Scelte di cuore.

[quattro]

Le settimane ad Hogwarts passavo più in fretta per alcuni e più lente per altri, le lezioni procedevano normalmente ma alla fine arrivò novembre, ci sarebbe stato il ballo d'inverno come annunciato dalla preside e in un mese molti studenti sarebbero tornati a casa dalle proprie famiglie per le vacanze di Natale. 

Ad Hermione però tutto ciò non interessava, al ballo ci sarebbe andata per far contenta Ginny e non di più, mentre durante le vacanze sarebbe rimasta a scuola non potendo tornare dalla sua famiglia. La cosa però non le dava così tanto dispiacere, avrebbe avuto del tempo per se stessa senza i suoi due migliori amici che le chiedevano in continuazione aiuto per i compiti e si sarebbe portata avanti con lo studio, come sempre.

***

Hermione's POV

-Sveglia Herm, tra poco si va ad Hogsmeade!!- mi urlò la rossa tutta contenta, mi pentii subito di aver accettato di fare shopping con lei in occasione del ballo che ci sarebbe stato tra qualche giorno...

-Si ora mi alzo- dissi controvoglia aprendo gli occhi.

La mia amica era esattamente il mio opposto in quel momento, tutta elettrizzata all'idea di comprare un vestito per far colpo sul suo cavaliere perché si, lei aveva un cavaliere: Harry, e dovevo ammettere che erano davvero una bella coppia, lo sfregiato e la piattola come direbbe Draco.

Ma un momento, perché pensavo a Draco? E sopratutto perché lo chiamavo per nome? Ok Hermione calmati perché stai delirando... Sarà perché è mattina... 

Sicuramente questi pensieri poco sani riuscirono a svegliami e a farmi alzare dal letto, nella speranza di non pensarci più.

***

-Questo come mi sta?- mi domandò Ginny uscita dal camerino con l'ennesimo vestito.

Diciamo che lo shopping fine a se stesso non mi ha mai attirato, preferisco comprare qualcosa che mi serva e non solo da mettere per uno stupido ballo e abbandonarlo così.

-Sei stupenda- dissi semplicemente ed era vero, si trattava di un vestitino a ruota che arrivava all'altezza del ginocchio, blu come la notte e con delle perline che luccicavano su tutto il corpetto, non era troppo elaborato ma neanche troppo semplice, le calzava a pennello e poi le risaltava il colore dei capelli e degli occhi.

-Piace anche a me- disse con un luccichio di felicità negli occhi, adoravo vederla felice, sopratutto dopo la guerra e dopo tutto ciò che le era capitato.

-Ora tocca a te- aggiunse con un sorriso a trentadue denti, non avevo scelta, voleva trovarmi un vestito a tutti i costi.

***

-Ginny non ne posso più, mi sono messa mezzo negozio addosso!-

-Questo è l'ultimo te lo prometto, sono sicura che è quello giusto- disse la rossa passandomi un vestito attraverso la tendina del camerino.

-L'hai detto almeno cinque volte questa frase-

-Si ma questo è veramente perfetto, provalo-

***

Alla fine avevo comprato quel vestito, o meglio sono stata obbligata da Ginny a comprarlo... 

-Herm ci sei?- Ron mi stava parlando ma io non ci avevo neanche fatto caso... ero presa dai miei pensieri.

-Si scusa, cos'hai detto?-

-Ti abbiamo chiesto se vai con qualcuno al ballo-

-No, ci vado da sola... In realtà non volevo neanche venire...- risposi seria, così si chiuse il discorso, l'argomento ballo finiva lì e non ne avrebbero più parlato.

A dir la verità sarei potuta andare con qualcuno, avevo ricevuto un paio di inviti ma preferivo andarci da sola anche se forse ero troppo orgogliosa per andare con qualcuno... 

***

Nel frattempo dall'altra parte della sala...

Draco's POV

-Dracuccio vero che noi andiamo insieme al ballo?- di nuovo quella voce assillante della Parkinson che mi martellava il cervello per l'ennesima volta quel giorno.

-Pansy te l'ho detto mille volte che non voglio venire con te, ora lasciami in pace- risposi per poi staccarmi dal gruppo con i miei amici, volevo stare un po' da solo, continuavo a pensare alle parole della professoressa McGranitt. Diceva che la mia media era calata e che dovevo darmi da fare e che se non ce la facevo da solo dovevo chiedere a qualcuno...Sapevo a chi si riferiva ma non avrei mai avuto il coraggio di farlo ma sopratutto il mio orgoglio non si sarebbe mai fatto da parte.