Sono le 20. Lorenzo ed i suoi amici stanno uscendo. "Hai cenato?" mi chiede il mio coinquilino, "Non ancora". "Aspettami allora" dice Lorenzo prima di chiudere la porta dietro di se.
"Sempre più simpatico" penso mentre continuo a scorrere la home di Facebook.
Dopo circa una mezz'ora, sento le chiavi girare nella serratura; il mio coinquilino entra con un paio di buste in mano. "Ho preso la cena" mi dice poggiandole sul tavolo della cucina. "È per farmi perdonare per la scorsa notte. Scusa, dovevo avvisarti". "Cos'è, d'improvviso sei diventato gentile, e mi offri anche la cena?". "Neanche tu sei stata molto amichevole in questi giorni. E smettila di fare l'antipatica, prima che cambi idea e mi mangi tutto questo sushi da solo" dice Lorenzo mentre mi porge la confezione di sushi con un sorriso, probabilmente il primo che mi ha rivolto da quando sono qui.
Ridiamo e scherziamo per tutta la serata. "Sai Lorenzo, ti ho rivalutato. Pensavo fossi un ragazzo strano che se ne stava tutto il giorno chiuso in camera sua a parlare da solo davanti ad un computer; ed invece sei simpatico" gli dico mentre addento l'ultimo nigiri. Lui sorride "Grazie, anche tu non sei male".
Chiacchieriamo per tutta la sera. "Bene", dico trattenendo un sbadiglio, "Sono stanchissima, è ora che vada a letto. Grazie per la cena di stasera". Mentre mi dirigo verso la porta Lorenzo mi chiama: "Ehi, hai mai fatto un giro di Milano?". "In realtà no...", sembrerà strano ma da quando vivo qui, tra le lezioni all'università e lo studio, non ho mai avuto molto tempo per ammirare le bellezze di questa città. Abbassa un attimo lo sguardo, poi guardandomi negli occhi dice "Allora...ehm...domani se non hai da fare, te la mostro". "Certo" dico sorridendogli. "Buonanotte Lorenzo", "Buonanotte".
Mentre vado a letto, mi accorgo che stavo sorridendo. Sembrerà strano ma dopo stasera, credo che questa convivenza non sarà poi così male.
