Avevamo percorso almeno due-tre metri, ma nessuna delle due aveva pronunciato una parola, mia zia era pensierosa mentre io ammiravo tutto il verde che ci circondava, era un sogno, gli uccellini che cantavano, il venticello fresco che mi cullava, nonostante fosse già iniziato ottobre : fuori faceva ancora caldo, bastavano un paio di jeans e un maglioncino e magri la mattina e la sera un giubbotto legero.
《Senti Alison..》 la voce di mia zia mi riportò alla realtà e i miei pensieri meteorologici, svanirono d'un tratto.
《Dimmi zia》 l'avevo chiamata zia? Suonava così strano...
《Come ti trovi qui con noi? Ti piace ?》
La domanda mi lasciò un pò perplessa, sembrava sempre preoccupata che io stessi bene, in qualsiasi momento.
《Certamente, è bellissimo》 ed era vero, non mi mancava niente ed anche se era da poco che ero lì con loro, ed era passato davvero troppo poco tempo dalla morte di mio padre, mi sentivo stranamente bene e a mio aggio, mio padre mi mancava; certo, ci pensavo alle volte ma evitato di ricadere in depressione, alla fine a dirla tutta la mia vita con lui da quando aveva iniziato a bere era stato un inferno, non potevo negarlo, mi mancava.. però era meglio così, forse...
Mia zia mi guardò soddisfatta e solevata, voleva il meglio per me, e questo si notava molto.
《Allora zia, cosa è successo prima?》
Continuavo a chiamarla zia, quasi d'istinto.
Lei rimase bloccata a guardare il nulla per qualche istante, come se pensasse alla scusa migliore del secolo:
《È una lunga storia》
《Ti ascolto》 ero curiosa, lo ero sempre stata.
《Magari un altra volta Alison, ora forse è meglio tornare indietro》
Capi che non me ne voleva parlare così anui semplicemente e giramo i tacchi.Mio zio stava ancora chiacchierando con Mrs. Muscolo, appena ci videro si fermarono di punto in bianco e si guardarono per poi infine guardare noi.
《Va bene Jackson, noi ora andiamo, si è fatto tardi, accompagno le donzelle a casa che io ho alcune faccende da sbrigare》 disse mio zio stringendoli la mano.
《Una buona serata signore, e una buona serata anche a voi signore》
Finì la frase con un sorriso prefetto.. bianco come il latte, era bellissimo.
Lo salutamo anche noi, e questa volta fortunatamente senza gridare.《Alison, puoi venire un attimo?》 La voce Gentile di mia zia proveniva dal salotto, io ero in camera mia a leggere un libro che mi ero portata dietro, eravamo tornati già da un oretta, mio zio andò a sbrigare alcune cose fuori e mentre mia zia si distese, io mi ritirai in camera cercando di trovare la tranquillità dentro quel bellissimo libro che reggevo tra le mani, leggere era da sempre stato il mio passatempo preferito, mi rilassava un sacco.
Arrivata al piano di sotto, notai mia zia seduta sul divano con un grosso album in mano, il cuore mi aveva perso un battito, avevo già capito, e lei dalla mia espressione fece altrettanto .
《Allora ti va?》 Disse girando legermente la testa di lato.. certo che mi andava, anzi non vedevo l'ora!
Mi avicinai con cautela, quasi a passo inesistente, provavo ad immaginare ma mi era impossibile.
La prima cosa che notai non appena mi sedetti sul divano a toccare con mia zia, fù la foto di una donna identica a me: era alta, con un sorriso enorme e dalla dentatura perfetta, aveva cappelli lisci e neri, che gli arrivavano fino al bacino, gli occhi grigi che andavano a sfumarsi con del dorato chiaro.. era identica a me, sembrava di guardare una mia foto, era mia madre.
《Mamma..》 riuscì a pronunciare, deglutì, avevo le lacrime agli occhi.
《Sì tesoro, lei è tua mamma, la mia adorata sorellina, Luana Mils.》
Lo disse con tanta malinconia.
《Luana Mils... che bel nome》 lo dissi a voce alta senza accorgermene;
《È identica a te , non è vero ?》 Mia zia mi sorrideva, ora capivo perché aveva reagito in quel modo al aeroporto, sembravano gemelle io e mia mamma.
Guardando meglio la foto, notai che la sua sottile vita era circondata da un braccio, mio padre...
Era lui, la stessa espressione, gli stessi occhi blu, gli stessi capelli castani, la stessa barba, non era cambiato granché, se non per il fatto che nella foto sembrava molto più curato e sicuramente lo era pure.
《Sì, lui è tuo padre, la amava tantissimo.》aggiunse mia zia notando il modo in cui scrutavo la foto.
Continuai a sfogliare l'album, andando avanti trovai foto di mia madre con il pancione, c'ero io li dentro, a ripensare al fatto che avevo avuto un contatto con mia madre, mi vennero i brividi, per qualsiasi altra persona era normale magari pensare di aver vissuto per nove mesi dentro la pancia della propria madre, per me era molto complicato riuscire a realizzarlo, io fino a quel giorno non avevo saputo neanche Come era fatta mia madre, e poi pensare che bastava guardarsi allo specchio per vederla.
Era stata tutta colpa mia comunque, se io non nascevo lei era ancora la, con tutti i suoi parenti, perché dio aveva scelto di far vivere una persona inutile come me? E ucciderne un altra, che sicuramente era molto meglio.
Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, era tutta colpa mia.
Mia zia mi abracciò da dietro pregandomi di non piangere, ma io non riuscivo a fermarmi.
《Lasciami! È tutta colpa mia! Lei doveva essere qua, vicino a te magari! Non è giusto, doveva continuare ad avere una vita insieme a mio padre magari, ho rovinato la vita di due persone! Non è giusto,MALEDIZIONE!》
《Tu non hai rovinato la vita di nessuno, l'hai solo resa migliore》migliore ?! Ma stava scherzando?! Mi ribellai per staccarmi da lei e corsi su per le scale, in un attimo ero già in camera mia chiusa a chiave a piangere.
Era tutta colpa mia, solamente mia!!Ciao ragazzi! Spero la storia vi piaccia, un altro capitolo a voi :*
E non dimenticate se vi và di lasciare una stellina.
BACI :* :))
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l'ultima dannata
FantasyAdeline Carter è una ragazza dai mille problemi , è un adolescente di soli 17 anni che vive con il padre alcolizzato. .. la vita di Adeline cambia quando il padre ha una morte improvvisa. Si trasferisce a Fox , un piccolo paesino del nord , ad asp...