Esiste niente di più bello?

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  Non so come sia successo, ma improvvisamente ci ritroviamo dentro il Tardis, il Dottore accanto alla console sta cercando qualcosa, mormorando "Andiamo, dove ti ho messo?". Ad un certo punto il Tardis viene mosso, e noi ci ritroviamo scaraventati da una parte all'altra.

- Che sta succedendo? – Chiede John mentre si aggrappa al corrimano per restare in piedi.

- Gli Angeli! – Diciamo io e il Dottore insieme.

- Esatto, stanno cercando di entrare. – Il nostro amico è ancora alla ricerca di qualcosa... cosa, però, resta un mistero per noi due. Alla fine esclama un "eccoti!" e dal pavimento della cabina, solleva una strana custodia di un cd.

- Non mi sembra il momento adatto per vedere un film, Dottore. – Il mio amico cerca inutilmente di rimettersi in piedi, mentre pronuncia quelle parole abbastanza ironiche. Non ci riesce e continua a cadere per colpa dei continui scossoni che ci costringono a reggerci.

- Dottor Watson, lei è davvero, davvero simpatico. – Mormora allora il Dottore mentre, traballante raggiunge la console. In un attimo estrae il cd dalla sua custodia e lo inserisce in un lettore che prima non avevo per niente notato. – Bene, state giù, stiamo giù e uniti. – Ci raggiunge senza mai cadere. È molto più abituato di noi a stare in equilibrio. Chissà quanti scossoni quella cabina avrà ricevuto. Tanti abbastanza da essere per lui un'abitudine.

Quando ci raggiunge si raggomitola vicino a noi sul pavimento, e siamo tutti e tre schiena contro schiena. Non capisco cosa abbia in mente, ma dopo qualche secondo vedo che il Tardis comincia pian piano a sparire. Gradualmente le pareti e tutto il resto della cabina diventano trasparenti e riusciamo a distinguere perfettamente le sagome scure degli Angeli che fino a qualche secondo fa stavano scuotendo la nave. Sono lì immobili, e rimangono tali anche quando la cabina è completamente sparita. La mano di John si poggia sulla mia, riesco a sentire perfettamente la sua paura. Gli Angeli che ci sovrastano hanno le braccia spalancate, così come gli occhi e la bocca, quella bocca spaventosa che lascia vedere quei denti affilati ed appuntiti. Sono uno davanti all'altro e noi ci troviamo proprio in mezzo a loro, seduti sul pavimento e stretti l'uno all'altro.

La risata del Dottore riecheggia nel parco vuoto. All'inizio non mi rendo conto di che cosa stia succedendo, ma ad un tratto mi accorgo che gli Angeli non si muovono, nemmeno quando distogliamo lo sguardo o sbattiamo le palpebre. Il Signore del tempo si alza ed inizia a girare attorno agli Angeli.

- Creature furbe e omicide, ma quando uno ha un Tardis ed un disco, allora la furbizia del Signore del Tempo passa in vantaggio. – Mormora mentre lascia due leggere pacche su una delle statue.

- Sono morti. – Dico mentre lentamente mi metto in piedi. John fa lo stesso subito dopo di me, ed ancora le nostre mani sono unite. - Li hai fregati, si stanno guardando negli occhi. – Un sorriso di totale ammirazione sbuca sul mio viso, facendomi poi scoppiare in una risata liberatoria.

- Esattamente, non ci daranno più fastidio. – Solo dopo mi rendo conto che il Tardis si era spostato da noi solo di qualche metro più in là.

- Geniale. Davvero geniale. – I miei occhi si puntano in quelli vuoti ed immobili della statua. Sbatto le palpebre più volte per accertarmi della loro morte. Non succede nulla. Il Dottore è davvero riuscito a fermarle.

- Dovremmo festeggiare! – Esclama il nostro nuovo amico mentre apre la porticina del Tardis. Io continuo a guardare le statue anche mentre mi allontano. Nonostante sia tutto finito, non riesco a dimenticare quella scena terribile nel mio appartamento, quando una di loro ci è piombata all'improvviso nella stanza.

Quando entriamo nella cabina, io e John veniamo accolti da uno strano odore. Il Dottore sta versando in tre tazze di porcellana quello che dall'odore può sembrare del normalissimo tè, appositamente sistemato in un thermos.

The side of the AngelsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora