Il mio coinquilino

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Sono le nove, dopo aver fatto colazione ed essermi vestita esco di casa. Dopo circa una ventina di minuti, arrivo in università.

*****

Sono le due meno venti del pomeriggio e sono appena rientra a casa. Poggio velocemente la borsa sul divano senza far caso a nulla e corro in bagno, non ne potevo più. Faccio per slacciarmi i jeans quando mi accorgo che nella doccia c'era qualcuno. 

Urlo spaventata. "Ma che..." dice una voce maschile. "Esci cazzo" mi urla il ragazzo dall'interno del box doccia. Imbarazzatissima esco dal bagno e mi dirigo verso il divano.

Ok, ho appena conosciuto il mio coinquilino, anche se in un modo imbarazzante.

Passa qualche minuto, sento la porta del bagno aprirsi. "Scusami" dico senza neanche alzare la testa. Sento i suoi passi mentre si avvicina, "Porca puttana, non ti hanno insegnato a bussare se trovi la porta del bagno chiusa, soprattutto se vivi con qualcuno?" Alzo gli occhi scioccata. Cavolo questo neanche mi conosce e già mi parla in questo modo. Mi alzo in piedi e innervosita gli dico "Ti ho chiesto scusa e comunque potevi anche chiudere la porta a chiave. Come potevo sapere che c'eri tu". 

Noto il suo viso contorcersi in una smorfia di rabbia. "Fanculo" mi dice mentre va nella sua stanza. "Coglione".

Arrabbiata prendo il cellulare e chiamo la mia migliore amica, ho bisogno di sfogarmi. "Pronto tesoro" risponde come sempre con un tono allegro. "Non sai cosa è appena successo". Le racconto tutto. "Davvero?" mi dice Arianna. "È davvero un coglione". "Già" rispondo, "Lo conosco da neanche cinque minuti e già mi sta sul cazzo". "Dai tesoro, lascialo perdere". Chiudo la chiamata dopo averla salutata. 

*****

Ormai sono le sette e mezza, non è uscito dalla sua stanza per tutto il pomeriggio. Ogni tanto lo sento ridere o parlare da solo. Perfetto, oltre ad essere antipatico, è anche pazzo. 

*****

Verso le  nove sento suonare il campanello. Guardo dallo spioncino, è un ragazzo con una maglietta rossa ed un cappellino dello stesso colore, ha in mano una scatola di sushi. Apro la porta "Buonasera" dico con tono interrogativo al ragazzo. "Buonasera signorina" mi dice, poi guarda un foglio attaccato sulla scatola  "Cerco Lorenzo Ostuni". Improvvisamente una mano mi afferra la spalla e mi sposta di lato facendomi quasi perdere l'equilibrio, "È per me" dice senza neanche guardarmi. Mi urta i nervi. Prende la scatola di sushi, chiude la porta e torna in camera. 

"Speriamo che questa convivenza non mi faccia uscire di testa" penso mentre mi preparo per andare a letto.




Innamorata del mio coinquilino (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora