Nella mia scuola c'è una strana usanza: l'asta dei libri di seconda mano. È comoda per chi non ha abbastanza soldi per acquistare libri di testo nuovi e proficua per chi li rivende.
E poi ci sono io, Ellie Carter, seduta in prima fila da almeno un'ora, con il culo ormai piatto e in attesa che arrivi finalmente il momento di vendere il vecchio libro di matematica di quel genio di Luke Hemmings.
Diciamo che non vado proprio alla grande in quella materia, forse perché sto antipatica alla professoressa Lewis da quando sono entrata in classe, il primo giorno di liceo, e vedendola ho esclamato qualcosa come: "non pensavo fosse il 6 Gennaio!"
Non è una donna capace di comprendere il sarcasmo, la Lewis, e io vivrei solo di quello, perciò è impossibile andare d'accordo, specialmente perché non capisco la differenza fra un'equazione e una disequazione. O la loro utilità nella vita.
Per questo spero di mettere presto le mani sul libro di Hemmings e vedere migliorare i miei voti. Non che mi interessi, ma mio padre sa essere molto convincente con la sua minaccia di spezzare in tanti piccoli frammenti i miei preziosi cd se dovessi prendere anche quest'anno un'interminabile sfilza di F.
"E ora passiamo ai libri di matematica per il terzo anno. Il primo è in ottimo stato, ex proprietario Luke Hemmings. Base d'asta: venti dollari".
Il professor Hughes, che ogni anno si occupa di quest'asta, non fa in tempo a chiedere se qualcuno offre di più che almeno dieci mani si alzano, la mia compresa. Sarà un'ardua impresa.
"Quindici!" grida un ragazzo dall'aria piuttosto stupida. Insomma, persino io so che non si può offrire una cifra minore della base!
Tuttavia, a parte l'intervento di questo idiota, nel giro di cinque secondi - e senza che io me ne renda conto - arriviamo a sessantacinque dollari e il mio mento quasi tocca terra per quanto ho spalancato la bocca dallo stupore. Evidentemente non sono l'unica che spera di trovare qualche appunto utile - ed esercizi già svolti - nel libro di Luke Hemmings, anche se quell'oca di Rebecca Mills mi sembra più interessata al proprietario che alla matematica, ma sono solo dettagli.
"Settanta!" urla quest'ultima e, dalla sua faccia, direi che non può tirare fuori un solo centesimo in più, così come gli altri studenti.
Allora decido di rischiare, pensando al mio incondizionato amore per i miei cd, e rilancio di altri cinque dollari, sperando che mio padre non decida direttamente di ammazzarmi per la cifra esorbitante che sto spendendo per un insulso libro di seconda mano.
"Qualcuno offre di più?" chiede Hughes e Rebecca si affretta a racimolare monetine dal suo borsellino, sbuffando. Incrocio le dita dietro la schiena, sperando che Dio me la mandi buona, e per poco non esulto quando la ragazza si distrae per uno starnuto improvviso e il professore annuncia che mi sono aggiudicata il libro. "Vieni pure a prenderlo".
Non me lo faccio ripetere due volte e corro verso il professore, porgendogli i soldi e prendendo il mio prezioso libro in mano. Lo apro subito e inizio a sfogliarlo, sentendo il cuore accelerare a ogni pagina.
Bianco, pulito, intonso. Gli esercizi non sono nemmeno svolti!
Se è uno scherzo, non fa ridere per niente.
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Math Book || Luke Hemmings
Fanfiction"Sei inutile". "Prego?" "Ho speso 75 dollari per il tuo libro di merda e non c'è un solo fottutissimo appunto".