Jason, la stava portando nel posto dei suoi sogni, come lui stesso aveva appena affermato. Ma Zoe non credeva di esserci mai stata, tranne se non ne suoi sogni. Il ragazzo le aveva promesso una giornata, che non avrebbe dimenticato per giorni.
Ormai era pomeriggio inoltrato, quando arrivarono a destinazione. Il luogo, " dei sogni", non era altro che una riserva nascosta, in mezzo al nulla, con al centro un lago meraviglioso.
La boscaglia, e tutto quel verde dava a Zoe l'impressione di vivere in un'altra epoca, dove non esistevano nè telefoni, nè internet, nè tutte quelle schifezze che stavano rendendo impossibile la sopravvivenza del genere umano.
Dal portabagaglio, Jason uscì delle tovaglie e un cestino da pic-nic, a quella vista Zoe sorrise. Si propose di aiutarlo, ma il ragazzo insistette dicendo che oggi non avrebbe fatto altro che rilassarsi e godersi la giornata.
Distese una delle tovaglie, e mise sopra il cesto, e poi si accomodò accanto. Zoe prese lo stesso esempio, e si accomodò dall'altra parte del cesto. Entrambi si misero a fissare l'orizzonte.
Il vento che muoveva i rami dei pini, che circondavano la radura, portavano riparo dal sole, e diffondevano il loro dolce profumo. Zoe lo aveva sempre collegato, all'odore della foresta, dell'aria pura e incontaminata.
Il lago era uno specchio d'acqua. Il liquido limpido, era invitante, ma essendo inverno, era meglio non fare una sciocchiezza simile. Magari in futuro, quando sarebbe arrivata la primavera o l'estate.
<<Ti piace?>> gli chiese il ragazzo accanto a lei, fissandola negli occhi.
<<Si, è davvero molto bello. Grazie per avermi portato qui>> rispose sorridendo.
<<Mi fa piacere>> aprì il cesto e ne estrasse due succhi di frutta alla pesca. <<Ne vuoi uno?>> disse avvicinandolo a lei.
Zoe annuì semplicemente, cominciando a sorseggiarlo lentamente.
<<Sai, qui ci venivo da piccolo con i miei, era un posto tranquillo e non ci veniva mai nessuno. Ho pensato che sarebbe stato perfetto per noi due, per conoscerci meglio>> le sorrise e Zoe ricambiò.
<<Ne sono onorata, dopo tutto era il "tuo posto" e lo hai voluto condividere con me>>
<<Sai, tu non sei come gli altri. In te vedo qualcosa, che negli altri manca...>>
<<E sarebbe?>> chiese ridacchiando.
<<Penso che ancora debba scoprirlo>> gli confessò.
I due si fissarono intensamente per molto tempo, come volessero studiarsi, e Zoe non aveva intenzione di rompere questo momento, per nulla al mondo. Non si era mai sentita completa con qualcuno, come con Jason in quel momento. Jason le accerezzò la guancia, portando poi il pollice sulle labbra, color lampone.
Zoe trattene il fiato, voleva tanto che la baciasse. Ma aveva paura a chiedere. Jason, guardandola negli occhi verdi, colse il desiderio, così si avvicinò al viso della ragazza. Le labbra di lui, incontrarono quelle di lei. Entrambi provarono un fortissimo brivido percorrergli la schiena, e lo stomaco in subbuglio, che non ne voleva sapere di calmarsi.
All'inizio fu un bacio lieve, quasi impercettibile. Ma successivamente, il ragazzo si prese di coraggio e lo approfondì. Zoe, non aveva nessuna intenzione di scostarsi o respingerlo, perchè si sentiva a casa. Le loro lingue si scontrarono, dando vita a una danza, trasformandosi in un bacio carico di passione. Il sapore del bacio, era quello del succo di frutta, che avevano prima bevuto, un sapore leggero e dolce. Il ragazzo, era come preda di un incantesimo, non riusciva a staccarsi dalle labbra dolci di lei. Si cominciò a chiedere, dove avesse imparato a baciare così bene. Ma questi pensieri, in quel momento parvero superflui.
Dopo qualche minuto si scostarono, per riprendere entrambi fiato. Le guance accaldate e le labbra rosse di entrambi, risaltavano su tutto ai loro occhi, in quel momento.
Il ragazzo le sorrise e le si avvicino per un altro bacio, questa volta a stampo. Quando si scostò non smise di guardarla, pensando che cosa più bella di lei non ci fosse.
<<Sei bellissima>> dando voce ai suoi pensieri, e nel mentre accarezzandole dolcemente la guancia, ormai rossa per l'imbarazzo del momento e per la dolcezza delle parole di lui. <<Non devi essere in imbarazzo, e un dato di fatto>>
I capelli rossi di lei ricaddero sul viso, coprendone una parte. Il ragazzo mise la ciocca dietro l'orecchio, per poi accarezzare il lobo. Zoe, ebbe un'altro brivido lungo la schiena, e qualcosa al di sotto del ventre si infiammò, prendendo vita. Chiuse gli occhi sperando che questo momento si dilungasse all'infinito, e che le mani di Jason fossero le uniche che l'accarezzassero per il resto della vita. Avrebbe fatto di tutto per quel ragazzo.
Riaprendo gli occhi, li fissò in quelli celeste di lui. Quel colore così particolare, era fuori dalla norma. Lo rendeva ancora più speciale e unico, diverso da tutta la massa che li circondava. Mentre il sole cominciava a calare, l'unica cosa che esistesse in quel momento erano loro due.
<<Ci conviene cominciare a tornare indietro, presto farà buio>> affermò il ragazzo alzandosi e tendendo una mano, per invitare la ragazza a seguirlo. Lei l'afferò, e i due cominciarono a prendere le cose, che erano distese sull'erba, per poi metterle nel bagabliaio della macchina di lui.
Si accomodarono in auto, mettendo le cinture. Partirono per tornare verso casa, con il tramonto alle loro spalle. Il cielo che si tingeva di arancio, e la brezza del vento che diventava più fredda.
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La radura segreta
RomanceZoe non ha mai pensato a come sarebbe stato il suo futuro. La sua vita è migliorata da quando ha incontrato lui...