a costo di non uscire e perdere gli amici.
Mia madre mi diede una mano, soprattutto nelle ore in cui andavo a scuola, durante l'estate mi cercai un lavoro e guadagnai abbastanza per di trasferirmi qui e per un periodo rimasi da solo con Amy, fino a quando i miei non decisero di trasferirsi insieme a me, per aiutarmi sia con gli studi che con la bambina." Conclusi...
- " e poi ho conosciuto te".
Pov's Ash
Ero stupita da quanto aveva passato, anni senza uscire con nessuno... ma avevo tante domande in testa che decisi di fargliene una.
-"posso farti solo una domanda? Bhe solo se te la senti"
-" tutto quello che vuoi, sto bene. Solo che alcune volte ricordare fa male."
-"dopo che Sophia è morta.." lasciai scendere le lacrime che tenevo dentro, alcuni ricordi presero parte della mia mente ma cercai in tutti i modi di scacciarli.
-"ecco... sei mai a-andato a-a trovarla?" Dico singhiozzando.
-" Non ho mai avuto il coraggio, voglio ricordarmi lei viva, ma a volte mi sento in colpa. Alla fine è e resterà sempre la madre di mia figlia."
-" Ti accompagno io, quando vuoi, farò qualsiasi cosa pur di vederti star bene" dico convinta, qualsiasi cosa per mettergli l'anima in pace.
-" Ash, amore, sto bene, davvero." e vedo le lacrime che sta trattenendo, mi avvicino a lui abbracciandolo mettendomi in punta di piedi sussurrando al suo orecchio:
-"ti amo anche se è successo questo nel tuo passato, tutti facciamo degli errori, di cui non andiamo fieri, ma Amy è uno degli errori più belli che qualsiasi genitore possa avere."
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Il Destino C'entra Eccome [COMPLETA]
RomanceQuesto è il sequel di "forse era destino...". Lui, Cameron , moro , occhi verdi, perfetto. Ha vent'anni. Vive a Los Angeles da qualche anno ma è nato e cresciuto a New York. Ha un passato complicato,con un segreto da nascondere che nel periodo dell'...