Capitolo 3

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Gabriel's POV
Mi svegliai alle dieci del mattino e mi feci una doccia. Quando uscii trovai Irina seduta a guardare la tv.
"Hai fame?" chiesi. Annuì.

"Vuoi andare da Starbucks?"

"Non ho soldi da buttare" rispose acida.

"Tranquilla, offro io" le dico sorridendo.

"Ok, vado a vestirmi" Si dileguò nella camera da letto. Aspettai cinque minuti, rimasi sorpreso dalla velocità in cui ci mise a prepararsi. Aveva una maglietta larga con la spalla scoperta, leggings nero laccato, anfibi e un berretto invernale. Era riuscita a mettersi pure il trucco: mascara e eyeliner.
"Wow"
"Beh? Che hai?" chiese irritata.
"Oltre a essere bellissima, sei veramente veloce per essere una ragazza" dissi. Per un attimo mi sembrava che fosse arrosita ma poi si girò. Disse soltanto:"Andiamo."
Ci vollero due minuti di camminata e presto arrivammo. Non mi parlava, sembrava assorta nei pensieri e non volevo disturbarla, mi aveva avvertito e stavo attento. Ordinò una ciambella e uno espresso e presi lo stesso.
"Siamo di poche parole oggi o no?" chiesi.
"Sì." Tagliò corto.
"Puoi raccontarmi qualcosa di te?" Nonostante avesse detto che oggi era di poche parole, ero troppo curioso.
"No." Fece una pausa. "Dimmi di te" Si girò verso di me e mi persi in quei suoi occhi blu, blu scuro.
"Ma ci senti?"
"Ehm... Sì, ok, cosa vuoi sapere?"
"Sei gay?"
"No, perchè continui a chiedermelo?" dissi un pò arrabbiato.
Esitò. "B-beh, perchè ti sei girato quando ti ho detto che non volevo vestirmi?" disse nascondendo il viso coi suoi capelli scuri e mossi.
Ero un pò sorpreso, mi sembrava ovvio. "Eri in intimo"
"E allora? Scusa ma il mio fisico piace a molti uomini e nessuno si è mai lamentato, non osare a dir..."
"Non intendevo dire che hai un fisico brutto, anzi!" dissi ridendo.
"Ma che sei? Non siamo mica nel diciassettesimo secolo!"
"Io sono così" sorrisi.
"Seriamente?! Ma scopi?!"
"Tranquilla, la mia vita sessuale funziona comunque passiamo a un'altro argomento?" chiesi.
"Vabbè, quanti anni hai?"
"20, potrei sapere invece te?"
"Sei fortunato che ho 18 anni, quindi non c'è problema se vuoi fare certe cose" disse con un sorriso malizioso.
"Sei troppo piccola e ribelle per me, sai?" mentii.
"Non ti credo, ti avverto: io non mi innamoro mai."
"Non lo farò"
"Meglio per te, adesso andiamo"
Uscimmo e andammo dalla signora del condominio.
"Perchè mi ha dato le chiavi, se l'appartamento era già occupato?" chiese Irina
"Non c'erano altri liberi e l'appartamento di Gabriel è abbastanza grande per due persone, quindi se vuoi rimani o sei libera di andartene" disse la signora
"Rimango." Irina mi guardò come per mostrarmi che non chiedeva il permesso a me per restare. Salimmo e lei iniziò a lanciare tutte le mie cose in aria.
"Ehi, ma che fai? Sei impazzita?!"
Irina continuava a ridere. "Sto facendo ristrutturazione, problemi? C'è solo una stanza quindi ti sposterai tu"
"Non puoi aspettare?!" Portai uno dei due armadi in soggiorno e ci misi le mie cose che erano in giro per la casa. Irina era seduta sul tavolo, mi guardava mentre accese una sigaretta.
"No. Non fumerai." le tolsi la sigaretta e la buttai fuori dalla finestra. Si alzò e mi balzò dietro la schiena. "Sei idiota?! Dopo me ne comprerai un nuovo pacchetto!"
"Vuoi che ti butto pure a te fuori dalla finestra?!"
"Se mi butti, verrai anche tu con me! Vuoi fare una prova?"
"No, grazie. Adesso scendi prima che cambi idea"
Scese e mi spinse contro il divano ridendo.
"Sai che pesi un casino?" le dissi apposta.
Alzò il braccio per darmi uno schiaffo ma proprio in quel momento...

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