Capitolo Sei - It Would Never Change

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Il sole era alto nel cielo, esso bruciava le tapparelle ancora abbassate di quasi metà città, d'altronde, chi si era mai svegliato presto di domenica? Beh, Phoebe faceva parte di quelle poche persone sveglie ma soprattutto attive della giornata

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Il sole era alto nel cielo, esso bruciava le tapparelle ancora abbassate di quasi metà città, d'altronde, chi si era mai svegliato presto di domenica? Beh, Phoebe faceva parte di quelle poche persone sveglie ma soprattutto attive della giornata. Dopo aver avuto conferma della perfetta riuscita della maledizione scagliata contro i Winchester, non aveva perso altro tempo, decidendo di festeggiare a modo suo. La sera prima si era recata in un pub in centro, con l'intenzione di divertirsi e di trovare un uomo da una notte ma, contrariamente alle sue aspettative, fece conoscenza con un licantropo. I due tra battutine provocanti, sguardi languidi e qualche bicchierino di Ginger di troppo si erano trovati in una stanza di un motel dove da un mese a quella parte, il lupo soggiornava.

Lo sfregare dei loro corpi nudi e sudati riempiva l'aria di quella stanza, le pareti come ignari spettatori di un atto così violento e rude. Non potevo trovare di meglio, si ripeteva la giovane strega dopo aver concluso il primo round con il castano. Avevano fatto sesso per tutta la notte, fino alla mattina successiva, un addio definitivo più che meritato. Il giovane conosceva perfettamente la reputazione della strega, la famiglia Aceveds era la più stimata ma soprattutto temuta in circolazione, questo però non era abbastanza da fargli fare un passo indietro anzi, si sentiva fiero e soddisfatto di se per esser riuscito a farsi una delle due sorelle senza il minimo sforzo. La sua bellezza superava chiunque, le altre donne con cui era stato non erano neanche paragonabili al metallo più scadente come il bronzo.

Vedere per l'ennesima volta il suo viso contorto in una smorfia di piacere, non faceva altro che aumentare il suo orgoglio; un ghigno compiaciuto storse le sue labbra piene e rosse per i numerosi morsi. I fianchi di lei si scontravano con i suoi velocemente, i suoi seni perfettamente sodi e tondi rimbalzavano ad ogni piccolo movimento. Sapeva che forse non l'avrebbe più rivista, per questo si promise di ricordare quest'evento fino alla fine dei suoi giorni.

D'altro canto Phoebe si sentiva come rinata, gli umani erano così lenti e noiosi mentre il castano – di cui ancora non conosceva il nome, da perfetto licantropo – come i vampiri dopotutto, erano violenti e privi di ogni accuratezza. Per questo le venne l'idea di premiarlo un'ultima volta prima di andarsene, le gambe iniziarono a tremare e con esse i suoi movimenti rallentarono permettendo al lupo di spingere un altro paio di volte in lei prima di venire.

Restarono entrambi a guardarsi per qualche secondo, i respiri affannati e il battito cardiaco a mille, prima che la strega distogliesse lo sguardo tornando alla sua espressione neutrale. Scese da sopra le sue gambe, mettendo piede sul pavimento freddo a piedi nudi alla ricerca dei suoi vestiti sparsi per l'appartamento. «Il fatto che tu mi abbia premiato, mi fa capire che io sia stato il migliore tra tutti gli altri uomini che hai avuto, o sbaglio?» Rise l'altro, restando comodamente sdraiato sul suo letto con entrambe le braccia piegate dietro la schiena ad ammirare il corpo della strega. Phoebe alzò gli occhi al cielo, preferendo non rispondere ed infilare di nuovo il vestito nero stropicciato della sera precedente. «Chi tace acconsente, comunque mi chiamo Henry».

Passò i palmi delle mani sul vestito, stirandolo per quanto le era possibile così da sembrare per lo meno presentabile e non una sciacquetta da quattro soldi. Era vero, le era piaciuto, fin troppo forse ma questo non giustificava l'arroganza del ragazzo. «Credi ciò che ti pare, non m'interessa.» Si guardò allo specchio, acconciando i capelli in una coda alta, coprendo i suoi occhi chiari ma dalle pupille ancora dilatate con degli occhiali da sole. Henry non fece altro che sorridere alla risposta distaccata della Aceveds, aspettandosi un comportamento del genere, limitandosi ad alzare le spalle e salutarla con un cenno di mano.

Phoebe rise non appena uscì fuori dal motel, abbastanza lontana da non farsi sentire da Henry. Non seppe perché lo stava facendo, non c'era un perché, rideva per tutto ciò che la circondava e anche di se stessa: Semplicemente aveva bisogno di sfogarsi, piangere non era il suo forte non l'aveva mai fatto e mai l'avrebbe fatto in futuro, la risata era l'unico modo oltre il sesso per liberarsi di quegli intoppi che lei stessa si creava. Uno spirito libero e indipendente. Quando mise piede in casa Horan, le sue labbra tornarono a piegarsi in una linea sottile e dura, schiarendosi la gola quando si accorse del vampiro seduto sul divano privo della maglia.

«Qual buon vento ti porta qui, mia cara Phoebe?» L'ironia e il divertimento erano ben palpabili nel suo tono, i suoi occhi blu scrutavano il corpo di lei divorandolo con lo sguardo. Phoebe alzò gli occhi al cielo per la seconda volta quella mattina, scamosciandosi sulla poltroncina posta di fianco al divano senza dare minimo spago al biondo. Aveva ben altro per la testa, tra cui quest'ultima che sembrava starle per scoppiare dagli occhi. Strofinò i palmi delle mani sul viso, facendo pressione ai lati delle palpebre, ove il dolore superava i limiti di sopportazione lasciando libero sfogo ad un mugolio di dolore.

«Ti sei data da fare, vedo» Sogghignò lui, facendo ruotare il calice di vetro che teneva tra le mani, sorseggiando il liquido rosso che vi era in esso. «Non sono in vena di battutine sarcastiche, chiudi quella bocca e non rompere.» Mormorò lei, sbuffando e storcendo il naso per l'odore di sangue umano, non capiva come i vampiri facessero a berne così tanto e soprattutto vivendo solo di quella roba tutti i giorni, puzzava ed era nauseante. «D'accordo maestrina, sappi solo che in casa ci siamo solo io e te» Ammiccò, sporgendosi per posare sul tavolino in legno il bicchiere ormai vuoto, leccandosi subito dopo le labbra. «Di bene in meglio, direi» Ruotò gli occhi al cielo, alzandosi dalla poltroncina, con l'intento di andarsene da lì approfittando dell'assenza di Tabitha e della sua voce odiosa, per farsi una dormita in santa pace. Non sapeva dove diavolo fossero andati ma poco le importava in quel momento, sarà sicuramente stata una delle solite riunioni tra streghe a cui lei non aveva mai partecipato per noia, preferendo fare altro che stare ad ascoltare delle vecchiette, che non avevano altro da fare se non lavorare a maglia.

«Peccato, potevamo approfittarne» Niall mise su un broncio che era tutt'altro che adorabile, dopo aver dato una pacca sul culo di lei quando le era passata davanti. L'idea di avere il biondo tra le sue gambe era allettante, troppo forse, ma il mal di testa superava la pressione sessuale che aveva nei suoi confronti. Se ne andò in quella che era la sua camera di passaggio, chiudendo la porta a chiave dietro di se prima di spogliarsi completamente ed andare in bagno per un bagno caldo. Il suo corpo, come al sua mente in quel momento avevano un disperato bisogno di calore, di un calore rilassante capace di far riordinare le idee e di far smettere ai brividi di impossessarsi della sua pelle poco abbronzata. Una volta aver messo piede nella vasca d'acqua calda, munita di bollicine, sentì un senso di appagamento afferrare il suo essere, avvolgendolo in una piuma soffice e leggera. I pensieri andarono inevitabilmente a rimuginare su ciò che stava accadendo in quei giorni, costatando quanto il tempo stesse passando in fretta e quanto lei in realtà, stesse mettendo sempre più da parte lei e i suoi bisogni morali e non fisici. In cuor suo Pheobe sapeva che ciò che faceva era sbagliato, sbagliato per lei stessa, si lasciava usare convincendosi che era lei invece ad usarli come marionette. Era sporca, sporca dentro e fuori e questo non sarebbe mai cambiato.


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No, non è un miraggio e, sì, abbiamo davvero pubblicato.

Sappiamo di essere state assenti ma, dopo il blocco di Lila, è iniziato quello di Rose e, quindi, tra una cosa ed un'altra non siamo riuscite a pubblicare nessuna parte. Ma lasciamoci dietro il passato e pensiamo al presente.

Cosa ne dite di quest'occhiata nella vita quotidiana di Phoebe? E lei, come personaggio, vi sta piacendo oppure no? Per quanto riguarda invece il quadro generale, secondo voi, che piega sta prendendo - e prenderà - la storia?

Abbiamo finito, ci vediamo nel prossimo capitolo!

Baci e biscotti, Lila e Rose

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 26, 2016 ⏰

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